Una bussola in più per le penne digitali
Il dibattito sul cosiddetto giornalismo online si arricchisce di un ulteriore contributo in libreria. E' uscito infatti in questi giorni: "Penne digitali. Dalle agenzie ai weblog: fare informazione nell'era di Internet", edito dal Centro di Documentazione Giornalistica. Il volume, scritto da due web journalist italiani, Carlo Baldi e Roberto Zarriello, mette a frutto l’esperienza di lavoro degli autori in veste di vicedirettori dell’Agenzia Giornalistica Europa, tra le prime sei agenzie di stampa online italiane.
Il manuale, acquistabile anche in Rete sul sito internet della casa editrice (www.agendadelgiornalista.it) e facente parte della collana Journalism & Communication Tools, affronta rapidamente ma con i generi giornalistici sul Web (dall'informazione sportiva a quella politica, dal giornalismo culturale a quello di servizio), soffermandosi sui problemi della scrittura digitale, della selezione delle fonti, dei rapporti tra giornalisti e lettori, della nuova frontiera dell'infotainment. Il volume rappresenta un utile strumento di lavoro per gli operatori dell'informazione, ma anche un prezioso vademecum per gli aspiranti cybercronisti, essendo corredato da spunti, schede, esempi, link e tracce di esercitazione. «Pur evolvendosi, o involvendosi - scrivono Baldi e Zarriello, la figura del giornalista ha attraversato i tempi e continuerà a farlo. Appare assodata l'esigenza che i giornalisti sopravvivano anche sul Web, benché con un ruolo per alcuni tratti diverso da quello tradizionale e con la necessità che maturino competenze specifiche e per certi versi inusitate. Il giornalista in veste di mediatore dell'informazione, ossia quale guida esperta e sostegno affidabile per il lettore che voglia districarsi nella selva di contenuti mediatici, è una funzione sociale che rimane indispensabile». Una parte rilevante del libro è anche dedicata all'analisi del fenomeno blog, nella sua valenza informativa e nel rapporto talvolta simbiotico talvolta conflittuale tra giornalisti e blogger. Il saggio si avvale inoltre della prefazione di Ernesto Damiani, uno dei guru del dibattito sui nuovi media in Italia, docente universitario di reti telematiche e fondatore della famosa rivista “Internet News”.
«Come ci racconta “Penne Digitali” - scrive Damiani, ci sono in Italia ottimi esempi di giornalismo d’inchiesta nati da siti Web indipendenti senza editori alle spalle. Alcuni blog gestiti personalmente da giornalisti e inviati sono diventati con la sola forza della loro autorevolezza veri e propri punti di riferimento informativi per decine e decine di migliaia di lettori. Brani musicali di gruppi semi-sconosciuti al grande pubblico e segnalati soltanto sul Web da e-zine specializzate hanno battuto più volte per diffusione quelli degli idoli proposti e pubblicizzati dalla televisione. E potrei continuare ancora a lungo. Con chiarezza e precisione, parlando da collega a collega, Carlo Baldi e Roberto Zarriello documentano come sia possibile sfruttare sul campo la specifica valenza comunicativa delle tecnologie della Rete per produrre iniziative di successo e informazione di qualità».