Eros, per caso
Mi prenderò una pausa dall'agenzia. Per le urgenze, d'ora in poi, scrivimi a quest' altro indirizzo:__________.
Così dice un' e-mail di Luca Bianchini, diversi mesi fa. Sapevo che stava lavorando intorno all'idea di un nuovo libro. Ma solo vaghi accenni, niente di più.
Dei primi del mese una nuova e-mail che annuncia l'uscita, per l'8 novembre, del nuovo libro, 'Eros, lo giuro'.
Il titolo ha quasi tutto dell' headline pubblicitario. Ermetico, suggestivo, forte come una dichiarazione di fede.
Compro il libro e in due giorni è già finito. Fresco, ancor più dei due successi precedenti (ndr 'Instant love' e 'Ti seguo ogni notte'), e di una freschezza più matura, più permeabile alla presa ed alla resa dei dettagli osservati.
Anche stavolta, quindi, decidiamo, con Luca Bianchini, di parlarne in un'intervista.
1.Allora, hai scelto di scrivere una biografia o piuttosto sei stato scelto? E, in quest'ultimo caso, perché Eros Ramazzotti ha voluto proprio te?
Sono stato molto fortunato perché sono stato scelto, e avrei tanto voluto che mi fosse chiesto. Ma non sarebbe mai successo senza una coincidenza fortunata: un mio amico, Luca Scarpa, suonava in tour con Eros e mi ha invitato al suo concerto a Torino. E io mi sono presentato con una copia di Instant Love (eh eh). Dopo un anno, quando Eros ha deciso di raccontare com'è veramente la sua vita, ha deciso che non voleva un giornalista, ma una persona completamente al di fuori dell'ambiente. E ha pensato a me.
2. Eros ti ha lasciato carta bianca o è stato invece vigile o censore sui contenuti nascenti?
Carta bianca con entusiasmo crescente man mano che gli spiegavo il taglio ironico che volevo dare al testo. Diciamo che, dei due, il vero censore ero io!!! Lui non ha mai avuto paura di niente, e si è preso la responsabilità di tutte le sue parole.
3. Il periodo per scrivere una sua biografia era sicuramente delicato, considerando che coincideva con quello della registrazione del nuovo disco 'Calma apparente', non trovi?
E' stato il momento più difficile, ma anche il più emozionante.
Assistere a un evento così 'privato' come la registrazione di un disco è un'esperienza che davvero ti arricchisce. E ho cercato di trasferire tutti i miei brividi anche sulla pagina scritta.
4.Quel 'tu mi devi aiutare' detto da Eros, e riportato proprio all'inizio del libro, destabilizza un po', detto francamente, quasi a mostrare una fragilità nella sua figura che, in genere, non gli si attribuisce.
Sono stato io il primo, a essere destabilizzato, quando l'ho sentito.
Erano le sue prime parole nei miei confronti. Altro che superstar! Davanti a me avevo un uomo disarmato e tormentato, ma con una gran voglia di mettersi in discussione. Anche se ci siamo fatti un sacco di risate (altro aspetto inatteso: Eros adora scherzare ed è buffissimo quando ride).
5.Quali sono state le difficoltà di approccio, di resa, di convivenza (sappiamo che l'hai seguito per qualche mese un po' dovunque)?
In realtà non ho avuto molte difficoltà, se non quella di essere estremamente accorto nei miei movimenti. Parlo proprio dei miei spostamenti 'fisici'. Di colpo Eros si trovava una presenza nuova ed estranea nella sua vita, che gli chiedeva grande confidenza ed era sempre lì, a un passo da lui con un registratore in mano. Ecco, io ho cercato di fare quel passo nel modo più silenzioso possibile, e ho cominciato a rilassarmi solo quando ho capito che Eros si stava fidando completamente di me.
6.E ora quali sono i progetti di Luca Bianchini, oltre, immagino, alla contingente promozione del nuovo libro? Un'altra biografia forse?
Mi piace considerare questa come una parentesi felice, e vorrei tornare a scrivere un romanzo. Anzi, ho una grandissima voglia di scrivere un romanzo.
Ho già in mente una storia, che sarà molto meno metropolitana delle mie due precedenti.
7.Un' ultima curiosità, ma perché quel 'lo giuro'?
Un giorno mi chiama Eros e mi dice: 'Lo giuro'. Mi giuri che?, ribatto io.
'Lo giuro, il titolo del nostro libro. Come ti suona?' Ci ho pensato un po', e mi è suonato proprio bene.