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Social Media e storytelling

15/03/2013 27355 lettori
4 minuti

Per mantenere alto e vivo l’interesse degli utenti nei propri confronti le aziende devono mettere in pratica attività di comunicazione basate sulla tecnica dello storytelling, ovvero raccontare la storia completa e complessa del brand in un nuovo modo.

LA DEFINIZIONE DI STORYTELLING
“Lo storytelling è l’arte e la pratica di sviluppare contenuti per la comunicazione di marca sulla rete che abbiano profondità simbolica, valore narrativo e capacità di appellarsi all’immaginario del pubblico” (Sassoon, FrancoAngeli 2012)

Quando l’unidirezionalità del messaggio commerciale/pubblicitario non attira più i consumers, non li incuriosisce e non li avvicina al prodotto, c’è bisogno di un coinvolgimento “dal basso” basato sulla condivisione narrativa ed esperienziale, che faccia sentire gli utenti attivi e partecipativi.

Come fare?

Questi i miei consigli:

1) Individuare i topics di interesse del target  

I contenuti più interessanti sono queli che interessano realmente le persone. Per scoprire e scegliere che tipo di contenuti inserire nella vostra attività di storyteller è utile analizzare i topics più ricorrenti presenti nei forum di discussione frequentati dal vostro pubblico.

2) Elaborare un piano editoriale mensile
Per evitare di lasciare al caso e all’improvvisazione la minor incidenza possibile è bene strutturare un piano editoriale mensile che schematizzi in modo preciso ed ordinato i contenuti da trasmettere.

3)  Organizzare il materiale a disposizione
Ogni piccolo dettaglio, ogni attività o materiale collegato al mondo offline di un’azienda, può trasformarsi con un po’ di creatività ed organizzazione in un contenuto interessante raccontato partendo “dal basso”

4) Pubblicare sempre contenuti di qualità
Dalla qualità dei contenuti proposti dipenderà l’andamento della community quindi è obbligatorio valutare sempre a fondo il tipo di contenuto proposto.

5) Essere coerenti con il posizionamento del brand
Per non rischiare di disorientare il target è bene fondare lo storytelling sul posizionamento riconosciuto al brand, creando contenuti che ne siano coerenti.

 6) Concedere sempre la possibilità di interagire
Significa porre domande, stimolare conversazioni, utilizzare cioè il proprio contenuto come leva per stimolare un’interazione brand-utente.

In generale ricordatevi questa cosa: a nessuno interessa sapere che sul mercato sono uscite delle nuove pantofole con il pelo ma a molti probabilmente interessa sapere come tener caldi i piedi.

Michele Rinaldi via www.digitalpr.mobi

Michele Rinaldi
Michele Rinaldi

Nasce nel 1982, l’anno della vittoria ai mondiali, e già questo è un segno premonitore. Fin da piccolo impara ad attirare l’attenzione del proprio target con primordiali tecniche di guerrilla marketing. Crescendo, si accorge che l’istinto lo porta sempre a comunicare ed un giorno di Giugno, viene folgorato da una frase: “non si può non comunicare” (Watzlawick).
Spinto da questa teoria consegue: una laurea triennale in Scienze della Comunicazione ed una laurea specialistica in Marketing e Comunicazione d’Impresa.
Inizia la sua avventura professionale nell’agenzia di comunicazione Soluzione Group dove vede crescere la passione per le aziende e per le loro “reason why”.
Contribuisce alla fondazione del Public Relations Network e si specializza nel web 2.0 creando un proprio modello di approccio e gestione della Rete, chiamato A.S.P.
Oggi è responsabile della divisione Digital PR, scrive sul blog Marketing Cafè e sul portale Comunitazione. Ha il piacere di essere docente al Master in "Non conventional marketing + Social Media" organizzato dal Centro Studi Europeo Eurogiovani presso le università di Bologna, Milano e Trieste.