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“Il mercato dei libri in Cina: quali opportunità per l’editoria italiana”

08/03/2005 3774 lettori
5 minuti

Dall’indagine “Il mercato dei libri in Cina: quali opportunità per l'editoria italiana” - realizzata per conto dell'Istituto nazionale per il Commercio Estero (ICE) su proposta dell'Associazione Italiana Editori (AIE) - risulta che il 60,4% della popolazione cinese legge mediamente un libro al mese, pur confrontandosi con un mercato editoriale ancora molto contenuto.
568, infatti, le case editrici distribuite sul territorio nazionale ancora sotto il controllo dello Stato o di organismi politici periferici.

Dalla ricerca - presentata il 22 Febbraio a Milano – emerge un quadro generale del mondo editoriale cinese.
Gli studi condotti rivelano che il mercato librario è stato caratterizzato, negli ultimi anni, da un tasso di crescita medio annuo del 7%.(in Italia siamo solo all’1-2%).
Secondo le statistiche della GAPP (General Administration of Press and Publication of the People’s Republic of China) nel 2002 sono stati pubblicati, nel paese, 170.962 titoli – tra titoli nuovi, ristampe e nuove edizioni - . Esattamente l’11% in più rispetto all’anno precedente.

Nel 2002 il numero totale di copie stampate ha superato i 6,5 miliardi, cifra tuttavia inferiore a quella del 1998 e del 1999, con un aumento del 6,5% rispetto all’anno precedente.
I libri dedicati alla cultura, scienza, istruzione e sport, corrispondono circa all’82% del totale delle copie, mentre si collocano al secondo posto quelli dedicati all’arte (4%).

Le vendite si aggirano intorno ai 7 miliardi di pezzi, anche se questo rappresenta un calo rispetto al 1998.
I libri di testo - scolastici e universitari – sono quelli più venduti e coprono circa il 47% del totale della vendita, costituendo così la parte più importante della produzione cinese.
Nel 2004 le categorie di libri più richieste sono state i romanzi, i libri di svago e quelli per l’apprendimento dell’inglese, anche se rispetto al 2003 la propensione verso questi generi si è leggermente ridotta in favore dei libri di informatica.

Il quantitativo totale di titoli e copie da produrre ogni anno rimane comunque sotto l’uniforme controllo della GAPP.

I canali preferiti per la vendita al dettaglio sono le librerie e le bancarelle, anche se negli ultimi anni stanno riscontrando un notevole successo il commercio tramite internet e le catene di supermercati del libro, sorte in alcune città di dimensione medio-grande.

Nel 2003 sono stati importati in Cina oltre 12mila titoli.
Materie più gettonate, il settore delle lingue straniere, quello della cultura e dell’arte ma anche i libri accademici, quelli economico-finanziari, quelli scientifici, tecnologici, informatici.
Le cifre dell’export italiano in Cina sono ancora molto basse: l’Italia nel 2003 ha esportato libri in Cina per 0,21 milioni di dollari.
Nel 2003 sono stati invece esportati dalla Cina solo 811 titoli, che hanno interessato principalmente la cultura tradizionale cinese, la linguistica, l’arte e la medicina classica cinese

In Cina l’italiano è conosciuto solo da poche migliaia di persone, anche perché la nostra lingua viene insegnata solo all’interno delle università.
Nonostante questo, quasi tutte le case editrici intervistate nel corso della ricerca, si sono dimostrate interessate sia all’acquisto di titoli italiani, sia a stabilire rapporti con le case editrici italiane.
Anche per l’industria tipografica italiana
– che conosce punte di eccellenza – ci sono buone possibilità di alleanze e forme di cooperazione economica con l’industria cinese, ancora piuttosto arretrata nel suo insieme.

Sara Caminati
Sara Caminati

Sono una studentessa del corso di laurea in scienze della comunicazione, indirizzo politco-istituzionale, all’universita' di Roma, Tor Vergata.

Vivo e lavoro a Milano.
Attualmente collaboro, in qualità di consulente web, con diverse aziende.

Da Agosto 2008 collaboro con Gruppo36 - www.gruppo36.it - www.gruppo36.it/blog

Da Luglio 2007 a Luglio 2008, ho ricoperto il ruolo di web manager nell'agenzia di comunicazione Comunicattore S.r.l. - www.comunicattore.com - www.comunicattoreblog.com -.
Principalmente mi occupavo della gestione di tutti i progetti legati al web, di cui ho curato l'ideazione e la realizzazione.

A maggio del 2005 sono entrata a far parte della redazione di Connecting-Managers – www.connecting-managers.com -, il Network Relazionale delle aziende e dei professionisti del marketing e della comunicazione.
Mi occupavo della gestione dei contenuti dell’area News del Magazine e di dare visibilità alle iniziative del Network.
A settembre del 2005 ho iniziato a curare l’area Job Opportunities, dedicata alle offerte di lavoro e di collaborazione.
Oltre a curare le suddette aree, ho seguito anche lo sviluppo della Community e dei servizi che il Network, ancora oggi, offre ai suoi soci.

Nel giugno del 2004 ho iniziato ad occuparmi della gestione dell’area dedicata alle news per Comunitazione.it - www.comunitazione.it -, la comunità on line di studenti, docenti e professionisti della comunicazione e sono stata poi Content Manager del portale fino al maggio del 2005.