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ALBERT EINSTEIN GENIO DELLA RELATIVITA'

22/11/2008 48529 lettori
6 minuti

 

Raiuno HA PRESENTATO la fiction Einstein, prodotta dalla Ciao Ragazzi di Claudia Mori e da Rai Fiction.

 Quindici settimane di preparazione e nove di riprese per realizzare la serie che, dopo essere stata applaudita lo scorso luglio a Roma, in occasione del FictionFest, ha lasciato entusiasta la platea dell'Istituto italiano di cultura di New York, all'interno della quarta rassegna di fiction Rai negli Stati Uniti.

Liliana Cavani, la regista, è consapevole dell'opera  fatta: "È in assoluto il primo film su Albert Einstein. solo un precedente di dieci anni fa realizzato dalla Bbc col coinvolgimento di Parigi.

A dare il volto ad Einstein c'è l'attore Vincenzo Amato, palermitano che da quindici anni vive a New York, scultore prima che attore, già visto nel cast di Nuovomondo di Emanuele Crialese.

Mentre nella parte della prima moglie, Mileva, c'è un'intensa Maya Sansa.

E' narrata la storia di un genio tra scoperte scientifiche e passione romantica, di un uomo che ha cambiato per sempre la nostra concezione dello spazio e dell'universo. La sua vita raccontata attraverso una serie di ricordi che riaffiorano dopo l'incontro con Mileva, in cui ripercorrono insieme i momenti salienti: l'amore, il matrimonio, le difficoltà economiche dei primi anni e poi l'affermazione nel mondo scientifico, il Nobel, la separazione.

Amato ha parlato della fiction Einstein come di una storia che non racconta "il genio", ma l'uomo dotato di ricca umanità e capace di spiegare in modo semplice le leggi di fisica, come quando fa capire al figlio la curvatura dello spazio attraverso l'esempio del "ramo di un albero".

Il consulente scientifico alla fiction, il fisico Gino Isidori, ha assicurato :"Vedremo Einstein raccontare al figlio il fenomeno dell'eclissi in modo tale che arriverà di sicuro al grande pubblico".

 La vicenda copre un arco temporale che va dal 1900  quando Einstein si laurea al Politecnico di Zurigo, fino al 1955, anno della sua morte.

Il grande pubblico conosce poco dello scienziato che ha cambiato la concezione spazio temporale con la formula matematica più famosa al mondo, la cui vita privata è stata molto travagliata.

Due mogli, un difficile rapporto con i due figli avuti dalla prima moglie Mileva, conosciuta all'Università e ancora la morte della seconda moglie Elsa dopo l'esilio di Einstein negli Stati Uniti, dove si è rifugiato, una volta lasciata Berlino, per sfuggire alle persecuzioni naziste in quanto ebreo.

La fiction ha il merito di raccontarci tutto questo, spesso da un punto di vista femminile: Liliana Cavani sottolinea l'egoismo di Einstein, rinfacciatogli sia dalla moglie Mileva, sia dai figli che molto hanno sofferto per la sua mancanza,e di ciò Einstein domanderà perdono, cercando di recuperare il rapporto con tutti loro negli ultimi anni di vita.

Ma sarà troppo tardi: "questa volta il tempo ha avuto la meglio", gli fa notare Mileva.

Il tempo, la grande ossessione di Einstein; probabilmente la battuta è romanzata.

 "Ho girato questa fiction come se stessi girando un film", ha dichiarato la Cavani.

Nel 1948 Mileva, dopo molti anni passati senza vedere l'ex marito, va a far visita ad Einstein negli Stati Uniti, a Princeton dove egli vive da parecchio tempo.

I due si siedono al tavolo di un bar per rievocare i momenti felici e quelli bui della loro relazione, in una serie di flash back.

Resta il valore di documento di questo lavoro che ripercorre alcune tappe terribili del secolo appena concluso: la persecuzione degli ebrei, la distruzione di Berlino, la bomba atomica.

