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Digital Disruption: Unleashing the Next Wave of Innovation

03/07/2015 19867 lettori
4 minuti

Digital Disruption: Unleashing the Next Wave of Innovation è un libro di James McQuivey uscito nel 2013 ma che è quanto mai attuale, specie per il contesto italiano.

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Il tema è di grande moda, e quindi piuttosto abusato, la digital disruption, che l’autore sottolinea essere qualcosa che viene reso possibile dai digital tool ma che poi si ripercuote sui tutti i mercati, portando nuovi competitor alle aziende, quasi sempre da settori e direzioni impreviste e anomale rispetto agli schemi tradizionali.

Il cambiamento sta nella testa delle persone

La grande sfida in questo scenario non è tanto avere una nuova tecnologia in mano quanto piuttosto cambiare il proprio mindset (capitolo 2): come dice McQuivey “i disruptor, equipaggiati con la giusta mentalità, vedono in modo naturale la tecnologia in una luce nuova, il che permette loro di risolvere vecchi problemi in modo diverso con una velocità molto superiore”.

Sono le due le cose che mi sono piaciute particolarmente in questa parte del libro: la prima è il focus sui bisogni dei clienti, che sono da sempre il motore del marketing ma che talvolta oggi vengono un po’ lasciati in disparte a dispetto della tante affermazioni sull’azienda customer centric.
La seconda è un concetto di innovazione incrementale (adjacent innovation) che consiste nellosfruttare gli strumenti che già esistono e li lega fra loro per migliorare il proprio prodotto o servizio.Ne ho parlato pochi giorni fa e questo concetto è poco compreso quando si discute di innovazione, pensando per forza all’invenzione di qualcosa di totalmente nuovo.

Un nuovo scenario

Un altro aspetto importante dei tool digitali che stanno rendendo possibile questo mutamento è il loro essere spesso gratuiti o quasi (capitolo 3), secondo il modello di freemium illustrato qualche anno fa da Chris Anderson e citato anche nel libro che distingue tra totally free, nearly free ed essentially free. Questa grande disponibilità apre ovviamente infinite opportunità a chi sta cercando nuove soluzioni ai propri problemi.

I disruptor secondo l’autore non sono necessariamente quelli che creano le grande piattaforme digitali su cui le loro innovazioni poi gireranno ma piuttosto sono coloro che ne fanno un uso vincente (capitolo 4). Grazie però alle piattaforme si può avere un accesso continuo e privilegiato al feedback del cliente che deve essere continuamente misurato per creare un flusso iterativo di sviluppi che poi possono essere subito testati e ri-misurati, per migliorare continuamente.

Nel capitolo 5 l’autore riprende e sviluppa il tema di need del customer e di come essi guidino il prodotto, mentre nel numero 6 si torna a parlare di come innovare piu velocemente ragionando di adjacent innovation, con tra gli esempi il caso Jawbone, dove vengono messe a fattore comune tante soluzioni presenti sul mercato collegandole fra loro per rispondere ai bisogni dei clienti.

Infine nel capitolo 8 viene descritto come fare un assessment della propria predisposizione alla digital disruption, nel numero 9 viene spiegato in dettaglio come costruire un percorso verso il nuovo modello mentre nel 10 si guarda al prossimo futuro e ai suoi scenari.

Per chi consiglio questa lettura

A mio giudizio il pregio di questo libro è di sistematizzare una serie di concetti che sono ormai delle buzzword ma che poi nella realtà sono oggetto di grande confusione.La tecnologia è ciò che apre le opportunità ma ancora una volta è il modo in cui si leggono e usano che fa la differenza. 

Consiglio quindi la lettura a tutti, per comprendere un fenomeno che è già realtà ma che è oggetto di grandi fraintendimenti e luoghi comuni.

Gianluigi Zarantonello via Internetmanagerblog.com

Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.