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Dolcenera tra musica, reality show e... cinema horror

17/08/2006 8300 lettori
4 minuti

Dolcenera rappresenta sempre più un interessante fenomeno mediatico. La cantante salentina (vincitrice di Sanremo-Nuove Proposte nel 2003 e di Music Farm nel 2005) ha recentemente partecipato alla colonna sonora della pellicola horror “La notte del mio primo amore”, uscita nelle sale l’11 agosto, con il brano “In fondo alla notte”. Dolcenera è autrice del testo, coautrice delle musiche, ed ha arrangiato il brano coadiuvata dai suoi musicisti. Si tratta dell’ennesima sfida per un’artista che ama mettersi in gioco. Una sfida che comincia proprio dal film all’interno del quale il pezzo si inserisce. 'La notte del mio primo amore', infatti, cerca – sul modello statunitense – di coniugare le problematiche degli adolescenti con il terrore. Un filone che in America annovera un ricco elenco di pellicole, 'Scream' in testa, ma che per l'Italia rappresenta un'assoluta novità. In questo periodo, tuttavia, Dolcenera sta soprattutto portando in tour le canzoni tratte dal suo ultimo album “Il popolo dei sogni”, nonché i brani provenienti dai suoi lavori precedenti. Ascoltando “Il popolo dei sogni”, si può dire che Dolcenera prosegua con la sua musica melodicamente irruenta, regalando un cd dove ciò che risalta è in primis la sua voce: aspra, roca, passionale e carica di grinta. Il cd si apre con “Com’è straordinaria la vita”, presentata a Sanremo e qui proposta nella versione non censurata, quella in cui l’artista canta di chi vorrebbe “andare affanculo”. A ben vedere, la scaletta inanella pezzi anche più forti di quello festivaliero: le chitarre prevalgono in “L’amore” e “Giusta o sbagliata”, mentre i testi sono incisivi e tutt’altro che sdolcinati, spesso vicini alla denuncia sociale. La già citata “L’amore” è un duro attacco alla pedofilia, mentre “Resta come sei” parla di Laura, una ragazza omosessuale che deve misurarsi con i pregiudizi delle persone “normali” pronte a criticare la sua “diversità”. Il pianoforte si fa sentire un po’ ovunque: scelta giusta e ovvia, vista la bravura di Dolcenera sui tasti bianchi e neri. Non c’è dubbio: questo suo essere in bilico tra tributo alla canzone italiana e voglia di rock è affascinante. Se poi un omaggio riguarda Gianna Nannini, ideale incontro dei due elementi, la goduria è assicurata: “America” è riuscita ed è un ottimo esempio di energia. Ma chi trionfa alla grande è Lucio Battisti, ricordato con una versione di “Emozioni” fedele all’originale ma al tempo stesso molto personale, grazie ad un’interpretazione di Dolcenera fortemente individualizzata, basata sul suo sentire interiore. Non dimentichiamo che già l'anno scorso Dolcenera aveva dato un'ottima prova delle sue capacità di interprete con la cover di "Sei bellissima" di Loredana Berté. Ne "Il popolo dei sogni" merita anche una menzione positiva “Wolf At The Door” dei Radiohead, rifatta in italiano con il titolo di “Il luminal d’immenso”: una citazione ungarettiana per un brano che non perde il suo smalto. Se non le avessero permesso di farsi conoscere al di là di “Siamo tutti là fuori”, con cui si mise in luce tre anni fa, Dolcenera sarebbe rimasta un talento inespresso. Quel brano, infatti, pur non essendo male, non era in grado di spaccare il mondo. E' stato a partire dall’esperienza-reality che questa giovane artista ha dimostrato di avere molte più carte da giocare di quelle che aveva fatto credere. E le conferme, in tal senso, continuano ad arrivare.

Massimo Giuliano
Massimo Giuliano

Ho collaborato con varie testate cartacee, tra cui Il Tempo e Intercity. La musica è il mio interesse principale: ho recensito cd e concerti per vari siti Internet (NotizieNazionali.net, L'isola che non c'era, Musicalnews.com) mentre oggi sono redattore di IlPescara.it, gruppo editoriale Citynews-Today. Mi sono occupato per anni anche di uffici stampa e comunicazione, collaborando inoltre da esterno con agenzie ed emittenti tv per realizzare servizi ad hoc.