Bentornato. Accedi all'area riservata







Non ti ricordi i dati di accesso?Recupera i tuoi dati

Crea il tuo account

2 SHARES

Le persone non servono: lavoro e ricchezza nell’epoca dell’intelligenza artificiale

24/01/2018 40057 lettori
5 minuti

“La tua auto che si guida da sola potrebbe investire un cane per salvarti la vita (…). Ma se dovesse scegliere se passare sopra una coppia di anziani o un gruppo di bambini che attraversano la strada?”

Le persone non servono: Lavoro e ricchezza nell’epoca dell’intelligenza artificiale” è un libro di Jerry Kaplan, uscito alla fine del 2016 per Luiss Press.
Tutti i big della tecnologia oggi stanno lavorando alacremente sugli investimenti per l’intelligenza artificiale.

Un mondo affascinante ma che non può non far passare un brivido di inquietudine quando si pensa agli scenari che si possono aprire, ispirati da tanti film di fantascienza.

La realtà però è che non ci aspettano robot Terminator o macchine che prendono il controllo violentemente dell’umanità ma una schiera di intelletti artificiali che già oggi influenzano molte realtà quotidiane.

Kaplan nel suo libro fa scorrere parecchi di questi attori invisibili davanti agli occhi del lettore: dal trading di borsa automatizzato agli algoritmi della pubblicità digitale, sempre più dati vengono macinati con una capacità con cui gli esseri umani non possono competere alla pari.

E qui inizia il problema della diseguaglianza percepita: se uomini e macchine competono sullo stesso territorio per la prima volta sono le persone ad apparire svantaggiate nella competizione.

Senza contare poi il tema della morale, che gli intelletti sintetici non possono avere, e della responsabilità degli atti illeciti: di chi è la colpa, della macchina o di chi l’ha programmata?

Tutti temi di grande attualità di cui ho avuto modo di parlare anche in due recenti recensioni di altri autori, Il mondo dato. Cinque brevi lezioni di filosofia digitale di Cosimo Accoto e Technology Vs. Humanity: The Coming Clash Between Man and Machine del futurologo Gerd Leonhard.

A questo punto però Kaplan si sposta su di un aspetto controverso della sua trattazione, ossia il fatto che l’automazione abbia acuito ancora di più il divario tra ricchi e poveri.

Probabilmente parlare a tal proposito di luddismo è forse eccessivo, anche perché Kaplan di base ha una visione ottimistica della tecnologia, ma quando cita uno studio dell’Università di Oxford ci sottolinea che “il 47 per cento del totale degli impieghi negli Stati Uniti è ad alto rischio di automazione significativa”. Compresi i lavori di tipo intellettuale.

Va dato atto all’autore che all’allarme viene fatta seguire nella trattazione una serie possibili soluzioni, dai prestiti per chi segue corsi di formazione agli sgravi fiscali per le imprese che sostengono questo genere di programmi.

Alla fine della lettera una cosa resta come messaggio importante: non si può lasciare questo nuovo mondo all’auto regolazione ma occorre modellare il futuro fin da oggi.

 

Gianluigi Zarantonello via https://internetmanagerblog.com 

Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.