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Analisi delle testate: La Nazione

14/02/2007 35955 lettori
5 minuti

La Nazione

Genere: quotidiano regionale
Tiratura: si aggira intorno alle 500.000 copie
Data di fondazione: 1959
Sede: Firenze
Proprietà: Poligrafici editoriali
Fondatori: gruppo di patrioti toscani
Direttore: Riccardo Berti

Nome testata: è un giornale toscano ma la testata sta ad indicare che non si parla solo di Toscana ma anche di ciò che accade in Italia.

Orientamento politico: ha sempre mantenuto, nonostante i rimaneggiamenti azionari e sociali, un carattere chiaramente conservatore.

Breve excursus storico: quotidiano italiano fondato a Firenze nel 1859 da un gruppo di patrioti toscani vicini a Bettino Ricasoli, che ne fu l'ispiratore. Nato nel clima di incertezze per il futuro politico della Toscana e per l'unità d'Italia, il giornale si affermò come il portavoce della volontà unitaria dei Toscani. Diretto all'inizio da Alessandro D'Ancona, nel quinquennio 1865-1870 acquistò notevole prestigio e ospitò scritti di Carducci, Settembrini e Capuana. Nel 1943 sospese le pubblicazioni, che ripresero nel 1947 sotto la direzione di Caprin; dal 1953 al 1961 direttore fu Russo, che fu anche il primo direttore dell'edizione pomeridiana del giornale (Nazione sera), e che venne poi sostituito da Enrico Mattei. La direzione passò successivamente a Bartoli (1970), Sensini (1977), Piazzesi (1980), Magi (1981). Acquistato dal gruppo Monti (Poligrafici Editoriali), nel 1980 il pacchetto di maggioranza è passato alla SPE, concessionaria di pubblicità. Agli inizi del 1985 il giornale è stato investito da una grave crisi quando la proprietà (il gruppo Monti) ha sostituito il direttore Magi con Ciuni, già direttore del “Mattino” di Napoli, il cui nome era apparso nelle liste della loggia massonica P2. Alla nomina si sono opposti i giornalisti con tanta decisione che Ciuni ha dovuto lasciare il posto a un nuovo direttore, Neirotti. Nel 1994 le cariche di vicepresidente, amministratore delegato e direttore generale passarono ad Andrea Riffeser Monti e nel 1997 è entrato nel gruppo anche “Il Giorno”.

Analisi del contenuto

La Nazione apre così la sua prima pagina:

Occhiello: Il caso. Dopo Madeira tragedia in Finlandia, morto un ragazzo di Follonica

Titolo: Vacanze maledette

Dal titolo si evince subito il carattere localistico della testata: il clou della prima pagina riguarda un ragazzo di Follonica, della regione di riferimento. Il titolo esprime un sentimento comune agli abitanti della Toscana (e non solo), la rabbia per le disgrazie che ogni anno si ripresentano nelle vite delle persone comuni; niente scandali politici o finanziari, solo il sentire comune. Inoltre, le prime tre pagine sono dedicate all’argomento. In prima pagina sono le foto, più che gli articoli scritti, a farla da padrone e ciò vale anche all’interno del quotidiano. Nella seconda pagina, a destra, c’è un commento della madre della ragazza che era nella stessa slitta del 17enne. L’articolo punta molto a colpire i sentimenti del lettore, specificando che “piange sommessamente” e che non erano stati informati del pericolo. Il termine “sogno” con tutte le eventuali declinazioni, è stato spesso utilizzato nel corso dell’articolo ed è riferito alla ragazza napoletana (che non compare nell’occhiello della prima pagina), in sostanza è un articolo molto toccante. Nella stessa pagina c’è anche il commento sul ragazzo, anche lui “sognava” questo viaggio, si punta molto sull’ironia della sorte, un desiderio finalmente avverato che poi si trasforma in tragedia. I termini usati sono particolarmente popolari, le frasi mai troppo lunghe, il target medio della testata deve ritrovare sé stesso, la propria quotidianità nel giornale che legge. Infine, il centro della pagina è occupata da un’intervista a Patrizio Roversi che incita “informatevi bene. Non si può scherzare con la sicurezza”. Nella pagina seguente viene ricostruita anche con disegni la dinamica dell’incidente. L’articolo sottostante è dedicato alla questione “burocratica”; anche qui frasi brevi e coincise, il solito linguaggio emotivo. Un piccolo titolo della prima pagina, piuttosto scarno, rimanda a tre pagine interne la vicenda Unipol. Anche qui la vicenda è spiegata in maniera abbastanza semplicistica, i concetti vengono espressi in maniera chiara e coincisa, anche se non dà dei grandi spunti di riflessione. La questione politica che è venuta fuori dalla confusione è appena accennata nelle prime due pagine che si occupano dell’argomento, ma affrontata direttamente nell’ultima.

Occhiello: Il tesoriere della Quercia e i colloqui con Consorte

Titolo: Intercettazioni, l’ira DS “si conosceva già tutto, è un complotto mediatico”

Sul titolo ci sono molte cose da dire. Tanto per cominciare “ira” è un termine con un campo semantico piuttosto forte e incisivo, inoltre le foto che l’accompagnano sono in piena sintonia con quanto detto perché si vedono Fassino e Sposetti tenersi il volto tra le mani. Inoltre la forma verbale riflessiva “si conosceva” è tipica toscana, solitamente nelle altre testate viene utilizzata la prima persona plurale. Infine, la dichiarazione del complotto mediatico è espressa con chiarezza solo in questa testata, praticamente questa è la parola con cui si difendono i DS secondo la Nazione.

La pagina seguente si occupa della nomina del nuovo governatore, nel titolo è utilizzata un’espressione tipicamente sportiva, e per questo popolare: “resta in pole” (riferito a Draghi); ecco un’ulteriore conferma del carattere popolare della testata. La Nazione non usa la prima persona (almeno non di frequente) nei suoi articoli, al massimo negli editoriali, i suoi caratteri distintivi che la avvicinano al suo pubblico sono:

· Semplicità nella terminologia

· Frasi brevi

· Espressioni popolari e vicino alla gente comune

· Argomenti di carattere localistico

· Emotività nel raccontare vicende locali

· Uso massiccio di materiale fotografico, si preferisce avere un’immagine che serve da supporto alla vicenda raccontata in breve.