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“Non mi attendevo questa onorificenza, è stata una gradita sorpresa”

07/11/2006 9631 lettori
4 minuti

Di Salvo - Morricone - SciortinoEnnio Morricone è cittadino onorario di Bagheria. Si svolta sabato 28 ottobre, a Villa Cattolica, sede del museo Guttuso una seduta straordinaria del Consiglio comunale di Bagheria per conferire la massima onorificenza al padre delle più note colonne sonore di note pellicole italiane e straniere, al compositore, direttore d’orchestra, arrangiatore, più volte nominato per l’Oscar, insignito del David Di Donatello, e di una lunga serie di riconoscimenti e premi.
In una sala gremita di personalità locali e amministratori, il Presidente del Consiglio, Bartolo Di Salvo, ha dato inizio alla seduta straordinaria sottolineando subito l’onore ed il lustro che il grande maestro offriva alla nostra città nell’accettare di diventarne cittadino onorario.

Molta l’emozione tra i tanti consiglieri che hanno chiesto di prendere la parola, dal decano Rosario Giammanco, a Domenico Aiello, Gaetano D’Agati, Gino Castronovo, Antonio Passarello, Filippo Tripoli, Paolo Amoroso che hanno sottolineato, sulla scorta dei tanti ricordi che le musiche di Morricone scatenavano in loro, l’emozione, il sentimento, la passione che provavano nel poter partecipare a questa giornata indimenticabile. “Negli oltre 50 anni di carriera del maestro” ha ricordato il Consigliere Castronovo “Morricone non ha composto solo colonne sonore anche se i più lo ricordano soprattutto per quelle, per tutta la sua opera invece Bagheria gli augura di essere insignito presto di un Oscar alla carriera”.

Morricone riceve la pergamena di cittadino onoario di BagheriaIl Sindaco, Biagio Sciortino, dopo aver ringraziato il maestro per aver accettato la cittadinanza di Bagheria ha auspicato di “poter riospitare presto Morricone per poter godere, in un momento musicale, delle sua arte, e ascoltare le sue immortali note. La cultura che passa anche attraverso la musica rende più importanti e grandi le città, e le sue note possono essere messaggio di pace”.

Non sapevo di questa onorificenza fino a tre giorni fa – ci ha raccontato Morriconeè stata una sorpresa inaspettata. Io sono schivo, la mia è una professione silenziosa, nascosta, io mi limito a scrivere note. Questo però non mi toglie il piacere di accettare questa onorificenza che non attendevo e di cui sono onorato.
Questa è una città che ha dato i natali a grandi artisti come Renato Guttuso, Dacia Maraini, Ignazio Buttitta e non ultimo Peppuccio Tornatore. Debbo a lui molto –
continua Morricone – la musica del cinema non esiste se non attraverso il film, a lui debbo anche l’amore che questa città ha per me, per aver prestato a lui la mia opera per la sua opera”.

Maestro il suo rapporto con la Sicilia?
Sorridendo Morricone risponde: Buonissimo, mia moglie è siciliana, come altro potrebbe essere!

In serata, ad un convegno su “Cinema e nuove tecnologie”, organizzato dal Rotary club di Bagheria, abbiamo incontrato il regista bagherese Peppuccio Tornatore e a lui abbiamo chiesto un commento sulla cittadinanza onoraria al maestro Morricone, di cui Tornatore si dice molto contento.
 

Cosa lega la musica di Morricone alle immagini dei film di Tornatore?
“Tutto il lavoro che c’è dietro”.
Perché la prima volta ha scelto lui?
La prima volta non l’ho scelto io, me lo propose il mio produttore e per me sarebbe stata la scelta più importante, credevo non si sarebbe potuta realizzare, infatti dissi a Cristaldi, figuriamoci se Ennio Morricone fa la musica di uno sconosciuto, di uno qualunque. Ma Cristaldi, volle provare, lo chiamò, gli mandò il copione, Ennio lo lesse, gli piacque e cominciammo a lavorare.
Peppuccio TornatoreAllora perché lo ha scelto la seconda volta?
Perché la prima volta mi sono trovato benissimo, lui ha accettato di seguire un metodo cui io pensavo da molto tempo, che è quello di comporre e studiare le musiche e realizzarle prima delle riprese, che è una cosa molto complessa, che non tutti i musicisti amano fare, e non tutti i produttori lasciano fare perché costa di più. Ennio ha accettato questo metodo con grande entusiasmo.
E poi mi sono trovato bene perché per un regista è facile dirigere gli attori se li sa dirigere, è facile gestire le scenografie, le location, la produzione, la fotografia, la musica no, la musica è difficile perché è un altro linguaggio. Il musicista diventa un demiurgo che deve riuscire a trasferire in musica gli impulsi che il regista da attraverso un linguaggio assurdo che è il linguaggio delle parole, il linguaggio delle allusioni, delle allegorie.
Io non so leggere la musica e non la so scrivere, questa è una delle mie più grandi frustrazioni, ma credo che questo sia il segreto del nostro rapporto.
Perché?
Perché se io capissi di musica litigheremmo per forza, non andrebbe bene, io cerco di esprimere attraverso un linguaggio che non è quello della musica le sensazioni, e le intuizione che io ho come concetto primitivo ma che non saprei definire, e lui, grazie alla sua sapienza al suo mestiere, riesce a tradurle in qualcosa che quasi sempre, con le dovute eccezioni ovviamente sulle quali poi si lavora a lungo, quasi sempre lui fa centro ma non è un lavoro facile.
E nell’ultima sua opera, “La sconosciuta” come è andata?
Per questo film Ennio ha composto musiche sufficienti per fare 10 film, perché non tutte andavano bene, perché era troppo difficile l’idea di una partitura musicale che non si ripetesse mai, perché in questo film, a differenza del sistema classico, io volevo che i temi non fossero molto usati.
Due sono i temi del film, solo uno prevale ed è ripetuto in tutto il film due volte e mezza. Tutti gli altri brani musicali sono usati una volta sola, questo operazione è piuttosto nuova, perché volevo che la musica fosse sfuggente, cioè che la gente ne subisse il fascino, o la tensione, o la suspense o la repulsione a seconda delle situazione ma che non riuscisse a conquistarla a fischiettarla; quando si esce dalla proiezione si ricorda di qualche tema ma non è nelle condizioni di ripeterla, deve riascoltarla ancora molte volte.


Marina Mancini

Marina Mancini
Marina Mancini

Sono una giornalista pubblicista, responsabile dell'ufficio stampa del Comune di Bagheria PA.
Direttore del periodico comunale "Comune in…forma" e responsabile sito web istituzionale www.comune.bagheria.pa.it

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questo è il mio blog: Comunic@rePA