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soldi & successo

02/01/2007 12207 lettori
4 minuti

In questi giorni di festa mi sono trovato più volte a guardare la televisione, anzi le tv perché oggi in casa ne abbiamo più di una…

E anche se stavo guardando quella definita nazionale o di stato e, contemporaneamente, osservavo i programmi di quella denominata commerciale o privata, non vi ho trovato alcuna differenza in quanto a volgarità e scopiazzature ambo le parti…

Non avevo capito bene cosa Claudio Lippi avesse scatenato, ma vedendolo intervistato in un canale televisivo di un editore privato, ho visto finalmente un uomo che ha saputo ribellarsi alla volgarità: BRAVO CLAUDIO!!!

Io però vorrei fare una domanda al Sig. Lippi, che è la stessa che rivolgo a tutti: ma dovevamo accorgercene solo ora o forse è un pezzo che uomini politici, personaggi di cultura, intellettuali, gente comune e chi più ne ha più ne metta, sono volgari? Volgari anche perchè così si comportano nei loro dialoghi pieni di insulti e quant’altro…

Ma allora viene proprio bene la De Filippi con quei ragazzini presi “bho”, chissà dove, oppure quelli “dell’isola dei famosi”, o ancora i protagonisti del “grande fratello” da me ribattezzato il “grande bordello”, le belle figure dei vari partecipanti a “Buona Domenica” intellettuali critici esperti si, certo, esperti in volgarità!!!altrimenti non formerebbero un discorso logico tra loro…

Ma a noi sta proprio bene? Possibile che tutti dicono il Sig. Lippi ha ragione. Ma poi tutti, tornano a guardare lo stesso programma? Allora rifletto e penso che sono io o il Sig. Lippi e chi parlava difendendolo che forse, qualcosa non lo abbiamo capito?

Forse l’indifferenza tanto di guardare un programma o un altro senza renderci conto di ciò che stiamo “bevendo”cioè tutto quello che passa tanto alla fine ci sta anche il trash, la volgarità o il giochino a premi di Magalli e del suo amico Guardì, tanto per gli altri, per i nuovi, per gli emergenti, per quelle aziende più giovani che “vogliono fare” e “proporre creatività”, non c’è spazio!!!

Ah dimenticavo che chi nomina i vari dirigenti Rai, che poi sono quelli che scelgono la linea editoriale, sono  proprio loro, i grandi  uomini politici!!! Personalità che non perdono occasione per urlarsi parole scurrili, forse per capirsi meglio?

E certo, politici da una parte e, “dominatori templari” dall’altra, si guardano ben dal dare anche solo una possibilità a chi ha creato la sua piccola azienda di produzione di format, di entertainment, con grandi sforzi e sacrifici fatti con l’aiuto della famiglia che prima l’ha aiutato a studiare, poi gli ha creato la condizione economica per avviarsi.

Certo mi sembra di capire che solo se hai 30/40 anni di carriera, puoi avere un’azienda che produce programmi tv, oppure se sei l’amichetto o l’amichetta del politico o del dirigente di turno, allora forse puoi aspirare a qualcosa.

Ti devi per forza chiamare Einstain Multimedia, Aran, Endemoll, Ballandi, Magnolia, Filmaster per poter produrre?

Oppure chissà per quale compromesso, pardon, contratto hai dovuto firmare prima di uscire dal grande fratello o dall’isola del famosi diventando così big o vip dello spettacolo tanto da essere considerato tale per poter aspirare a fare il  lavoro nelle tv nelle radio…

Ma una volta non si studiava per fare lo spettacolo? O almeno io ricordo di avere fatto così; corsi specializzati, scuole, viaggi nel mondo per vedere capire e studiare tecniche e altro, ma anche per confrontare la mia conoscenza e la mia capacità, invece oggi arriva il primo “gaggio o gaggia” forse non con molte proprietà linguistiche o culturali e questi conducono questo o quel format…

Ma allora facciamo un passo indietro, ma quelli che gridano a difesa del Sig. Lippi che poi riguardano gli stessi programmi o format, non sono le stesse persone che gridano a voce alta la tv è una m…!!!

Allora è giusto fare programmi volgari, trash. Caro Sig. Lippi io e Lei non abbiamo capito o forse siamo troppo pochi noi due per sottolineare questo o forse siamo fuori dalla cultura attuale, fuori dalle logiche di mercato che premia solo con la conferma dell’auditel solo di quel programma condotto da quel prodotto gaggio o gaggia, che presi dalla strada seguono la logica più semplice dell’avere successo!!!

Ma io e Lei dove abbiamo studiato???