Il pacifista Einstein vive con un forte senso di colpa le tragedie di Hiroshima e Nagasaki. Gli USA chiedono la sua collaborazione nella costruzione della bomba atomica per battere i nazisti in una corsa contro il tempo che avrebbe potuto cambiare i destini del mondo: se Hitler fosse venuto in possesso per primo della bomba, non avrebbe esitato a sganciarla.

«Use atomic energy for peace», recita il cartello brandito da Einstein in una manifestazione pacifista, e pare proprio quella l'occasione in cui viene scattata la foto con la lingua di fuori che oggi i ragazzi portano stampata sulle magliette come atteggiamento di sfida al mondo.

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 Ecco quanto la storia ci racconta di lui.

La nascita di Einstein nell'anno in cui viene a mancare Maxwell può essere interpretata come un simbolico passaggio di testimone, proprio come avveniva tre secoli prima, con la nascita di Newton nell'anno della morte di Galileo.

La teoria dell'elettromagnetismo di Maxwell sarà infatti la base che permetterà a Einstein di sviluppare la relatività ristretta.

Nel 1881 la famiglia Einstein si trasferisce a Monaco dove Hermann apre con il fratello Jacob una piccola fabbrica che produce apparecchiature elettriche.

Gli Einstein sono ebrei poco attaccati alla tradizione religiosa, tanto che tra il 1884 e il 1888 Albert frequenta a Monaco una scuola elementare cattolica (mentre è istruito privatamente, a casa, nei fondamenti della religione ebraica).

Nel 1885 Albert inizia a prendere lezioni private di violino che continueranno fino all'età di tredici anni; la musica rimarrà una sua passione per tutta la vita.

Nei ricordi di Einstein, il primo "miracolo" che stimola la sua naturale inclinazione per lo studio dei fenomeni naturali avviene quando, a cinque anni, il padre Hermann gli mostra una bussola da tasca.

L'osservazione di un campo di forza misterioso, nascosto dietro l'aspetto tangibile delle cose, fa sul bambino  un'impressione profonda e durevole

Nel 1888 Albert è ammesso al Luitpold Gymnasium di Monaco che frequenterà fino all'età di quindici anni ottenendo ottime votazioni in latino e matematica.

L'autoritarismo degli insegnanti e la disciplina prussiana della scuola, contrapposti all'atmosfera libera e tollerante nella vita famigliare, stimolano in Albert profonda antipatia per i sistemi scolastici tradizionali e per le autorità in generale.

Il secondo "miracolo" è la lettura, a dodici anni, del "sacro libro di geometria", ricevuto  dallo zio Jakob che lo intrattiene spesso ponendogli quesiti matematici.

Si tratta di un manualetto di geometria euclidea: "La chiarezza e la certezza logica del suo contenuto mi fa un'impressione indescrivibile".

Nel 1895 la famiglia si trasferisce in Italia.

Albert rimane a Monaco per terminare la scuola, ma soffre di depressione, interrompe gli studi e raggiunge i familiari a Pavia.

Fallito l'esame di ammissione come privatista al Politecnico di Zurigo, nel 1896 rinuncia alla cittadinanza tedesca e ottiene finalmente il diploma alla scuola cantonale di Aarau, dove è ospite della famiglia Winteler.

Viene quindi ammesso al Politecnico dove avrà tra i compagni di studi Marcel Grossmann e Mileva Maric.

Dopo essersi familiarizzato intorno ai quindici anni con i fondamenti della matematica superiore, tra cui il calcolo differenziale e integrale, Albert si dedica  alla lettura dei lavori originali di Kirchhoff, Hertz, Maxwell, Lorentz, Boltzmann,  consigliatigli dall'amico Michele Besso.

E' in particolare la critica di Mach ai principi fondamentali della fisica ad avere su Einstein un'influenza profonda.

