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Creatives are bad, creativity is necessary

02/04/2007 25006 lettori
4 minuti

Creatività = facoltà inventiva.

E’ una delle definizioni più comuni che possiamo trovare nella maggior parte dei dizionari, enciclopedie italiane, ma, spingendoci oltre, potremmo affermare che la creatività è un’arte straordinaria e, perché no, un dono naturale.

Ultimamente, però, un bel po’ “snobbata”.

Basta guardarsi intorno: in televisione, in primis, parte di ciò che appare è piuttosto ripetitivo e “scopiazzato” qua e là da autori che tanto creativi non sembrano affatto; nel mondo pubblicitario, ultimamente la “creatività artistica” è spesso associato solo a un pessimo e cattivissimo gusto ( cfr. ultima campagne pubblicitarie D&G), ma anche semplicemente guardando “in strada” possiamo accorgerci di essere circondati da un lento e lascivo appiattimento del “genio creativo” che è dentro noi, in chi più e in chi meno.

A tal proposito, ma in un ambito del tutto diverso da quello della comunicazione televisiva e pubblicitaria, è intervenuto anche il Presidente del Consiglio Romano Prodi, in occasione delle celebrazioni dei 50 anni della firma dei Trattati di Roma.

A Berlino, il Premier ha esordito dicendo che l’Europa ha bisogno di ritrovare un po’ della sua follia creativa, per poter cambiare il mondo, per migliorarlo e , soprattutto, per non accontentarsi di prenderlo così com’è. (cfr. “Corriere della Sera 25 marzo 2007)

Prodi continua affermando che la creatività può essere anche uno stimolo in più alla completa realizzazione del progetto di pace e di prosperità di cui, ben 50 anni or sono, l’Europa scavava le fondamenta.

Affermando prepotentemente che L’Europa deve ritrovare la propria creatività, il Premier lancia un monito non poco importante che conferisce alla creatività in sé un ruolo decisamente autorevole nella vita dell’uomo e della società stessa. E’ la forza che traina la rivoluzione degli stimoli, dei gusti; è l’energia che trascina l’affermazione delle libertà.

Riaffermare il principio vitale della creatività è quello, che in un certo modo, vuole realizzare la II edizione di “Creatives are bad”, la mostra dedicata alle pubblicità mai realizzate in Italia.

Dopo il grande successo dell’edizione scorsa, “Creatives are bad” si ripeterà anche quest’anno a Salerno, ma la mostra avrà un respiro nazionale, poiché vedrà l’esposizione di tutte le pubblicità rifiutate, censurate o mai realizzate dalle agenzie di comunicazione italiane.

Infatti, “creatività, creatività, creatività” è ciò che molto spesso il mercato pubblicitario richiede alle agenzie di comunicazione, ma il più delle volte, prima che il lavoro di realizzazione di una campagna pubblicitaria possa dirsi finito, ne passano di tempo e , soprattutto, di frasi del tipo “troppo spinta”, “la gente non la capirà”, “poco originale…”, etc..

A questo proposito, “Creatives are bad”, si pone come una manifestazione con l’intento esplicito di essere un momento per riflettere e confrontarsi su problematiche comuni e per interrogarsi sui perché celati dietro ai rifiuti dei clienti.

E allora, per il momento, non ci resta che chiederci se in giro c’è troppa creatività “scadente” o troppo poca libertà espressiva?

A voi la risposta dopo aver partecipato attivamente a “Creatives are bad”.

Federica Palmisano
Federica Palmisano

Ciao, sono Federica ho 22 anni. Laureanda nel c.d.l. in Scienze della Comunicazione all'Università di Bologna, ma nata e cresciuta nelle aspre terre del Tavoliere Pugliese. Amo follemente carta e penna...ma devo adeguarmi anche all'evoluzione della tecnologia ed è per questo che parto con Comunìtàzione per arrivare...spero..lontano....
Prima di Comunitazione ho fatto tante cose, tranne che scrivere "sul serio"...con la speranza che questa volta ci siamo....