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Come comunicare i diritti dei cittadini?

07/04/2003 7257 lettori
4 minuti
d> Incontriamo oggi Manuele Bellonzi, direttore di www.difesacivica.it.
Dott. Bellonzi, cosa è il difensore civico?

- Il difensore civico è, per l'Italia, una "invenzione" del legilatore del 1990, che prendendo spunto da altri istituti nordeuropei (v. l'ombudsman ottocentesco svedese oppure, se vogliamo, il defensor plebis o civitatis della storia del diritto romano) ha voluto istituire, per gli enti locali, un garante dell'imparzialità e del buon andamento, che interviene contro abusi, disfunzioni, carenze e ritardi dell'amministrazione nei confronti dei cittadini. Alcune esperienze regionali (ad esempio la Toscana e la Liguria) avevano già dagli anni Settanta sperimentato con buoni risultati, in campo sub-statale, i "buoni uffici" del difensore civico. Dobbiamo però riconoscere che, con la recente riforma del Titolo V della Costituzione, sarà l'ambito locale il luogo di maggiore sviluppo dell'istituto, in esecuzione del principio di sussidiarietà che riconosce alle autonomie più prossime al cittadino un ruolo di indiscussa centralità.

d> E in Italia... è figura accettata, oppure dovete sgomitare con gli amministratori?

- Non è certamente facile operare dignitosamente super partes con strumenti talvolta poco efficaci, e con mezzi spesso ridotti al minimo. A questo aggiungiamo che gli enti locali non sono ancora obbligati ad istituire l'ufficio dell'ombudsman, ma si tratta di una mera facoltà rimessa alla "buona volontà" degli statuti (ossia delle amministrazioni). Da ciò ne è derivato, in quest'ultimo decennio, un sistema territoriale dove i difensori sono presenti a pelle di leopardo, con una comprensibile disparità fra cittadino e cittadino, magari di comuni contigui, con difficoltà nell'operare in carenza di sistemi istituzionalizzati di collegamento a rete fra difensore e difensore.
Contestualmente gli ombudsman italiani sono spesso riusciti, ove garantita loro autonomia ed indipendenza, ad incidere positivamente sul concetto di trasparenza amministrativa e nell'instaurazione di un efficace servizio "erga omnes" per il riconoscimento dei diritti di cittadinanza locale, riequilibrando il rapporto, spesso non paritetico, fra ente pubblico e utente/cittadino.

d> Vorrei trascinarla sul sentiero della comunicazione pubblica. Prima di tutto, cosa dovrebbe fare la pubblica amministrazione, nella comunicazione nei confronti del cittadino?

- Penso che, per raggiungere l'obiettivo della trasparenza amministrativa, non si possa non partire da una seria riflessione in merito alle varie sfaccettature della comunicazione pubblica. Il legislatore vi ha provveduto recentemente con la Legge n. 150/2000, un buon punto di partenza da collegare ai più attuali sviluppi dell'e-government e alle già consolidate competenze degli U.R.P.. In questo insieme di regole, sicuramente all'avanguardia, si inserisce il ruolo del difensore civico, che nella sua accezione di mediatore (dal médiateur di tradizione francofona) è comunicatore di e per eccellenza. In primo luogo in quanto il difensore dei cittadini si trova "fisicamente" in prima linea, a diretto contatto quotidiano con i "bisogni della gente", e in seconda istanza perché proprio gli statuti e i regolamenti locali attribuiscono spesso all'ombudsman una specifica competenza in merito alla comunicazione all'utenza circa i risultati dell'operato della difesa civica locale, che riguarda a tutto tondo ogni materia propria dell'ente di riferimento.

d> E come può allora il cittadino far valere questo diritto? o meglio, a chi dobbiamo rivolgerci?

- Credo che il cittadino sia sempre più attento anche a questi suoi nuovi "interessi diffusi". Il diritto all'informazione e alla trasparenza ritengo siano un presupposto fondamentale per poter riconoscere serenamente, ad ogni soggetto pubblico, il requisito della democraticità e della legalità. A livello locale esiste tutta una serie di procedimenti amministrativi, previsti principalmente nello statuto dell'ente di riferimento (petizioni, istanze, richieste, referendum etc.), che permettono ad ogni consociato di confrontarsi direttamente con l'amministrazione e rivendicare, se necessario, il più ampio diritto all'informazione della cittadinanza. A questi si aggiungono gli specifici strumenti forniti dalla Legge 241/1990 sull'accesso agli atti amministrativi, a tutela di uno specifico e soggettivo diritto di trasparenza in primis, senza però dimenticare l'altrettanto rilevante diritto a partecipare all'attività della pubblica amministrazione nella sua estrinsecazione procedimentale.

d> Cosa ne pensa degli URP?