Nel 1900 un nuovo fallimento dell'impresa di Hermann Einstein lascia la famiglia in crisi finanziaria. Albert si sostenta dando lezioni private mentre studia al Politecnico, soffrendo molto la preparazione degli esami che riesce a superare anche grazie all'aiuto di Grossmann.

Finalmente il ventunenne Albert ottiene la laurea, a cui segue un anno di quasi completa inattività per riprendersi dal grande sforzo compiuto.

Dopo aver rinunciato nel 1896 alla cittadinanza tedesca, rimane  per cinque anni un apolide.

Il 21 febbraio 1901 ottiene la cittadinanza svizzera, e il 13 marzo viene dichiarato inabile al servizio militare svizzero a causa dei piedi piatti e delle vene varicose.

In questo periodo, non riuscendo a trovare un lavoro stabile, si mantiene impartendo supplenze e lezioni private.

Nel 1902, grazie alla raccomandazione del padre di Marcel Grossmann, ottiene un impiego all'Ufficio brevetti di Berna come "Esperto tecnico di terza categoria".

Agli anni passati all'Ufficio Brevetti risalgono molti tra i suoi lavori più importanti, a cominciare dalla formulazione della relatività speciale.

Insieme a Conrad Habicht e a Maurice Solovine,  fonda "L'Accademia Olimpia" di cui i tre amici sono gli unici membri auto-eletti.

Durante regolari cene e passeggiate, i tre "accademici" discutono di fisica, di filosofia e di letteratura.

Tra il 1901 e il 1904 pubblica diversi lavori sui fondamenti della meccanica statistica e riflette sull'elettrodinamica dei corpi in movimento, discutendone anche con l'amico Michele Angelo Besso.

Nel 1903  sposa la compagna di corso Mileva Maric. La relazione con Mileva è inizialmente osteggiata dalla famiglia di Albert.

Al momento del matrimonio Mileva è forse già incinta e probabilmente nel 1903 dà alla luce una bambina, Lieserl che è  affidata a genitori adottivi.

Il 14 maggio 1904 Mileva dà alla luce Hans Albert, attraverso il quale la discendenza di Einstein giunge fino ai giorni nostri.

Hans Albert che nel dopoguerra si trasferìisce negli Stati Uniti e diventa professore di ingegneria all'Università della California, muore a Berkeley nel 1973.

Il 30 aprile 1905 Einstein completa la sua tesi di dottorato, su "Una nuova determinazione delle dimensioni molecolari", dedicata all'amico Marcel Grossmann.

Il 1905 è un anno straordinario, in cui Einstein pubblica sulla prestigiosa rivista Annalen der Physik lavori di frontiera su diversi argomenti, tutti di fondamentale importanza per i futuri sviluppi della fisica.

Oltre alla tesi di dottorato, in marzo  completa il lavoro sull'effetto fotoelettrico, in maggio l'articolo sul moto browniano, in giugno e settembre i due articoli che introducono la teoria della relatività speciale.

Nel 1906  è promosso "Esperto tecnico di seconda categoria"e il suo stipendio annuale sale a 4500 franchi svizzeri.

Sebbene pubblichi a ritmo serrato  lavori fondamentali, non riesce ancora ad ottenere la libera docenza all'Università di Berna.

Ad alcuni mesi di distanza dalla pubblicazione del primo lavoro sulla relatività, ha conferma del fatto che le sue fatiche non sono passate inosservate: il grande Max Planck gli scrive chiedendogli chiarimenti sull'articolo "Sull'elettrodinamica dei corpi in movimento".

Negli anni successivi, l'interesse e il supporto di Max Planck per le idee di Einstein contribuiranno alla loro diffusione e progressiva accettazione.

Dopo aver  ottenuto la libera docenza a Berna nel febbraio 1908, nel 1909 si dimette dall'Ufficio brevetti.

Nel luglio 1909 riceve la sua prima laurea honoris causa, dall'Università di Ginevra.

Il 15 ottobre prende servizio come professore associato presso l'Università di Zurigo, con uno stipendio annuale iniziale di 4500 franchi svizzeri.

