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Festa dell’unità nazionale

04/11/2007 8298 lettori
5 minuti

Una giornata di sole d’autunno in una cornice di festa assai rara. Un vessillo tanti vessilli tricolore adornano la piazza e la via principale. Una discreta collettività si raduna nei pressi del monumento ai caduti dove in successione: gli alpini, i reduci, i pensionati ed il comune deferenti depongono ciascheduno la propria Ghirlanda.

 

Solenne il momento dell’alza bandiera seguita dalle modulate note universalmente conosciute del "silenzio" militare fuori ordinanza. Poi la banda musicale intona l'inno nazionale italiano, composto da Michele Novarro su testo di Goffredo Mameli – più precisamente Il Canto degli Italiani (conosciuto anche come Fratelli d'Italia, dal verso introduttivo). In molti tentano di seguire con le parole. Tutti assorti e riverenti sembrano esprimere la migliore sintesi commemorativa, che così si può leggere:

 

« Nel celebrare con l’impegno di sempre l’evento conclusivo del primo conflitto mondiale, che realizzando i sogni degli artefici del Risorgimento, portò a compimento l’unità d’Italia. Ricordiamo quanti, fedeli al Tricolore, sacrificarono la loro esistenza agli ideali di amor di Patria, di indipendenza, di libertà e di democrazia. Ci impegniamo a mantenere viva la memoria degli eventi che hanno caratterizzato la storia della nostra Patria. Confermiamo la tenace volontà di operare perché cessino i conflitti in atto e perché si arresti il dilagare del terrorismo che rappresenta un costante pericolo per l’affermazione della pace nel mondo. Onoriamo i caduti per la Patria, le Forze Armate, garanti della Pace, gli ex Combattenti».

Dal discorso di Giosuè Carducci, tenuto il 7 gennaio 1897 a Reggio Emilia per celebrare il 1° centenario della nascita del Tricolore
 
«Sii benedetta! Benedetta nell'immacolata origine, benedetta nella via di prove e di sventure per cui immacolata ancora procedesti, benedetta nella battaglia e nella vittoria, ora e sempre, nei secoli! Non rampare di aquile e leoni, non sormontare di belve rapaci, nel santo vessillo; ma i colori della nostra primavera e del nostro paese, dal Cenisio all'Etna; le nevi delle alpi, l'aprile delle valli, le fiamme dei vulcani, E subito quei colori parlarono alle anime generose e gentili, con le ispirazioni e gli effetti delle virtù onde la patria sta e sì augusta:
il bianco, la fede serena alle idee che fanno divina l'anima nella costanza dei savi; il verde, la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de' poeti; il rosso, la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi, E subito il popolo cantò alla sua bandiera ch'ella era la più bella di tutte e che sempre voleva lei e con lei la libertà».

Un auspicio: mai si abbi a trascurare cotanto Vessillo riservando il dovuto rispetto, financo a pretenderne l’ammaina e l’alza bandiera con le dovute formalità, anche ad inizio e fine dei lavori di rifacimento e/o restauro degli edifici dove l’esposizione della Bandiera è perenne.

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.