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eTech Report 2 (16 marzo)

17/04/2005 12778 lettori
5 minuti
16 Marzo (Bit'n Atoms, Applied Minds, Lesson from Classroom, Nokia...)
Bits and Atoms: Neil Gershenfeld **
Il MIT di Boston fa la sua comparsa all'eTech con il prof. Gershenfeld del Center for Bits and Atoms. La premessa di Neil è forte: negli anni '40 e '50 c'era la computer science. Oggi abbiamo computer migliaia di volte più potenti di allora, ma dov'è la scienza? Fantastica la slide che mostra tutti i passaggi per costruire una macchina che 'non fa quasi nulla' come lo ScreamBody ed altre incredibili inutilities tecnicamente avanzatissime. Il MIT continua ad essere la DEMO company che guida il pianeta nell'esplorazione delle infinite possibilità della tecnologia e -almeno oggi- propone 'n' cose che hanno una funzione: divertire la platea. Guardatevi il video (39mb) dello ScreamBody di Kelly Dobson.

Il Bit'n Atoms ha una visione che si rifà a Negroponte sia nei temi che nei metodi, ad esempio con la creazione di laboratori ingiro per il mondo, in Paesi avanzati come nel terzo mondo. Non è dunque strano vedere bambini dell'africa o dei villaggi rurali dell'India giocare (e formarsi) con tecnologie modernissime ma NON già pronte all'uso. In modo che sia anche l'esperienza fatta insieme a dare forma e funzione a molte delle tecnologie disponibili.

segue la conversation con Neil Gershenfeld ***
Ecco i partecipanti, tra cui spicca Bran Ferren della Applied Minds: il massimo della tecnologia insieme al massimo della creatività.

Una delle cose che viene più fuori in questo Talk è la necessità di ricominciare a fare SCIENZA nel modo più Leonardesco (anche se nessuno ha citato Leonardo). Serve l'arte nella programmazione, l'architettura nella forma, la creatività nella funzione, etc. In fondo non è distante da quella visione olistica che è madre dell'Interaction Design, soltanto che qui nessuno usa termini fichi (ed ambigui come 'interaction design'). Qui parlano Rocket Science e la fabbricano con le to-do list e -grande novità- la creatività.
Neil Gershenfeld  - etech 2005 leeander
Anche oggi la conferenza è iniziata alla grande.

C'è chi parla di Spma (All complex Ecosystem Have Parasites)
...forse non sono molto interessato, ma non mi pare di sentire nulla di nuovo.

REMIXING HTTP *
Avete mai sentito il termine SwarmStreaming? Justin Chapweske -under 30 Ceo della Onion Networks- è qui per dirci che nel mondo di Internet qualcosa potrebbe cambiare.

WIKIPEDIA and The Future of Social Computing ***
Jimmy Wales in persona! Ieri il VIP era Bezof, oggi probabilmente è Jimmy Wales, e questo la dice lunga su quanto qui conti il Social Networking e quanto i Wiki e Flickr stiano prendendo spazio alle corporation. Durerà?

una delle cose interessanti che Jimmy ha detto è naturale quanto rivoluzionaria: Wiki è il futuro di quei siti che offrivano la homepage personale (geocities) ed apre lo spazio alle 'community' che si generano attorno a temi specifici. ...e 170 community nei primi tre mesi di lancio delle community su Wikipedia è davvero un bella conferma.

Jimmy conclude dicendo che gli è stata offerta una onoreficenza come 'innovatore in ambito tecnologico'. Lui ha risposto:'no grazie, io non ho creato nessun nuovo TAG. La mia è innovazione sociale!'. Chi ha orecchie per udire...

Nota: E' certamente la cosa più vicina che ho visto al progetto a cui sono più affezionato 'Memories of Relations'.

segue la conversation con Jimmy Wales ***
Ecco attorno al tavolo quattro innovatori che con la tecnologia in senso stretto non hanno -in fondo- molto a che fare. Loro sono l'onda nuova: il primo impatto sociale su vasta scala che Internet ha portato nel 21° secolo. Inoltre, con tre mostri del TAGGING al tavolo, è inutile dire che il futuro del mondo è nel TAGGARE, ovvero associare informazioni semanticamente valide a quegli oggetti digitali che da soli non potrebbero essere organizzati e correlati in modo 'umano'. Inoltre, taggare consente di far emergere degli ordini naturali, evolutivi e quant'altro. DI queste cose ne parliamo moltissimo persino nelle nostre piccole riunioni editoriali su Idearium. Fabrizio Ulisse, Andrea Benassi e qchissà quanti altri in Italia vorrebbero spostare il mondo verso questo orizzonte. Peccato però che in Italia non sia mai nato -e forse non potrà mai emergere- un Flickr della situazione. Senza questa capcità siamo e rimaniamo dei follower.