- Gli Uffici Relazioni con il Pubblico, assieme alle Carte dei Servizi, hanno rappresentato una rivoluzione copernicana nel modo di operare nella Pubblica Amministrazione e di interfacciarsi con i cittadini o gli utenti dei servizi pubblici.
Il difensore civico, talvolta, si è trovato a supplire negli anni, in carenza dell'istituzione degli URP, le funzioni di questi ultimi. Ma è dalla sinergia che si attua felicemente fra questi nuovi servizi che, a mio avviso, si può positivamente "aziendalizzare" la Pubblica Amministrazione, nella ricerca di strumenti economici, efficienti ed efficaci che portino la sintassi della qualità anche in settori che, storicamente, non avevano mai affrontato il problema della "customer satisfation".

d> E i media? come possono aiutare il cittadino in tutto questo?

- I mass media sono fondamentali, e integrano l'infrastruttura di comunicazione pubblica prevista dal legislatore. Il difensore civico, nella prassi, non nego che talvolta si è trovato a disagio nell'utilizzare i mezzi di comunicazione di massa. Ma, come dicevo, sono spesso le fonti locali ad attribuire (correttamente) all'ombudsman un precipuo compito di comunicazione e informazione generalizzato, relativamente alle competenze e in promozione dell'istituto. Per raggiungere tutta la cittadinanza è indubbio che servono strumenti professionali ed i media possono fornire un servizio insostituibile, proprio per raggiungere tutti indistintamente, e non solo pochi privilegiati che, spesso per cultura o professione, già conoscono i loro diritti e i relativi strumenti di tutela stragiudiziale.

d> In relazione alla radiotelevisione, come sono i vostri rapporti con il servizio pubblico?

Abbiamo iniziato ben oltre due anni fa una collaborazione, sia dai singoli uffici che come difesacivica.it, con la testata giornalistica di Radio Rai GR Parlamento. Settimanalmente va in onda, a cura del giornalista Gianni Giampietro, una trasmissione radiofonica interamente dedicata al difensore civico, permettendoci un confronto in diretta coi cittadini, amministrazioni pubbliche e rappresentanti delle istituzioni e dell'associazionismo. Questa è sicuramente un'esperienza interessantissima e da sviluppare, magari anche con le redazioni regionali della Rai. L'interesse della cittadinanza e l'aumento percentuale di casistica trattata dimostra che stiamo percorrendo la strada giusta, anche con poche risorse e spesso con non indifferenti difficoltà. Il difensore civico, per difendere efficacemente i cittadini, deve essere alla loro portata, e soprattutto mettere in condizione tutti di conoscere il suo ruolo, le competenze, quello che può fare e quello che non può fare.
Come dicevo, l'informazione e soprattutto la comunicazione pubblica è sinonimo di democrazia.

d> In ambito telematico i difensori civici come hanno esplorato il web?

- Lo spazio del difensore civico è ancora parzialmente inesplorato, ma sicuramente annuncia felici esempi, come il portale difesacivica.it, che da più di due anni, nel web, raggiunge cittadini e colleghi, realizzando una rete virtuale che ha già dimostrato, più volte, l'utilità sia per il cittadino che nel confronto fra i vari uffici locali.
A questo si aggiungano i sempre più frequenti siti istituzionali realizzati direttamente dai difensori civici, inseriti spesso nelle reti civiche comunali e provinciali. Proprio in questo ambito lo scorso anno, come Redazione di www.difesacivica.it, abbiamo istituito un premio per il miglior sito internet di difensore civico locale, proprio per iniziare a riflettere sui requisiti necessari per una specifica metodologia comunicativa che trattasse del nostro specifico ambito, un segmento della pubblica amministrazione specifico ma particolarmente interessante.
In più, per sfruttare al massimo le potenzialità interattive del web, abbiamo inventato la figura del "difensore civico virtuale": un sistema di domande e risposte a mezzo email con funzione non istituzionale ma prevalentemente "pedagogica", per aiutare ad indirizzare i cittadini verso i soggetti competenti, suggerendo contestualmente soluzioni ai problemi presentati.

Luca Oliverio
Luca Oliverio

Luca Oliverio è il founder e editor in chief di comunitazione.it, community online nata nel 2002 con l'obiettivo di condividere il sapere e la conoscenza sui temi della strategia di marketing e di comunicazione.

Partner e Head of digital della Cernuto Pizzigoni & Partner.

Studia l'evoluzione sociale dei media e l'evoluzione mediale della società.