Le universitą pubblicano
Pił libri pił liberi - Le universitą pubblicano.A confronto, a Roma, il 10 dicembre, rettori delle universitą e mondo dell'editoria. Un dato? Il 18% dei laureati non legge alcun libro e solo l'11% legge per motivi professionali
Editoria & universitą: sono i due dei poli entro i quali si definisce la capacitą di un Paese di produrre innovazione e ricerca, fronteggiando le sfide del mercato e culturali. E se si mettessero a confronto? Entrambe sono alle prese con processi di trasformazione che li stanno investendo trasversalmente. Entrambe devono "fare i conti" con autonomia, riforma universitaria e nuove tecnologie.
Qual č dunque il futuro? Se ne parlerą al convegno Le universitą pubblicano, organizzato dal Dipartimento Cultura del Comune di Roma e dall'AIE (Associazione Italiana Editori), in collaborazione con le universitą pubbliche e private di Roma, nell'ambito della terza edizione della Fiera della piccola e media editoria "Pił libri pił liberi" (Roma, 8 -12 dicembre).
L'appuntamento - previsto venerdģ, 10 dicembre, nella Sala Dante del Palazzo dei Congressi dell'EUR alle 10,30 - mette a confronto i rettori delle universitą pubbliche e private di Roma (uno dei maggiori poli universitari del nostro Paese) e il mondo dell'editoria universitaria su temi che, da una parte, riguardano le specificitą del mondo editoriale (dallo sviluppo di iniziative innovative delle universitą, dalle university press alla didattica on line, avendo presente, sullo sfondo, i problemi relativi alla fotocopiatura abusiva oppure alle scarse risorse per lo sviluppo di moderne biblioteche universitarie); dall'altra, fanno riferimento alla maggiore o minore capacitą del "sistema Paese" di competere all'interno dei nuovi scenari internazionali nei quali le capacitą di ricerca e di innovazione, e ancor prima la cultura del Paese, sono elementi decisivi del successo.
Le cifre, le sfide, i problemi - Il mercato della manualistica universitaria viene stimato nel suo complesso in 115milioni di euro, pur potendo contare su una domanda composta da 1,7 milioni di studenti che dovrebbero esprimerne almeno 300. Un mercato eroso per quasi due terzi dal non acquisto, dal ricorso all'usato ma soprattutto dai fenomeni della pirateria e della reprografia abusiva (oltre 11milioni di volumi pubblicati in meno ogni anno).
A questo fenomeno, si aggiungono altri dati preoccupanti: qualcosa come il 17-18% dei laureati non legge alcun libro e la lettura di libri per motivi di lavoro ed aggiornamento professionale colloca il nostro Paese dietro tutte le altre grandi economie europee di Francia, Germania e Spagna. Appena l'11% dichiara di leggere per motivi professionali (e appena il 7% legge pił di 13 libri), contro il 57% della Germania o il 49% di Spagna e il 38% della Francia.
Al convegno, coordinato da Piero Attanasio (AIE), partecipano Francesco De Fiore (Il pensiero scientifico), Alessandro Finazzi Agrņ (Rettore Universitą Tor Vergata), Enrico Iacometti (Armando), Gianluigi Mariani (Egea), Gabriele Matesic (Delegato del Rettore, Universitą San Pio V), Federico Motta (Presidente dell'AIE), Corrado Ocone (Delegato del Rettore, Luiss), Gianni Orlandi (Pro-rettore, Universitą La Sapienza), Aldo Pinchera (Plus University Press), Roberto Pujia (Corso di laurea specialistica in competenze linguistiche e testuali per l'editoria e il giornalismo).
Milano, 2 dicembre 2004
La stampa č invitata
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