Attenzione però a come questa gente parla di semantic web. NESSUNO HA LA BENCHE' MINIMA INTENZIONE di fare una Internet semantica dall'altro (alla Tim Berners-Lee per intenderci). Rielaborando quello che questa gente insegue, io potrei dire:'il punto non è riordinare il caso, ma continuare a viverci dentro tutti. Oggi è sensato fare queste applicazioni e creare un robusto strato di utilizzatori della internet semantica. Poi vedremo.'

Il realismo di questi personaggi e la loro capacità tutta nuova di fare business con Internet (nessuna di queste compagni è una roba da new-economy) è davvero impressionante.
Ah, quasi dimenticavo: puntate il browser su Technorati.


Folksonomy, or How I Learned to Stop Worrying and Love the Mess **
Clay Shirky per shirky.com. Il paradigma di questo intervento è:'anzichè mettere i giochi dentro ai telefonini, vediamo cosa accade introducendo la logica dei social software e portando i telefonini dentro ai giochi'. Eccovi un esempio. Ma perchè il telefonino dovrebbe essere un elemento nei nuovi software sociali? Ovvio, perchè è l'unica tecnologia che TUTTI HANNO E CHE TUTTI PORTANO CON SE. ...ed a sentirla così sembra una buona ragione.

nota: Dovete sviluppare o semplicemente prototipare una applicazione (giochi sopratutto) per telefonini Nokia? Occhio a Python!

...certo che mi torna in anche mente un progetto che ho visto al Siena Design Project e che NON fu selezionato. Peccato non avere una documentazione adeguata on-line.

Lesson learned from Calssroom ****
Evidentemente non sbagliavo a pensare ai ragazzi di Siena... in questo intervento vengono infatti mostrate 'n' realizzazioni e progetti di studenti di Interaction. Ad esempio: WiFi sense, Needies. La lezione di Domus Academy (e delle altre scuole europee) è arrivata lontano, ed ora questa gente (es. Tisch ITP) fa molto sul serio. Infatti loro sono all'etech mentre i nostri aprippista culturali no.

NOTA: tutto questa storia è MALE, molto male. In qualche modo stiamo perdendo l'ultima cosa che in Italia facevamo meglio degli altri: questo genere di progetti di interaction che hanno la capacità di sviluppare concept innovativi e prototipare servizi, device etutto quanto serve per arrivare ad un passo dal prodotto. ...Certo DA o Ivrea non sono mai state totalmente 'italiane' perchè la maggior parte degli studenti è sempre venuta dall'estero, ma il fatto che ora Ivrea chiuda e che DA regge soltanto perchè 'costa poco' è davvero GRAVE. La capacità di innovazione tecnologica in Italia è distrutta giorno per giorno dall'incuria politica e la mancanza di cultura delle nostre varie 'industrie illuminate' e dei loro progetti a brevissimo termine.
...e poi parlano di fuga dei cervelli. :(

Chiudiamo con un sorriso: ...alla Tisch ho trovato anche il progetto (premiatissimo) di un vecchio amico che deve molto all'Italia. Ciao Dim & complimenti per lo splendido progetto.

Mobile Computing On the Edge **
Jon Bostrom è senior Director Java Technology Platfom in Nokia. Tiene il palco come pochi e usa un linguaggio forte e markettaro, ricco di espressioni come 'stay on the Edge'. Roba che piace un sacco agli americani! Mostra (e rinasconde rapidamente in tasca) una sorta di pocket-pc/telefono veramente minuscolo. Esalata Java ed esorta la platea a puntare su Java. Continua a descrivere le grandi opportunità di business dato dallo 'stare on the edge' -sinonimo ben studiato di innovazione ma anche di ambiente Nokia- ed occupare posizioni di mercato e margini irraggiungibili ai follower. ...la sensazione però è che interventi -da Corporation- come questi abbiano molta meno presa di quelli degli outsider alla Flickr e Technorati. ...Certo c'è sempre il dubbio che sia il mio giudizio, ma la conferma la vedo da quelli accanto a me: quando cominciano a fare check-email...

