Bica 2006, comunicato stampa
COMUNICATO STAMPA
FORTINI (FEDERAMBIENTE): “PUNTARE SULLA COMUNICAZIONE AMBIENTALE PER CONSENTIRE LO SVILUPPO DI UNA RETE DI INFRASTRUTTURE AVANZATE”
Comunicazione ambientale e realizzazione degli impianti, Protocollo di Kyoto, responsabilità sociale d’impresa. Il Presidente di Federambiente Daniele Fortini commenta alcuni dei temi dell’edizione 2006 di BICA, Biennale Internazionale di Comunicazione Ambientale, di scena a Venezia il 16 e 17 febbraio
“La comunicazione ambientale dovrà essere ancora più efficace nel momento in cui ci si appresta a livello nazionale a immaginare che il Paese possa dotarsi d’una rete d’infrastrutture tecnologicamente avanzate – si pensi ai termovalorizzatori, ai cogeneratori e agli impianti di valorizzazione delle materie recuperate dalle raccolte selettive – tale che una corretta, diffusa e appropriata comunicazione ambientale possa rendere agibile per gli operatori e per la pubblica amministrazione la realizzazione d’impianti che altrimenti vengono percepiti dalle popolazioni come fastidiosi, preoccupanti e qualche volta addirittura pericolosi”. Lo ha dichiarato Daniele Fortini, presidente di Federambiente, commentando i temi di BICA,
Ad aprire l’edizione 2006 di BICA sarà un evento unico dedicato al Protocollo di Kyoto, il primo accordo internazionale per a riduzione dei gas serra che il 16 febbraio, giorno d’apertura di BICA, festeggia il 1° anno della sua entrata in vigore. “Siamo soddisfatti del fatto che finalmente il Protocollo di Kyoto sia diventato operativo – ha puntualizzato Fortini - perché l’astensione o la reticenza di alcuni grandi paesi, primi fra tutti gli Stati Uniti, nell’aderirvi avevano inibito la possibilità che diventasse uno scadenzario d’impegni e responsabilità condiviso ed efficace. Il fatto che invece il Protocollo di Kyoto possa prendere le mosse apre la possibilità di perseguire quegli obiettivi con cogenza d’impegno. Il Protocollo prevede nelle parti essenziali tutta una serie d’interventi volti a cercare di limitare immediatamente l’effetto serra indotto dalle produzioni industriali dei paesi più sviluppati e di quelli in via di sviluppo, e che quindi sia possibile immaginare una riduzione dei gas immessi in atmosfera secondo i parametri previsti, senza con questo determinare una situazione per la quale lo sviluppo comunque sostenibile ne abbia a soffrirne: l’equilibrio che si vorrebbe raggiungere è quello d’introdurre sempre più processi di lavorazione e di sviluppo economico tali che le risorse che vengono consumate possano essere recuperate e rigenerate per via naturale”.
Non poteva mancare poi una meritata vetrina per le aziende e le imprese che hanno intrapreso la via dell’imprenditorialità responsabile. “La responsabilità sociale d’impresa, ovvero l’adozione d’una serie di strumenti finalizzati a dare conto a tutti i diversi attori a qualsiasi titolo interessati dall’attività dell’impresa nel suo incedere quotidiano, è un aspetto fondamentale perché attiene alla misurazione degli impatti che l’azienda ha rispetto al contesto in cui opera, che si tratti d’ambiente, d’economia o di società – ha commentato il Presidente di Federambiente -. La responsabilità sociale dell’azienda è uno degli aspetti d’innovazione più forti a partire dal fatto che l’impresa, nel momento in cui opera in un territorio, di quel territorio diventa parte integrante e ogni comportamento che essa assume ha un riverbero inevitabile sui contesti operativi”. “La responsabilità sociale ha come presupposto che l’azienda abbia la capacità di guardarsi dentro – ha concluso Fortini - e cioè di conoscere i propri funzionamenti, le proprie procedure, i propri meccanismi produttivi. Responsabilità sociale riferita quindi essenzialmente alla conoscenza dei processi interni e poi alla possibilità di misurare, e quindi d’intervenire, sui processi esterni indotti dall’attività della società. Questo porta con sé poi l’adozione di codici di comportamento, la problematica della gestione del rapporto con il territorio e delle iniziative di partecipazione che si devono mettere in atto: un’impresa di servizio pubblico locale è comunque un’impresa che appartiene al territorio, che ha, oltre che nella proprietà, anche nelle sue attività una finalità sociale e pubblica della quale si deve tener conto nel momento in cui si agisce”.
Gli altri temi, tutti di grande attualità e primo piano, che sarano protagonisti dell’edizione 2006 di BICA comprendono le nuove tendenze della comunicazione interna delle aziende, e la comunicazione dei servizi di pubblica utilità e delle caratteristiche che essi devono assumere in una città italiana sempre più multietnica, il cui volto si è dipinto di diversi colori, lingue, tradizioni che pongono nuove sfide alle aziende e agli enti in prima linea sul fronte dei servizi ai cittadini. Non mancheranno a BICA le occasioni di approfondimento tecnico, con gli appuntamenti dedicati ai temi della bonifica e riqualificazione dei siti inquinati e delle aree urbane degradate e alle metodologie di minimizzazione e riduzione dei rifiuti che i manager delle multiutilities e delle aziende affiliate a Federambiente racconteranno ai cittadini mettendo a disposizione e confrontando le loro esperienze. La comunicazione, in campo ambientale, è diventata un elemento imprescindibile di cui nessuno più mette in dubbio l’utilità ed esigenza: una consapevolezza questa di cui hanno preso atto e che hanno contribuito a formare anche le forme artistiche di espressione. Ecco quindi che venerdì pomeriggio BICA dedicherà il convegno “Espressioni d’ambiente” all’esplorazione di come teatro, cinema e pubblicità abbiano interpretato, condizionato e dato forma a questa comunicazione. Con questo convegno e le performance che lo animeranno BICA 2006 saluta i suoi ospiti e dà appuntamento all’edizione 2008.
Maggiori informazioni su BICA 2006 sono disponibili sul sito Internet della manifestazione all’indirizzo web www.bicaonline.net oppure scrivendo a bica@segest.com.
BICA 2006 è un’idea di Federambiente ed è prodotta da Segest Spa, società di comunicazione e relazioni pubbliche con sedi a Ferrara e Bologna