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Social media and advertising trends: quel che è stato il 2015 e quel che sarà il 2016.

28/01/2016 20265 lettori
4 minuti

E' stato un anno molto interessante, divertente e impegnato, in Cernuto Pizzigoni & Partners questo 2015.
E il 2016 si apre con ancora nuove e importanti sfide.

 

 

Siamo entrati in quello che mi piace definire l'INTERACTIVE EXPERIENCE ERA.
Un periodo in cui la comunicazione, sempre più “indossabile”, accompagnerà gli utenti in un rapporto immersivo e interattivo con la marca. 
Ricordiamo che l’utente oggi sceglie e stabilisce quando, come e perché ricevere informazioni sul prodotto o sullo marca, per diverse ragioni:
scoprire le novità, le modalità di produzione, i valori del brand;  conoscere le modalità d'uso e d'impiego, ma anche per imparare qualcosa su di voi e, a volte, anche per "insegnare" ad altri qualcosa sul prodotto per guidare le scelte dei propri amici.

Ecco perché ritengo di poter dire che l’advertising si trasforma in interactive experience: il consumatore e il brand collaborano condizionandosi a vicenda, creando un’interazione sociale fondata sulle emozioni e un dialogo tra le parti che influenza anche altri consumatori e altri brand.

Con l'esperienza recente, capitata ad Italo Treno, ne abbiamo avuto l'ennesima riprova: la marca non può non interagire con i consumatori.

Ogni rappresentazione della marca trasmette, nolenti o volenti, un'emanazione dei valori e del valore.  Una considerazione che apre tre importanti quesiti sulle vendite del prodotto:
1) A giudicare l'operato della marca sarà il pubblico/ acquirente o il pubblico/tecnico?
2) Le scelte etiche, di produzione, distribuzione, promozione, comunicazione hanno un impatto importante e quanto?
3) Le scelte aziendali andranno sempre di più condivise con i veri proprietari della marca, i suoi maggiori finanziatori, ovvero i clienti?
Lo credo fortemente e gli strumenti propri del web che aiutano l'uso della co-creation e del crowdsourcing possono tornare molto utili.

Perché se è vero che i media digitali hanno cambiato per sempre il modo in cui le persone interagiscono tra loro, mediando le comunicazioni con app quali Messenger, WhatsApp, Skype è altrettato vero che hanno rivoluzionato il mercato pubblicitario: il consumatore vuole avere un’esperienza interattiva con la marca. Alle agenzie di comunicazione spetterà arricchire il processo attraverso la costruzione creativa di esperienze emotive interattive.

Quali sono state LE CUSPIDI DEL 2015?
Citiamo qui quelle che avranno sicuramente un'impatto importante ancora nel 2016.

IL MOBILE È IL PRIMO SCHERMO
Le visite da mobile superano quelle da desktop. Le persone che navigano solo da mobile sono in costante crescita: negli Stati Uniti d’America si parla del 41% degli utenti. In Italia il 50% degli utenti naviga (anche) da mobile.
Progettare pensando agli utenti che si connettono da mobile significa restituire informazioni fruibili, importanti e appropriate. I prossimi passi sarà progettare siti web che restituiscano informazioni differenti anche in base al luogo da cui ci si connette e l’orario della giornata, oltre che, ovviamente, in base al device.

CONTENT CURATION
È l’arte di raccontare le emozioni che rendono viva una marca o un prodotto, sui media quali Facebook, Twitter e Instagram, e a seconda del mercato, Snapchat, Pinterest, Linkedin etc…
L’obiettivo è quello di ottenere un coinvolgimento emotivo del pubblico.

REAL TIME MARKETING
In costante crescita è stata l’attività definita “in the moment”, ovvero entrare nel flusso di comunicazione dei social media. È un’attività che se coerente con i valori del brand, può garantire un’importante visibilità anche in pubblici più ampi di quelli che solitamente compongono l’audience.

VIDEO MARKETING (il live streaming e i video a 360°)
Secondo una ricerca condotta da Microsoft, la soglia di attenzione sui social è passata da 15 secondi a 8 secondi negli ultimi quindici anni. I video risultano essere i formati più ingaggianti. Da poco anche Facebook, seguendo YouTube, ha lanciato i video a 360° permettendo all’utente di decidere lui stesso quale angolatura di un video guardare.

GLI EMOJI
L’uso degli emoji è nato nel 2014 su Twitter e abbracciato ad aprile 2015 da Instagram e successivamente da tutti i social media. Gli emoji sono il linguaggio usato in circa il 40% dei messaggi secondo Business Insider. Aggiungono un sotto testo al messaggio, aumentando il percepibile come fa l’intonazione della voce.

SOCIAL COMMERCE
Con “Social commerce” descriviamo una forma di commercio mediato dai social media che diventano dei facilitatori. Gli utenti condividono le informazioni sui prodotti, sulle esperienze, ma anche sui propri sogni e desideri di acquisto.