Building Communities with Software ***
Come progettare il prossimo software di grande successo? Alla FOGCREEK di NYC vorrebbero saperlo davvero, e per scoprirlo eccoli partiare dal chiedersi cos'è il successo.
Perchè l'iPod ha un successo sciacciante anche contro lettori MP3 molto più performanti o meno costosi? Perchè attori più bravi o belli di Brad Pitt non trovano lavoro mentre lui viene pagato milioni di dollari? E' la celebrità! Ma anche tutta una serie di altre componenti che potrebbe ben raccontare l'esperto sociale Ray Oldenburg.

Di cosa è fatta la celebrità? come funziona?
una delle componenti è 'make the people happy'. ...con simulazione scherzosa ma non troppo sulle funzionalità assurde in windows, ovvero: quando il tuo computer ha piani tutti suoi su come tu devi spendre il tuo tempo!
Il punto è: quando la persona perde il controllo del media/tecnologia allora NON è felice.

Poi c'è la componente 'Think about Emotions'... fin troppo facile.

Infine c'è la componente 'Obsesses by aestetics'. Ad esempio:'perchè l'iPod non prevede la possibilità di cambiare la batteria e -di conseguanza- richiede la spedizione in fabbrica per la sostituzione? non sarebbe bastato montare una cover apribile come quella dei telefonini?' Si, ma così la magnifica superficie sarebbe stata rovinata dal bottone/leva di apertura!

Nel SW l'interfaccia è come la parte emersa di un iceberg. Tutti sanno benissimo che l'interfaccia è soltanto il 10/15% del codice di un SW, e quindi rappresenta solo la parte emersa dell'iceberg-programma. Ciò nonostante è soltanto dall'interfaccia -parte emersa dell'iceberg- che noi ci facciamo un'idea di ciò con cui ci stiamo relazionando.

Ad ogni modo, questo è stato il talk più divertente sin qui visto all'eTech e sopratutto non è stato un talk sull'estetica o sulla stupidità umana. La domanda a cui questo talk cercava di dare una risposta è:'come fare il prossimo blue-chip product!'. Solito pragmatismo made in Usa. nota: il pragmatismo è ultima cosa prodotta qui. Il resto è importato dalla Cina.

Ed ecco il colpo di scena: Per dimostrare che ciò che dice ha effetto, il nostro speaker mette una bella immagine sullo schermo, accende una musica vincente, ed ci annuncia che 'noi non sapremo perchè, ma penseremo uscendo ch eil tuo è stato un grande speech'.
Joel Spolsky
: il migliore venditore che io abbia visto sin qui!

Remixing Culture with RDF: Running a Semantic Web Search in the Wild
Per questo talk erano previsti due relatori. Uno il CTO :( l'altro il direttore creativo. Credo che molto di questo talk dipenderà da chi dei due verrà a farlo....e dato che di RSS, CSS e quant'altro di solito parlano dei 'tecnici'... Solo che questi due sono tristissimi entrambi. Hanno fatto direttore creativo uno con grossi problemi di socializzazione. Una cosa come questa dopo pranzo uccide. Saluti.

Lessons Learned While Building Basecamp
Proprio accanto c'è il talk di 37signals. Inizialmente NON avevo scelto questo talk perchè mi sembrava troppo una presentazione di prodotto (Basecamp per l'appunto). Però la noia dell'RDF mi ha portato qui, ed ora mi ricordo che il nome di Jason Fried l'avevo già senito.

Jason è l'autore di 'defensive design', libretto illustrato dalle grandi pretesa che spiega una cosa semplicissima COME PROGETTARE I MESSAGGI DI ERRORE. Io da anni dico che 'gli errori vanno progettati con estrema cura, perchè il click successivo butta fuori un cliente', ma MAI mi sarei sognato di farci un libro. ...forse perchè non sono americano. Qui non ci sono i divieti per strada ma le scritte WRONG WAY.