Nel 1909 completa due lavori sulla radiazione di corpo nero e li presenta a una conferenza a Salisburgo, il suo primo congresso internazionale di fisica.

Nell'ottobre 1910 termina un articolo sull'opalescenza critica che sarà il suo ultimo lavoro importante nel campo della meccanica statistica classica.

Nel marzo 1910 la sorella di Einstein, Maja, sposa Paul Winteler, figlio del professore che aveva ospitato Albert ad Aarau.

Il 28 luglio nasce Eduard, secondo figlio di Albert e Mileva.

Un decreto dell'Imperatore Francesco Giuseppe nomina Einstein professore ordinario presso l'Università Carlo Ferdinando di Praga, con effetto a partire dal 1° aprile 1911.

Nel 1914, nominato membro dell'Accademia Prussiana delle Scienze,n si trasferìisce a Berlino con moglie e figli.

Poco dopo la coppia si separa e Mileva ritorna a Zurigo con i bambini.

Nel frattempo si rinsalda, uscendo gradualmente dalla clandestinità, il rapporto di Albert con la cugina Elsa Löwenthal.

E. diventa Presidente della Società di Fisica tedesca e durante la Prima Guerra Mondiale rimane a Berlino in precarie condizioni di salute.

E' affetto da disturbi epatici, da un'ulcera allo stomaco e dalla gotta; assistito dalla cugina Elsa, si riprenderà completamente soltanto nel 1920.

Nel 1907 Einstein ha avuto "il più felice pensiero della mia vita", con l'intuizione del principio di equivalenza per un sistema in caduta libera.

Nel 1911 e 1912, ritornato a Zurigo da Praga, lavora con Grossmann al formalismo della nuova teoria della relatività: per la prima volta la gravità viene descritta in notazione tensoriale.

Nel 1915 Einstein ottiene i primi risultati post-newtoniani, giungendo alla previsione finale della precessione del perielio di Mercurio e della deviazione della luce nel campo gravitazionale del Sole.

Nel febbraio del 1919 divorzia da Mileva e in giugno sposa Elsa che a sua volta è divorziata e ha due figlie, Ilse e Margot, che vanno a vivere con la coppia e prendono il cognome Einstein.

Nel 1919 la spedizione guidata da Eddington all'Isola Principe misura la deviazione della luce in occasione di un'eclisse totale del Sole, confermando le predizioni contenute ne "I fondamenti della teoria generale della relatività" pubblicati da Einstein nel 1916.

In novembre, nei giorni successivi all'annuncio di questi risultati ,si ritrova sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo.

Nel 1920  incontra per la prima volta Niels Bohr, uno dei padri della meccanica quantistica, con il quale avrà negli anni appassionate discussioni.

Bohr però non riuscirà mai a fare accettare ad Einstein la validità di una teoria basata sul concetto di indeterminazione.

Nel 1921 compie il suo primo viaggio negli Stati Uniti con Chaim Weizmann, allo scopo di raccogliere fondi per realizzare il progetto Università ebraica di Gerusalemme.

Nell'ottobre 1922, mentre è in viaggio con Elsa alla volta del Giappone, riceve la notizia dell'assegnazione del premio Nobel :

 "Ad Albert Einstein, per i suoi servizi alla fisica teorica e specialmente per la sua scoperta della legge dell'effetto fotoelettrico".

Tra il 1923 e il 1927 espone le proprie idee e convinzioni anche in difesa del pacifismo sovranazionale e della causa ebraica.

Le sue conferenze pubbliche in Germania sono turbate da disordini; le contestazioni sono motivate dall'antisemitismo.

Da tempo membro onorario del Comitato per la cooperazione intellettuale della Lega delle Nazioni, si dimette per protesta contro l'inefficacia del Comitato.

Nel 1924, in segno di solidarietà, si iscrive alla comunità ebraica di Berlino.

Nel 1925 sottoscrive con Gandhi e altre personalità un appello contro la coscrizione obbligatoria.

