Una passione diventata museo
Salvatore Mirabile, classe '51, meglio conosciuto come Totò, è un collezionista di oggetti antichi. Impiegato comunale nella vita di tutti i giorni, ha destinato una parte considerevole della propria abitazione a un particolare museo. Di cosa? E' difficile spiegarlo in poche battute. Ci sono attrezzi agricoli del passato, utilizzati dai contadini per il lavoro dei campi. Ma non solo: si trovano anche letti antichi, bauli per la "dote", culle, scaldaletti, utensili da cucina, macchine da cucire, telai per il ricamo. Salvatore Mirabile, originario di Chiusa Sclafani, una piccola città in provincia di Palermo, è appassionato anche di canti folcloristici della sua terra; ha riservato, infatti, una zona del museo ad una raccolta di canti siciliani noti e inediti, da lui stesso composti. "Nella creazione di questo museo - ci racconta l'infaticabile collezionista - ho cercato di conservare usi e costumi della civiltà contadina, affinché il nostro patrimonio culturale non vada perso per sempre". Una passione, quella di Salvatore Mirabile, nata ad appena diciotto anni e coltivata per tutta la vita. "Da bambino - ci racconta - non capivo il valore di alcuni utensili, ma quando hanno cominciato a subire la distruzione, durante le lotte contadine, mi resi conto che c'era qualcosa che stavamo perdendo irrimediabilmente. Da allora la raccolta e la salvaguardia. "Non avevo ancora vent'anni - continua - e cercavo di recuperare tutto quello che potevo". La produzione artistica è stata divulgata solo a parenti, amici e simpatizzanti, perché non nasce, tiene a precisare il nostro collezionista, con l'intento di farne commercio, ma semplicemente per coltivare una passione. "Ciò che siamo oggi dipende in buona parte dal nostro passato - afferma - e perderne le tracce significherebbe svuotare la nostra identità". Torniamo a curiosare nelle singolari collezioni del nostro amico: una serie di santini, un assortimento di macchine in scala 1/43, una raccolta di francobolli italiana, una di monete, una di giocattoli antichi e un'altra ancora di piccole bottiglie di liquori e vini. La collezione non è del tutto casalinga, così come potrebbe sembrare. E' previsto, infatti, uno "spazio didattico", come lui stesso lo definisce. Comprende una zona adibita a studio, dove il visitatore può fare uso anche del computer, per effettuare ricerche su internet oltre ad avvalersi della biblioteca contenente volumi riguardanti le tradizioni, gli usi, i costumi e i canti folcloristici della terra siciliana.