Bentornato. Accedi all'area riservata







Non ti ricordi i dati di accesso?Recupera i tuoi dati

Crea il tuo account

2 SHARES

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

25/06/2019 36466 lettori
5 minuti

Federico Caffè (Pescara, 6 gennaio 1914 – Roma, 15 aprile 1987 [1]) è stato un economista e accademico italiano. Fu uno dei principali diffusori della dottrina keynesiana in Italia, occupandosi tanto di politiche macroeconomiche che di economia del benessere. Al centro delle sue riflessioni economiche ci fu sempre la necessità di assicurare elevati livelli di occupazione e di protezione sociale, soprattutto per i ceti più deboli. [2] La sua improvvisa scomparsa è un mistero rimasto irrisolto.

  • L'economista è lo studioso dell'economia, il cui obiettivo è interpretare la società e il comportamento economico dei suoi agenti, individuandone metodi e teorie esplicative mediante ricerca e analisi scientifica.
  • Un'accademia è un'istituzione destinata agli studi più raffinati e all'approfondimento delle conoscenze di più alto livello. Il termine può indicare una società scientifica dedicata alla ricerca nel campo delle scienze naturali, della filosofia e delle belle arti. L'aura di prestigio associato all'origine del nome spinge molti istituti a fregiarsi di questo appellativo, non sempre in maniera appropriata.
  • John Maynard Keynes, 1º barone Keynes di Tilton, è stato un economista britannico, padre della macroeconomia e considerato il più influente tra gli economisti del XX secolo.
  • La politica economica, in economia, è la disciplina che studia gli effetti dell'intervento dei poteri pubblici e dei soggetti privati sull'economia allo scopo di elaborare interventi destinati a modificare l'andamento del sistema economico a livello macroeconomico per raggiungere determinati obiettivi economici prefissati. È tipica dei sistemi a economia pianificata ed economia mista. Di essa fanno parte la politica di bilancio, la politica monetaria, la politica fiscale, la politica agraria e la politica industriale.
  • L'economia del benessere, che prende il nome dal titolo di un celebre libro dell'economista del Regno Unito Arthur Cecil Pigou, The Economics of Welfare, è una disciplina dell'economia che studia le ragioni e le regole di fenomeni sociali al fine di formulare soluzioni tali da tendere ad una situazione di ottimo sociale.
  • La disoccupazione è la condizione di mancanza di un lavoro per una persona in età da lavoro che lo cerchi attivamente, sia perché ha perso il lavoro che svolgeva, sia perché è in cerca della prima occupazione (inoccupato). È la condizione opposta all'occupazione.

Caffè nacque a Pescara da una famiglia di condizioni economiche modeste. Si laureò all'Università di Roma nel 1936 con Lode in Scienze Economiche e Commerciali. I suoi maestri furono Guglielmo Masci, con cui si era laureato, e Gustavo Del Vecchio. Dal 1939 fu assistente presso la facoltà di Economia della stessa università.

  • L'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" è un'università statale italiana fondata nel 1303, fra le più antiche d'Italia e del mondo.
  • Le scienze economiche sono ramo delle scienze sociali dedicato allo studio delle attività di produzione e di consumo dei beni e servizi volti a soddisfare i bisogni delle persone, e si occupa dello studio delle scelte operate dagli uomini al fine di adattare mezzi scarsi ai bisogni umani sempre crescenti.
  • Gustavo Del Vecchio è stato un economista, politico e accademico italiano; i temi di cui si è occupato maggiormente furono la teoria monetaria, le teorie del capitale, interesse e credito nonché la dinamica economica.
  • Le organizzazioni accademiche tipicamente hanno un rigido insieme di cariche. Quelle riportate di seguito si riferiscono in maniera specifica alle università, sebbene college ed altre istituzioni possano seguire schemi simili. Si distingue tra le cariche direttamente associate all'attività di docenza o ricerca e quelle di natura gestionale amministrativa, più facilmente ottenute dopo nomina o elezione. Non per tutti i sistemi è possibile associare ad ogni carica il suo equivalente nel modello universitario italiano.

 

 

 

 

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.