Jason parla come uno che ha studiato la lezione dei Guru e vuole assolutamente seguire quel percorso. Jason potrebbe essere il nostro incubo dei prossimi anni, ma intanto fa bene il suo mestiere di giovane concreto che spiega che progettare le applicazioni a partire dalle interfacce significa pensare prima al cliente. Mentre ogni altro approccio toglie attenzione al cliente.

D'altro canto, tutto il messagio di Jason è pragmatico: nell'interfaccia lascia perdere i belletti che sono time-consuming, e parti dalle basi. Questo ti consentirà di arrivare prima a dei prototipi funzionanti e prendere le decisioni chiave QUANDO HAI DAVVERO LE INFORMAZIONI DAGLI UTENTI. Lui lo ha detto con gran forza. Io non so dirvi se funziona, ma è comunque una ricetta che ha la sua peculiarità.

Alla 37signals parlano di esperienza su APPLICAZIONI REALI e non credono nel far testare livelli troppo acerbi e NON funzionanti dei servizi che realizzano.

...insomma, nulla di nuovo sotto il sole, ma basta vedere il loro sito per comprendere che questa gente conosce il mestiere meglio di tanti Guru. Non so come la 37signal -che alla fine è una società che fa usability a Chicago- faccia a tener a posto i conti, ma Jason ha imparato la lezione dei guru ed è qui per pubblicizzare il suo approccio e l'usabilità al posto dei grandi nomi consueti. ...ma forse io ho divagato: lui era davvero qui per presentare Basecamp: decorossissimo prodotto web-based che supporta la gestione dei progetti.

Hardware Hacks from the Far Side **
Un rarissimo -almeno a questa conferenza - speaker europeo (James Larsson - audio alla BBC), scelto 'forse' per il taglio pragmatico di chi con l'hardware ci fa un pò quel che vuole. Questo signore è metà Carelman e metà Archimede. Fa grandi cose, per ottenere provocazioni o oggetti tecno-ridicoli. D'altro canto, chi lo aveva incrociato su Wired un'idea se l'era già fatta.

Cosa fa di speciale quest'uomo? Costruisce trasformatori con delle pinze ed un tramezzino usando il burro come resistenza. ...ed il tutto funziona finchè il tramezzino è fresco. Oppure trasforma un televisore in un oscilloscopio, piuttosto che una trappola per topi (dirottando l'alta tensione presa dal cinescopio). Cosa c'è di emergente in James? Una generazione di personaggi che usano la tecnologia mettendoci le mani dentro come nessuno oserebbe immaginare, ovvero: -come lo stesso James dice- in modo pericoloso, inutile e -forse- immorale. Un esempio di immorale? Immaginate un tavolo apparecchiato romanticamente per due. Fate un istante caso alle posate. Bene, quelle di casa Larrson hanno dei fili che le collegano ad una apparecchiatura biometrica, e la loro finalità è determinare stati di stress emotivo. Quest'uomo è pazzo o un artista! Certo ha scelto di lavorare con una materia davvero arida (parla di sesso schematizzandolo posizione per posizione in modo divertentissimo. Usa schemi elettrici), ma rimane un pazzo/artista. Si è riso parecchio, eppure quest'uomo ci fa riflettere su quanta tecnologia abbiamo in casa e quanto senso avrebbe remixarla in modo sapiente. Volete iniziare anche voi? Partite da MAKE, la nuova rivista O'Reilly che è stata presentata oggi (16/03/05) e che si ispira proprio a personaggi come Larsson o come il notissimo (almeno in Rete) Torrone di FlashEnabled. Perchè SIAMO TUTTI MAKERS! Ivi compreso l'ottimo Phil Torrone di Flashenabled, che era qui a mostrare gli ultimi hacks su ipod & dintorni.

Social Robotics, Scmocial Robotics: Feral Robotics and Some Other Quacking, Shaking, Bubbling Robots **
Gioca in casa uno dei pochi speaker donna Natalie Jeremijenko, della UCSD.
Il concetto base della Social Robotics è che questa non è inerente soltanto i robot, ma anche come noi uomini interagiamo con loro ed attraverso loro (interessante l'nterazione uomo-animale mediate da un robot finto aniale nel progetto OOZ).