SOCIAL PROOF
I clienti oggi, sia prima che durante la fase di acquisto, sono connessi con i propri gruppi di interesse. È importante per i brand puntare sugli endorsement: gli share e le reviews positive di altri clienti diventano sempre più rilavanti per il mercato.

TECNOLOGIA IMMERSIVA (VR, Assistenti Virtuali, App, Wearable)
La tecnologia è sempre più immersiva: dai mondi virtuali navigabili tramite gli Hoculus Rift, alla realtà aumentata dei Google glass 2.0 o delle app, fino agli smartwatch. Rimanere vicino al proprio cliente durante tutto il customer journey è una sfida interessante che ha reso già il 2015 un anno molto eccitante per molte agenzie di pubblicità.
 

E quali saranno i Social media Trend del 2016?

MICROMOMENTS
La pervasività degli smartphone, dei tablet e delle weareable technologies frammenta il consumo dei media. L’utente naviga per brevissimi momenti, durante la giornata e prevalentemente cerca risposte alle proprie curiosità o necessità. Per esempio entrerà nei negozi e da lì sceglierà se e dove comprare i prodotti. E userà il web per arricchire le proprie giornate come estensione sensoriale di sé. È il fenomeno noto come “Micro- Moments”.

BIG DATA PER ANALISI PREDITTIVE
L’analisi dei big data consentirà di fare predizioni più precise su come e dove distribuire campagne più utili e interessanti. I Marketer possono trovare e dialogare con i nuovi e vecchi clienti. Nel 2016 dovremmo poter assistere a un’esplosione di dati analizzati con startup dedicate, da cui poter acquistare i dati per modellare meglio le strategie di comunicazione digitale, per tutti gli operatori del settore.

VIRTUAL ASSISTANT
Il Virtual Assistant è una applicazione in grado di comprendere il linguaggio naturale degli utenti, e di rispondere alle loro esigenze. I più conosciuti sono Siri di Apple, Cortana di Microsoft e Google Now. Questi sistemi sono inoltre dotati di sofisticati algoritmi capaci di imparare dai dati input, riuscendo così a prevedere i bisogni dell’utente finale. Sarà a loro che dovranno parlare i siti web e, in alcuni casi, probabilmente, anche le campagne di comunicazione.

CUSTOMER ENGAGEMENT
Customer Engagement significa per un brand andare oltre il proprio prodotto. Coinvolgere i propri clienti attraverso strumenti digitali, aprendosi così ad un dialogo con loro, e abbattendo le barriere che spesso si trovano tra brand e stakeholder. Social network, strategie mobile first, app, sono gli strumenti più efficaci e diffusi per generare il coinvolgimento digitale di un consumatore che deve essere seguito e affiancato durante tutto il “customer journey”.

INTERNET OF THINGS
Con l’aumento della tecnologia indossabile saranno sempre più diffusi gli oggetti intelligenti (Smart Things o IoT). Gli utenti li useranno sempre più come protesi sensoriali di sé per aumentare il loro “potere” per modellare l’ambiente circostante al loro volere.

DIGITAL SCREEN
Gli utenti si aspettano di trovare uno schermo ovunque. L’interactive Mirror di Panasonic o la telecamera di Chevrolet Bolt’s, sono solo due degli esempi presentati al CES del 2016 che evidenziano l’introduzione negli ambienti quotidiani di nuovi dispositivi interattivi. Ovunque ci sia una superficie potremo incontrare degli schermi da cui l’utente vorrà interagire con la marca. L’advertising dovrà guidare il consumatore a rintracciare le informazioni per lui interessanti, nel momento esatto in cui gli serviranno.

SAVE THE IDEA (TODAY MORE THAN EVER)
In questo scenario completamente mutato l’utente non vuole subire l’advertising, ma scegliere quando fruirne e quando cercarlo. Vuole, al tempo stesso, che il marchio che ha acquistato sia forte, riconosciuto e protagonista del mercato. Desidera che il brand lo aiuti a rispecchiarsi in un’identità precisa. Il ruolo dell’agenzia di comunicazione è quello di inventare contenuti in grado di emozionare il consumatore in modo intelligente, trasportandolo sempre un passo avanti nella sua ricerca di Senso, guidato dalla creatività in un mondo nuovo che prima non c’era e dopo ci sarà, in cui interagire emotivamente con la marca, il prodotto e sopratutto con la rappresentazione del mondo che la marca fa attraverso l’advertising.

Luca Oliverio
Luca Oliverio

Luca Oliverio è il founder e editor in chief di comunitazione.it, community online nata nel 2002 con l'obiettivo di condividere il sapere e la conoscenza sui temi della strategia di marketing e di comunicazione.

Partner e Head of digital della Cernuto Pizzigoni & Partner.

Studia l'evoluzione sociale dei media e l'evoluzione mediale della società.