Petrarca e il conflitto anima e corpo
L'amore di Petrarca per Laura evidenzia un comportamento caratterizzato da alti e bassi, in cui gli alti sono dovuti al comportamento da dama di corte, della bella, che frena questi acuti mostrandosi ritrosa quando gli eccessi del poeta rischiano di influire negativamente sulla sua vita familiare.
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Due sono le produzioni : una in latino, alla quale appartengono le Epistule (tra cui l'Ascesa al monte Ventoso), il Secretum, l'Africa, il De vita solitaria, e l'altra in volgare alla quale appartengono il Canzoniere e una serie di opere minori
l 6 aprile 1327 ci fu l'incontro con Laura nella chiesa di S. Chiara ad Avignone. Proprio a questa donna, vera o fittizia si ispirerà tutta l'opera del Canzoniere. Dopo di che per garantirsi il benessere economico senza lavorare, prese gli ordini minori. In questo periodo si svolsero i viaggi che si concluderanno attorno al 1336 con il ritiro in otium in Valchiusa, dove compose il De vita solitaria e altre opere in latino e in volgare. Nel 1341 a questo momento di ricerca spirituale si oppose l'incoronazione di poeta in Campidoglio che concretizzò il suo desiderio di gloria terrena (la stessa Laura può essere intesa come L'aura, ovvero la gloria).
Nel 1343 il fratello Gherardo si ritirò in convento. Questo gli causà una profonda crisi interiore, poiché vide nel fratello un alter ego in cui rispecchiarsi. Ciò lo condusse ad una revisione della sua vita, e fu sempre più drammatico il dualismo tra il desiderio di amore e di gloria terrena, valori tramandati dalla lettura dei classici, e il desiderio di abbandono spirituale in Dio, insegnatogli dalle Confessioni.
Per questo Petrarca è considerato la vittima del passaggio dalla cultura medievale alla cultura umanistica. Dopo la morte di Laura nel 1348, incominciò la sua peregrinazione nelle corti delle varie signorie italiane, senza mai farsi condizionare o esserne influenzato. Morì nel 1374 a Padova mentre leggeva Virgilio.
L'Ascesa al monte Ventoso
La lettera, che fa parte delle Familiari, narra la scalata al monte Ventoso, presso Avignone, compiuta insieme al fratello. E indirizzata a Dionigi da Borgo San Sepolcro. Il racconto assume un valore allegorico di un'esperienza che deve servire di insegnamento. Ciò che lo spinge è la curiosità di scoprire; ma anche la volontà "umanistica" di emulare l'esperienza di (Filippo di Macedonia). Il primo significato allegorico dell'ascesa al monte è la conquista del mondo esteriore, poi, raggiunta la meta, si ha un rovesciamento. La vista del mondo esterno, faticosamente conquistata lo spinge ad indagare se stesso, lo scrittore sa vedere a fondo nel proprio animo, mette in luce "quel doppio uomo" che è in lui. Questo passaggio prepara la presa di coscienza centrale di tutta l'esperienza dell'ascesa. Petrarca arriva a capire che la verità abita nell'interiorità dell'uomo. Non è un caso quindi se, nel disegno del racconto sceglie una frase di Agostino come fonte della sua presa di coscienza, avviando così il processo della sua conversione.
Il Secretum
Nel III libro del Secretum Agostino mira a liberare l'animo di Francesco da due errori più pericolosi, l'amore per la gloria e l'amore per Laura. Francesco si difende sostenendo che il suo amore è stato solo spirituale