Qui alcune righe sul suo speech, ed il sito del programma di ricerca che sta seguendo e che -in pratica- consente di sapere come upgradare cani robots ed altre stranezze. Ecco un lavoro davvero strabiliante fatto su un cane robot chiamato I-Cybie. ...ma non è niente male neanche questo.
Leandro Agrò
Leandro Agrò

Leandro Agrò – CV
KEYWORDS: Managing Innovation – Interaction Design – Wireless Devices and MobileTV - Antropocentic Interfaces – Team Leading - Prototypes

- Partner, Advanced Design Director and vGeneral Manager SR LABS: The Eye-Tracking Company – www.srlabs.it

- Founder and Publisher of http://www.idearium.org - The Italian Interaction Design Network (since 2001)
- Advisory Board Member at Siena Design Project (Siena University)
- Professor at MIU–Master (Milano Bicocca University)
- Visiting Professor at I-Design Master (Domus Academy)
- User Experience Teacher at Ateneo Multimediale / Scuola Politecnica Design in Milan
- Former User Experience Manager Webegg Group (2003)
- Founder, member of the board, former Chief Creative Officer and VicePresident, Altoprofilo SpA (Milano/Boston – 2000/02)

Personal Info: born in 1968 (Agrigento). Married. Living in Milan (Italy)
Mobile +39 3488508522 (Italy) or +1 562 7353060 (Usa)
My websiste: http://www.leeander.com - email: leeander@leeander.com


Design + Management
Background in interaction design with experience in products and expecially in services design (internet and beyond). I own more than 8 years of experience as manager in ITC/Internet Companies (mostly focused on presales responsibility plus leading production and/or managing R&D team).
In addition to this I’m teaching -since 2000- in a Post-graduate Master and writing on my website (more of 35K readers saw my articles in 2004).

Ten years with real projects and customers
Since 1995, I have been part of some of the most innovative TCP/IP based italian projects. For instance: H3G (interface prototyping for 3G world + mobileTV), Banca Intesa (eBanking on iTV) , eBiscom/Fastweb (iTV/Video on demand), IlSole24Ore (marketplace), Telecom Italia (eLearning), BPM/We@Bank (eBanking Usability), Generali (eBanking/web Identity), CartaSI (Intranet Information Architecture), Unicredit (eBanking/Digital Identity), Pirelli (B2B eTyres), FIAT Group (Intranet), Orange (GPRS service prototyping), SmartWorlds (concept for a wireless handheld), ENEL (Usability and Corporate digital-identity), and others...


2004 (current position)
Leading a team developing projects based on multimodal interfaces, I earned a position as partner and the responsibility of Advanced Design Director in SR LABS: a highly innovative italian company.
Two important project in 2004, were:
- Medical interfaces (we developed -for Philips- a voice/eye controlled GUI)
- Process, enviroment and interfaces for an innovative eye-tracking based 3G-video optimization service. Cool and effective!

In addiction to that, I spent more than 100 hours working at the University (mostly spent at Milano Bicocca University teaching usability and web services design).

2003
From February until the end of the year I worked for Gianroberto Casaleggio (Ceo Webegg – Webegg / Telecom Italia Group) as User Experience Manager. This was my fourth year in the consultancy business.
In 2003 I was been a very busy year for my traditional academic activities, and -in July- Antonio Rizzo (president European Association of Cognitive Ergonomics) asked me to join the Advisory Board of The Siena Design Project. - http://www.saul.unisi.it/cdesign/

In the new-economy era (2000/2002)
In 2000, I co-founded the first italian firm in e-business consultancy. Our Company, called Altoprofilo -The User Experience Company- was supported by a multimillion venture capital from Pirelli Group (myQube), and we started out in Milan and Boston (in which we located the R&D team, lead by Giuseppe Taibi). At the very beginning I got the role of Chief Creative Officer and I built two different divisions of the company (Creative Staff + HCI department) . My activities involved recruiting, salary planning, team building, etc. For two years I have been part of the Board of Directors (toghether with some top-manager coming from Olivetti, Pirelli, Telecom, IBM) and, in the second half of 2002 I have been named VP for Creative Business (PreSales and R&D).
This experience was very important to establish a deep understanding of the consultancy business. I also learned an important lesson about how to manage a company involving more than one hundred people. In the first quarter of 2003, I left this position.

…before 2000
From 1997 to 1999 I was the head of production (managing 15 people and two web products) in a very-cool and aggressive newmedia agency called THINK. Before this –since 1994- I worked as a graphic designer and –since 1996- I was involved in high-visible internet projects.