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Responsabilità Sociale di Genere

28/05/2007 7302 lettori
5 minuti

Oggi si vota

Oggi si vota! Capita di farlo con la persuasione di esprimere un’intenzione più che un’obbedienza. Il convincimento è dato dall’impegno nel aver voluto seguire dappresso il proporsi dei vari candidati, ponendoli come “maestri di retorica” cercando d’intuire la loro tendenza a perfezionare e far progredire nella conoscenza. Questo a giustificazione sia della struttura democratica che attiene il nostro ordinamento, sia del compito assunto in quanto “comunicatore” di un rinnovato contesto culturale, che non può prescindere da un processo di creazione di conoscenza.

Mancherebbe l’obbiettività se non dessi merito dell’eloquenza e della partecipata notificazione, quasi unanime, di tutti quei termini che indicano la totalità delle “conoscenze, delle credenze, dei modi di comportamento, delle convenzioni e delle aspettative dell'uomo”. Dal dire al fare, però, corre la necessità dell’agire in funzione e nella misura in cui i valori della società sono compatti e non conflittuali. Nella conflittualità: fa premio la giusta determinazione, l’assunzione di responsabilità e la sostenibilità ambientale.

Determinato, senza protervia, deve essere il comportamento dell’Amministratore sia esso di un Comune sia di un Condominio. È come se al “padre di famiglia” venisse a mancare la giusta determinazione: mentre chiede al figlio di fare ciò che ritiene giusto, dubita al contempo che le sue richieste siano veramente opportune.

Responsabilità, in quanto consapevolezza: facoltà di percepire con la pratica e la competenza, l’agire di ciascheduno. Far coesistere la spinta al progresso con il rispetto per l’ambiente.

La sostenibilità ambientale è alla base del conseguimento della sostenibilità economica: la seconda non può essere raggiunta a costo della prima (Khan, 1995). Quindi, fondamentale per lo sviluppo sostenibile è il riconoscimento dell'interdipendenza tra economia ed ambiente.

E’ già capitato di partecipare a dei convegni dove si sono trattati argomenti importanti, che indicano strategie che si riconoscono in una visione culturale libera da pregiudizi, di cui si è reso conto. Dagli interventi che si sono succeduti, infatti, si poteva evincere: la politica più responsabile, cioè quella che è chiamata a prendere decisioni che abbiano a cuore il bene comune delle città che amministrano e l'imprenditoria più sa­na, professionale, anch'essa impegnata a pro­muovere realizzazioni a misura di cittadino.

Interessanti e propedeutici sono da ritenere quei convegni tesi ad approfondire il legame tra Responsabilità Sociale delle Imprese e Pari Opportunità, che promuovono anche momenti di scambio e confronto con altre realtà territoriali e su esperienze significative di enti pubblici e imprese. Occasioni volte a sottoporre all'attenzione del pubblico alcuni argomenti all'interno dei quali è importante cogliere e approfondire la dimensione di genere per dare nuovo respiro alle politiche come tema trasversale forte. Su questi temi si aprono il confronto e la riflessione, ampliando alcuni casi concreti di buone pratiche attuati sia nel settore pubblico che nel privato, con il contributo di istituzioni locali, regionali, nazionali ed internazionali.

Quasi un imperativo lo slogan del Salone della responsabilità sociale d’impresa, che tornerà il 27 e 28 settembre allo Iulm. La terza edizione conferma la formula: imprese più istituzioni più settore no profit. Uguale: una società migliore e vantaggi per tutti. E’ la tesi dei promotori, Agenzia di sviluppo Milano Metropoli, Bic La Fucina, Sodalitas, Università Iulm, Provincia di Milano e Regione Lombardia.

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.