Il valore di Tim, con o senza Telecom
Per copertura del territorio, ma anche per la sua storia, Tim può essere tutt’oggi considerato il primo operatore di telefonia mobile in Italia. Nonostante l’eterna concorrenza con Vodafone, e nonostante le mille trovate di 3 per cercare di accaparrarsi nuovi clienti. Ecco, dunque, perché la notizia dello scorporo di Tim da Telecom, che Marco Tronchetti Provera voleva attuare prima di essere costretto a dimettersi dalla guida dell’azienda ex monopolista, aveva fatto scalpore e destato non pochi clamori: il motivo era da individuarsi soprattutto nel fatto che si trattava di rimettere su piazza un vero e proprio patrimonio nazionale. Senza voler entrare nel merito delle polemiche che sono seguite a questa operazione, bisogna riconoscere che un’eventuale acquisizione di Tim farebbe gola a molti. A livello di immagine siamo messi molto bene. Gli operatori di telefonia mobile sanno che spesso il proprio brand può e deve essere promosso in ogni modo. Tim ha sempre lavorato in questa direzione, non solo con la pubblicità (le sue campagne, non tutte ma una buona parte, hanno fatto epoca, e sono sempre state avanti rispetto a quelle dei suoi competitors), ma anche con iniziative collaterali, legate ora al sociale ora all’intrattenimento. E così, da qualche anno si assiste, puntualmente d’estate, ai vari Tim Tour e Vodafone Live Music, meglio ancora se realizzati in partnership con altri media, radio in primis. Inutile dire che queste sono tutte occasioni per sventolare sotto il naso del pubblico (leggi: consumatori-utenti) le mille meraviglie dell’operatore di turno. E proprio Tim, con il Tim Tour, ha allestito un gran baraccone nel quale si esibiscono, lungo tutta l’Italia, importanti artisti italiani e internazionali. Ma oltre alla musica, altre sorprese attendono solitamente i visitatori nel Villaggio che viene allestito in tutte le località e che è aperto fino a notte inoltrata. Spesso il Tim Tour mette a disposizione spazi dove potersi allenare, con campi da calcetto, volley e basket. Ciò crea un interessante accostamento tra l’operatore di telefonia mobile e lo star bene: un processo che a livello psicologico influisce sul consumatore facendogli maturare, più che altro in maniera inconscia, un’idea positiva del marchio Tim. E giusto per non far mancare nulla in questa bella confluenza targata sempre e solo Tim, anche Rosso Alice, il portale a banda larga di Telecom Italia, è protagonista nel villaggio del Tim Tour. Andando a rileggere tutti questi “codici”, ci si rende conto che uno scorporo, che aveva ovviamente finalità esclusivamente economiche, sarebbe stato, non dico dannoso, ma quantomeno penalizzante per Telecom, specie considerando che tutti i grandi gruppi editoriali - da L’Espresso a Mondadori, ad Rcs – puntano ormai sulla convergenza multimediale, includendo radio, tv, media cartacei e telefonia mobile. Telecom, con la proprietà di La7 e le numerose partnership, ha dimostrato di non essere da meno. È vero, anni fa Tim si chiamava “Telecom Italia Mobile”, e già la decisione di cambiarle nome, trasformando il tutto in un acronimo, andava nella direzione di un’autonomizzazione della compagnia rispetto al resto dell’azienda, ma ultimamente gli stessi piani alti di Telecom sembravano rendersi conto che forse era il caso di riportare Tim alla casa madre. Ora bisognerà vedere cosa ne sarà, in concreto, di questa preziosa struttura, anche perché nel frattempo Telecom si sta muovendo su un altro fronte: l'azienda, infatti, ha già lanciato il Super-Sms, servizio di instant messaging su telefonini e pc...