Verso la metà degli anni venti  contribuisce allo sviluppo della meccanica statistica quantistica con lavori che portano alla scoperta della condensazione di Bose-Einstein e adotta anche, in alcuni casi ,una descrizione ondulatoria delle particelle, prevedendo per esse effetti di diffrazione analoghi a quelli delle onde luminose, in accordo con le ipotesi avanzate dal francese de Broglie.

Tra il 1928 e il 1931, in appassionate discussioni con Niels Bohr, rifiuta di sacrificare il determinismo e la rigida causalità ai dettami della nuova teoria dei quanti.

Per anni  escogita "esperimenti ideali" per dimostrare l'inconsistenza e le contraddizioni interne alla meccanica quantistica.

Alla fine, deve riconoscere che tali contraddizioni non sembrano esistere, ma continua a considerare i principi di complementarietà e di indeterminazione come punti deboli e inaccettabili della teoria.

Non rinuncia ad ambire ad una descrizione rigorosamente causale dei fenomeni naturali.

Nel 1928 ha un collasso dovuto ad esaurimento.

Gli viene diagnosticato un ingrossamento del cuore e deve stare a letto per quattro mesi, rispettando una dieta senza sale.

Progressivamente recupera le forze nel clima gradevole di Caputh, vicino a Berlino, dove ha acquistato una casetta e dove può praticare il suo sport preferito, le gite in barca a vela

A cavallo tra il 1931 e il 1932  trascorre alcuni mesi al California Institute of Technology di Pasadena, in California.

Durante questo periodo, il deterioramento della situazione politica in Germania diventa evidente e così decide di rinunciare, almeno parzialmente, agli incarichi a Berlino.

Protesta contro la condanna per tradimento del pacifista tedesco Carl von Ossietzky.

Nel 1932, con il deteriorarsi della situazione nella Germania nazista,  accetta l'offerta di un posto permanente presso l'Institute of Advanced Studies di Princeton, nel New Jersey e il 10 dicembre 1932 parte con Elsa per gli Stati Uniti.

L'intenzione è quella di dividere il suo tempo tra Berlino e Princeton, ma poi il 30 gennaio 1933 i nazisti vanno al potere.

Einstein e la moglie non faranno mai più ritorno in Germania.

Nella primavera del 1933, ritornato in Europa invia le sue dimissioni all'Accademia Prussiana e all'Accademia Bavarese delle Scienze.

Albert ed Elsa si stabiliscono sotto protezione armata a Le-Coq-sur-Mer, sulla costa belga. Einstein fa brevi viaggi in Inghilterra e in Svizzera dove incontra per l'ultima volta il figlio Eduard.

Il 17 ottobre Einstein, Elsa, la segretaria Helen Dukas e l'assistente Rudolf Kayser sbarcano a New York con un visto turistico.

Il giorno stesso si trasferiscono a Princeton.

Nel settembre del 1936  apprende della morte dell'amico Marcel Grossmann. In dicembre, dopo una lunga agonia, muore Elsa.

Nei quasi vent'anni passati insieme il rapporto tra i coniugi ha avuto momenti tempestosi, ma Einstein assiste Elsa fino all'ultimo ed è profondamente turbato dalla scomparsa della moglie.

Il 2 agosto 1939 firma una lettera al Presidente Roosevelt (preparata dal fisico ungherese Leo Szilard) in cui si sottolineano le implicazioni militari dell'uso dell'energia atomica.

Dall'Europa, con Niels Bohr, sono giunte notizie riservate sulle più recenti scoperte tedesche nel campo delle reazioni nucleari.

A seguito della lettera di Einstein, il Presidente Roosevelt dà inizio al Progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica.

Il 2 ottobre 1940 Einstein, con la figliastra Margot e la segretaria Helena Dukas, giura a Trenton, nel New Jersey, davanti al giudice Phillip Forman e diventa cittadino americano, mantenendo  anche la cittadinanza svizzera.

