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Project Manager e Stakeholder

05/05/2006 9183 lettori
5 minuti

Project Manager e Stakeholder
Approcci agili alla gestione dei conflitti

Questo è il titolo del meeting organizzato dall’ISIPM a Roma il 2 maggio 2006, all’Università Tor Vergata, Facoltà di Ingegneria.

L’Istituto Italiano di Project Management (ISIPM) è una nuova associazione che si pone come centro di riferimento per quanti si occupano direttamente o indirettamente al project management, con particolare riferimento ai progetti ICT, alla Pubblica Amministrazione ed ai nuovi approcci “agili”.

L’ISIPM ha lo scopo di promuovere iniziative di ricerca ed informazione nel campo del project management, di attivare specifici Gruppi di Interesse, pubblicando le loro ricerche su riviste di settore e magazine on-line, di costituire un osservatorio permanente sullo stato dell’arte del project management in Italia. Nel campo della formazione l’Istituto si propone di promuovere la diffusione in Italia della cultura del Pm, di favorire la formazione e lo sviluppo professionale dei propri iscritti attraverso corsi e seminari, di promuovere la certificazione professionale rispetto ai principali programmi certificativi esistenti, di promuovere un codice etico per i project manager, di organizzare meeting e forum a carattere nazionale ed internazionale. Ma soprattutto l’ISIPM vuole creare un network tra gli associati per lo scambio di esperienze, documenti, software, conoscenze sul PM, sviluppare rapporti con associazioni italiane e straniere, informare i propri iscritti su tutte le iniziative inerenti la professione di project manager.
L’ISIPM aveva tenuto un seminario con Rob Thomsett qualche mese fa a Roma, ma ha voluto approfittare della sua presenza per costruire intorno a lui un meeting dalla struttura agile, coerentemente con l'agile project management su cui era focalizzato.
Già nel precedente incontro Thomsett aveva messo in rilievo l’importanza degli stakeholder nella gestione di un progetto moderno. Partendo da lì, si è puntato sul rapporto fra project manager e stakeholder, sulla conflittualità fra i vari soggetti interessati ad un progetto, sul modo agile e costruttivo di affrontare i conflitti per trasformare un gioco win/lose (io vinco, tu perdi) in un gioco win/win (vinciamo ambedue).

Umberto Santucci ha fatto da "agilatore", un nuovo modo di fare il moderatore. Se costui deve moderare le intemperanze di idee contrapposte, l'agilatore stimola e fluidifica idee convergenti o simili o che si rafforzano l'una con l'altra. Partendo dall'improvvisazione jazzistica come metafora del progetto agile e flessibile, un trio di musicisti romani ha aperto l’incontro con Rob Thomsett che ha colto subito la metafora, essendo un buon chitarrista di jazz-fusion. Se nella musica sinfonica si punta sul contenuto, sulla partitura intesa come progetto particolareggiato, nel jazz si punta sulla relazione fra i musicisti, che devono avere fiducia l’uno nell’altro per poter suonare insieme basandosi solo su semplici linee guida. Il jazz quindi è una buona metafora del progetto agile, rispetto al progetto tradizionale.

Il progetto tradizionale è un progetto ad output certo (una macchina, un edificio, una sinfonia) e si basa su teorie ingegneristiche di tipo taylorista. Il progetto agile è un progetto ad output incerto (un evento, un software, un sito web, un processo di comunicazione, una jam session jazzistica) e si basa su teorie sistemiche, cibernetiche, del caos e della complessità, della comunicazione e della relazione.

Se nel progetto tradizionale conta di più il contenuto (che cosa fare: tecnica e organizzazione), nel progetto agile conta di più il contesto (come fare: relazione fra soggetti interessati al progetto, comunicazione).

Basandosi su tale concetto di Thomsett, Santucci ha chiamato Gian Paolo Gironda, esperto italiano di comunicazione di crisi, perché proprio nella crisi la relazione con gli stakeholder è più sensibile e cruciale. Quando il mare è calmo tutti sono buoni naviganti, ma quando arriva la tempesta?

Gironda ha parlato del caso di Linate, con i 119 morti dello scontro fra un Cessna e un aereo di linea di quattro anni fa, da punto di vista dei controllori di volo (i suoi clienti), e ha messo in luce il difficile rapporto con gli stakeholder interessati: parenti delle vittime, avvocati, giudici, rappresentanti dei piloti, dell’aeroporto, giornalisti. Thomsett ha commentato il suo racconto con la sua esperienza d’oltreoceano.

Quindi Thomsett ha parlato della complessità e molteplicità degli stakeholder, mostrando due strumenti di lavoro e una curva di comportamento, ad uso dei project manager che dalla gestione tecnica del progetto vogliono avventurarsi nella gestione relazionale.

Il meeting è stato trasmesso come webinar (seminario web) a dieci partecipanti remoti, come esperimento da sviluppare per dare maggiore risonanza ai prossimi eventi.

La presenza del trio jazzistico ha contribuito alla comunicazione analogica, accanto a quella razionale. Per la prima volta un comunicatore ha interagito con un project manager, in ambiente di project management, solitamente frequentato da ingegneri e tecnici che non hanno grande familiarità con la comunicazione, anche se viene loro richiesta sempre più capacità comunicativa. Alla comunicazione faccia a faccia si è aggiunta la comunicazione a distanza, a quella diretta la differita, grazie alla videoregistrazione dell’evento.

In tal senso il meeting, oltre ai suoi contenuti, ha rappresentato un notevole esperimento di innovazione nelle modalità comunicative di un evento.

I relatori

Gian Paolo Gironda, fondatore e A.D. di GPG Associati, ha una vasta esperienza nel campo dei progetti di comunicazione e di gestione di crisi e situazioni di emergenza, svolti per conto di numerose aziende italiane, nonché all’estero per conto di alcune ONG; su tali tematiche ha inoltre tenuto numerosi corsi e seminari presso Università ed enti formativi. (cfr.: www.gpg-comunicazione.it )

Rob Thomsett opera nel settore dell’informatica dal 1968 e si interessa di Project Management dal 1974.E‘ autore del libro “People and Project Management” , di “Third Wave Project Management” ed è membro dell’Editorial Board del prestigioso Cutter IT Journal con Ed Yourdon, Tom DeMarco, Bill Curtis, Capers Jones, Kent Beck.”.Fa parte del ’Industry Advisory Board di I.E.E.E. e dello Strategic Advisory Panel del Graduate Project Management Program dell’Univesità di Sidney.Il suo ultimo libro è “Radical Project Management” pubblicato da Prentice Hall. E’ socio onorario di ISIPM.(cfr: www.thomsett.com.au )

Umberto Santucci, problem solver strategico affiliato a Change Strategies, divisione organizzazione e comunicazione del CTS di Arezzo, fondato da Paul Watzlawick e Giorgio Nardone, si occupa da tempo di progettazione e gestione di eventi e di progetti di comunicazione multimediale e web. (cfr.: www.umbertosantucci.it )

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