SdC, tante risorse da integrare
Il corso di laurea in Scienze della Comunicazione vive la paradossale condizione di essere sempre più diffuso e gettonato (è presente oggi in 41 Atenei) ed insieme sempre meno realmente conosciuto per quello che è realmente.Di tali problemi mi sono occupato recentemente su questo sito con l’articolo Scienze della Comunicazione? E sarebbe?, questa volta tuttavia vorrei parlare in breve di quello che invece di buono oggi già esiste, a livello di Internet ma non solo.
Infatti girando per la Rete si possono trovare davvero molte risorse per chi studia in questo campo, alcune di esse sono relative a temi ampi come il marketing o la pubblicità (per una panoramica su queste rimando fra gli altri al sito http://digilander.libero.it/uniguidapd/rassegna/index.html) ma altre riguardano nello specifico SdC.
L’offerta, anche se in fase di sviluppo, è piuttosto completa: abbiamo infatti una comunità virtuale www.comunitazione.it, un portale e magazine on-line www.scienzedellacomunicazione.com, un giornale cartaceo ed on-line www.undicom.it , un associazione studentesca www.aiscom.it ed una che coinvolge più ampiamente i giovani professionisti della comunicazione www.giovanicomunicatori.it .
Tutto questo senza contare le molteplici iniziative a livello locale.
Tutte offrono in vario modo possibilità di collaborare con materiali propri e soprattutto consentono di mettere in contatto i comunicatori di tutta Italia.
Non entro nella recensione specifica di ciascuna iniziativa ma lascio a voi la possibilità di scoprire le diverse opportunità.
Qui vorrei solo farvi riflettere sul fatto che si tratta di realtà con target e filosofie non direttamente concorrenti fra loro e che quindi, ora che cominciano ad essere ben avviate, potrebbero aprirsi a maggiori collaborazioni, che vadano al di là dei link sui rispettivi siti.
Le infrastrutture per una maggiore conoscenza di SdC e del mondo della comunicazione cominciano infatti ad essere solide e diversificate, ora è giunto il momento di lavorare insieme per lo sviluppo del settore, senza perdere per questo l’identità di ciascuno.
E’inutile dunque farsi concorrenza proprio ora che è necessario qualificarsi agli occhi del mondo del lavoro, mentre il contesto accademico spinge su questi corsi solo per aumentare i propri iscritti saturando così in prospettiva il mercato occupazionale.
Inoltre è auspicabile una confluenza delle piccole realtà locali su piattaforme nazionali, sia come collaborazioni sia, quando la redazione locale da sola non ce la fa, come fusioni, magari creando delle corrispondenze territoriali.
Le risorse umane sono preziose, è davvero un peccato disperderle!
L’appello è lanciato, staremo a vedere.