I nostri insegnanti eranomarziani, di un altro pianeta o di un’altra epoca??? Io non credo, vogliamo forse credere che c’è anche una logica di costi nel scegliere l’emergente gaggio o gaggia che con la sua particolarità ha già un codazzo di adepti pronti come dei prodi guerrieri crociati, a difendere il loro beniamino forse sperando che, anche a loro capiti la “situazione” per fare successo??? O forse è più giusto parlare di crisi di idee che questi che fin’ora fanno la tv hanno esaurito le loro proposte le loro idee di creatività???

E allora Sig. Lippi perché non riavviare quel processo innovativo di cui Lei ha fatto parte anni addietro quando un Sig. di nome Silvio Berlusconi all’inizio degli anni ’80 chiamò Lei e tanti altri che allora erano agli inizi, realizzando programmi di varietà, “drive-in, emilio”, importò i telefilm americani, le soap brasiliane a americane, ma almeno Lui, oltre i denari, aveva un progetto imprenditoriale ed editoriale in quanto lui stesso imprenditore…

O forse la chiave di tutti questi miei quesiti sta nel binomio: Soldi=Successo?

Penso proprio di si, perché proprio in questi anni in cui l’euro ci ha quasi ammazzato e se non sbaglio ce l’ha fatto digerire un certo Sig. Prodi all’epoca e, sempre se non mi sbaglio, una buona percentuale degli italiani lo ha scelto come capo del nostro Governo per guidare l’Italia, uno che di professione fa il liquidatore, ma per svendere cosa?

“Soldi & Successo” ormai sono le due parole chiave di chi guarda la tv per diventare, velina, letterina, microfonina, smanettino/a, osp scusate ma concedetemi anche a me un po’ di gergo comune, ma non si discosta molto da quel che ti dicono le migliaia di ragazzi e ragazze che anche con file estenuanti lunghe ore e chilometri aspettano per il provino della vita: far parte del grande fratello… uhmm riecco il bunker del trash dove se non hai muscoli, orecchini tipo fari, tatuaggi estesi, traduttore simultaneo appresso con sottotitoli, non ti prendono…

Tutto per il binomio Soldi & Successo…

Caro Sig. Lippi ora avrei un’altra domanda: perché si è lasciato così tanto spazio televisivo ai vari Costanzo, De Filippi, Ventura e si insiste a lasciarlo, invece di tornare a quel “sogno/progetto” un po’ più “folle” di scommessa e di inventiva che aveva quel Sig. Berlusconi che la chiamò all’inizio di quegli anni ’80?

Invece di avere questi pseudo tecnici-politici come direttori di rete, responsabili di struttura che favoriscono gli  uni o gli altri, invece non si da spazio alla sperimentazione?

Sig. Lippi e tutti voi Sigg. Lippi che leggete tutto questo sostenetemi nell’alimentare questo dibattito; da editore metto a disposizione un canale live su internet per parlare, approfondire un dialogo costruttivo, ma anche per creare nuovi programmi, sperimentando la creatività con indice di gradimento e piacere degli utenti per tentare poi di utilizzare la tecnologia attuale. Il digitale, per arrivare all’utente dando qualità, scelta e pluralità vera, ma soprattutto di far emergere ed esprimere le molteplici capacità creative che sono intrinseche in ognuno di noi!!!

E allora mi chiedo in quest’epoca di società digitale dove l’informazione viaggia più veloce dei fatti e degli eventi, non è meglio forse insegnare a non pretendere il successo ma invece informarsi di cosa serve per arrivarci? Non dico di fare come noi un tempo che, pur andando a scuola, ci recavamo poi intrufolandoci nei vari teatri o nei set di Cinecittà anche come porta acqua o garzone di turno pur di vedere i grandi Maestri come pensavano e realizzavano una scena, come trattavano e cosa pretendevano dai loro attori, comparse, ma anche come li scartavano, o come urlavano ai loro tecnici, o come ti parlavano per non dirti nulla e tu dovevi saper dare, prima di pretendere i soldi e il successo…

Magari erano rigidi, ti sembravano prepotenti, burberi, ma erano Maestri e dovevi essere pronto ad intuire, a capire e ad esprimerti solo così facevi la differenza, non leggere un volgare copione imitando te stesso per il piacere dell’auditel, ma conoscere per saper far uscire le reali qualità e capacità che avevi dentro.

Ma perché oggi il pubblico deve fare la tv e non più i professionisti dello spettacolo fare il loro lavoro in tv?

andrea caldart
andrea caldart

scrivere una biografia è ricordare come si è arrivati fin qui... appunto a scriverla... di interessante di me vi posso dire che: "chi vive senza follia, non è così saggio come crede"!!!
questa è la mia biografia; un pò di follia per cercare la possibile saggezza?, verità?!!!