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Aridatece "South Park"!

17/10/2006 8125 lettori
4 minuti

“South Park” è un appuntamento che, nel tubo catodico italiano, ha finito per perdersi, vittima dei soliti bacchettoni che hanno portato, alla fine, a far sì che la mannaia della censura agisse indisturbata e in maniera irreversibile, quanto indelebile. Se, infatti, negli Stati Uniti “South Park” è stato aspramente criticato da gruppi religiosi che l’hanno giudicato (addirittura) «moralmente offensivo e anti-statunitense», non si può dire che in Italia le cose siano andate meglio: anzi, nel nostro paese, dove è stata attaccata soprattutto dal Moige, questa serie animata ha ricevuto lo stesso trattamento. Mediaset prima l’ha 'censurata' attraverso un doppiaggio non letterale (cercando di usare eufemismi o uno slang creato ad hoc per coprire le volgarità e le parolacce), poi ha operato un taglio totale di alcune puntate e infine ha cancellato il cartone dalla propria programmazione alla fine della quarta stagione. A nulla è servito aver mandato in onda “South Park” a tarda serata o facendolo precedere da scritte che avvertivano sui suoi contenuti un po’ “forti”: in una nazione dove i soliti noti si scandalizzano per “Buffy – L’ammazzavampiri”, non c’è da stupirsi che un prodotto come “South Park”, che effettivamente non andava troppo per il sottile, sia stato così brutalmente tranciato. Eppure 'South Park' rappresenta un’invenzione televisiva che, al di là delle polemiche, non può non essere definita intelligente. Creato e doppiato da Matt Stone e Trey Parker, la serie è distribuita e trasmessa negli Stati Uniti da Comedy Central a partire dal 1997. Narra le avventure di quattro ragazzi: Stan Marsh, Kyle Broflovski, Eric Cartman e Kenny McCornick (che muore puntualmente alla fine di ogni episodio), alunni di quarta elementare che vivono nella piccola città di South Park, in Colorado. In principio il cartone era realizzato utilizzando la tecnica dello “stop motion cutout animation”, dove i fotogrammi erano realizzati incollando pezzi di cartone direttamente sullo sfondo, ma questa tecnica è stata rimpiazzata dai computer. “South Park” tratta, attraverso la satira (fino a toccare qualche volta il surrealismo), temi di politica ed attualità statunitense, e cerca di sfatare i tabù e le demonizzazioni della società, spesso usando la parodia e la black comedy. Facendo i dovuti distinguo, la serie può essere descritta come una sorta di versione dei “Simpson” estremizzata e ancor meno “politically correct”.

Massimo Giuliano
Massimo Giuliano

Ho collaborato con varie testate cartacee, tra cui Il Tempo e Intercity. La musica è il mio interesse principale: ho recensito cd e concerti per vari siti Internet (NotizieNazionali.net, L'isola che non c'era, Musicalnews.com) mentre oggi sono redattore di IlPescara.it, gruppo editoriale Citynews-Today. Mi sono occupato per anni anche di uffici stampa e comunicazione, collaborando inoltre da esterno con agenzie ed emittenti tv per realizzare servizi ad hoc.