Nell'isolamento di Princeton, negli anni Trenta e Quaranta, continua a cercare di ampliare attraverso la geometria differenziale il formalismo della relatività generale, con l'obiettivo di giungere a una teoria unificata capace di descrivere in modo unitario sia il campo gravitazionale che quello elettromagnetico. Continua naturalmente a pensare alle questioni - che considera irrisolte - relative ai fondamenti della meccanica quantistica.

Il 4 agosto 1948 a Zurigo muore Mileva.

In dicembre, a seguito di una laparotomia esplorativa, si scopre un grosso aneurisma, intatto, all'aorta addominale di Einstein.

All'uscita dall'ospedale, è immortalato mentre mostra la lingua ai fotografi assiepati ad attenderlo.

Nel gennaio del 1949 è pubblicata l'Autobiografia scientifica che Einstein scherzosamente chiamerà "il mio necrologio autografo".

Nel marzo 1950 firma il suo ultimo testamento.

L'Università ebraica di Gerusalemme è indicata come depositaria di lettere e manoscritti.

Einstein lascia il suo violino al nipote Bernhard Caesar.

Nel novembre 1952 riceve l'offerta di succedere a Chaim Weizmann come Presidente dello Stato d'Israele, ma non accetta.

Negli ultimi anni, quasi del tutto isolato dai nuovi sviluppi sperimentali e teorici che appassionano la comunità scientifica, continua a dedicarsi alla ricerca di una teoria unificata delle uniche due forze note negli anni della sua gioventù:

la gravità e l'elettromagnetismo.

Coltiva fino alla fine la speranza di chiarire anche alcuni aspetti irrisolti della sua relatività generale e magari di scoprire una via alternativa ai fondamenti della meccanica quantistica.

Il 14 aprile 1954, sulla stampa americana, appare un appello in cui Einstein (insieme a molti altri  scienziati) prende posizione a favore di Robert J. Oppenheimer, ex-direttore del Progetto Manhattan e direttore dell'Istituto di Studi Avanzati di Princeton, messo sotto inchiesta dalla Commissione McCarthy per le sue presunte simpatie comuniste.

Einstein prende spesso posizione su temi politici e sociali, causando scandalo con i suoi pronunciamenti pacifisti e di sostegno alla disobbedienza civile.

Risale all'11 aprile 1955 l'ultima lettera firmata da Einstein e indirizzata a Bertrand Russell, con l'assenso alla comparsa del suo nome sotto un manifesto che invitava tutte le nazioni a rinunciare alle armi nucleari.

Il 13 aprile 1955 l'aneurisma aortico si rompe; due giorni dopo  entra in ospedale a Princeton.

Il 17 aprile telefona a Helen Dukas chiedendole carta, penna e i fogli con i calcoli su cui stava lavorando a casa.

Nella notte successiva Einstein muore.

Il corpo viene cremato a Trenton il 18 aprile; le ceneri vengono disperse in un luogo segreto 

Immagine:Albert Einstein 1947.jpg

 

Maresa Baur
Maresa Baur

Sono una scrittrice conosciuta nel web per aver pubblicato sette libri con case editrici online. Il mio sito è http;//digilander.libero.it/biribanti.maresa Credo che cliccando sul link possiate apprendere molto di me,quasi tutto. Amo leggere, informarmi ed informare e scrivo come una forsennata come se non avessi il tempo sufficiente per farlo. Ho scritto libri di poesie, racconti, storie fantasy e "thriller". Anche il giornalismo mi affascina. Mi sono diplomata a Cambridge e adoro l'inglese che è sempre stato la colonna sonora della mia vita. Ho insegnato inglese e fatto traduzioni tecniche. La poesia è tuttavia il mio grande amore e ho invaso tutti i siti letterari possibili.La mia passione è scrivere e se non lo facessi più morirei. Mi definisco una folle-saggia con un pizzico di ironia e con questo mi presento. Maresa Baur