Arcipelaghi digitali liberi
Nel 1988, il gruppo danese “TV Stop” propone di creare una rete telematica europea per sviluppare il dibattito antagonista tra i diversi nodi estraparlamentari del vecchio continente. Da questa iniziativa nascerà l’European Counter Network (E.C.N.) con l’obbiettivo di collegare e distribuire materiali ed informazioni attraverso il mezzo telematico. E nonostante nel corso degli anni la rete ECN si sia evoluta in maniera esponenziale, la sua organizzazione ha sempre considerato come elemento imprescindibile la presenza di una rete parallela di rapporti tra gli utenti nel mondo reale a quella virtuale di networking. A tal proposito nel 1996 nasce il progetto “Isole nella Rete” che si prepone l'obiettivo di contaminare la rete Internet con i principali contenuti della rete ECN, inizialmente attraverso lo strumento della mailing-list.
Attualmente Isole nella Rete vanta un impegno ormai storico: è il principale server di movimento in Italia, è attiva in numerosi campi e sempre attenta alle dinamiche sociali. La stessa descrizione ufficiale ci suggerisce che “Isole nella rete è un luogo di visibilità, di relazione e di possibile ricomposizione per quei soggetti che i profondi mutamenti della nostra società in questi anni hanno frammentato e disperso, i soggetti non allineati al pensiero unico o rassegnati alla marginalità, i soggetti ancora desiderosi di costruire un movimento reale, che sappia cambiare lo stato delle cose presenti”. In questa zona franca, libera dalla logica meccanica dell'individuo teso al puro e semplice raggiungimento dello scopo individuale, pronto a distruggere qualsiasi cosa che non sia perfettamente strumentale ai suoi fini produttivi, possiamo riscontrare la classica – e forse più pura – forma del blog. I forum e le mailing list relative ai temi più in vista, infatti, restano sempre gli strumenti preferiti dall'azione delle “Isole”, ma a questi vengono giustamente affiancati dagli strumenti necessari per alimentare quell'interattività ben nota tra i diversi internauti e sviluppare interessanti discussioni senza alcuna frontiera argomentativa.
Quello che contraddistingue ogni link, news, e banner presente all'interno di questo network è l'interesse nei confronti di problematiche sociali, discussioni, e innovazioni che raramente vengono prese in considerazione se non da realtà autogestite. A tal proposito, uno degli aspetti più interessanti delle “Isole” riguarda l'icona di WikiArtPedia che galleggia nello spazio delle novità. Il progetto in questione, che inizialmente era ospitato proprio sul server ECN, utilizza come piattaforma software MediaWiki ed è coordinato da Massimiliano Menconi e Tommaso Tozzi, direttore del Centro di Ricerche e Documentazione sull’Arte e le culture delle Reti – uCAN – presso il Dipartimento di Arti Multimediali dell'Accademia di Belle Arti di Carrara. Il suo obiettivo è quello di creare un punto di riferimento on - line relativo alla ricerca, diffusione e promozione delle arti e le culture delle reti telematiche. E il nome stesso di questo progetto lascia intendere la vicinanza concettuale con la ben più famosa Wikipedia. Infatti, anche la sua versione artistica nasce e si sviluppa attraverso la collaborazione e partecipazione libera di ogni utente della rete.
Questo è il dato più importante: di siti dedicati all'arte (in tutte le sue molteplici forme) e alle relative discussioni il web ne è pieno, ma è solo con WikiArtPedia che si infrangono definitivamente le regole standard della partecipazione verticalizzata e vincolata alla costruzione del sapere. L'utente non ha solo la possibilità di lasciare un commento ad un articolo “postato” dal legittimo proprietario di un blog, ma bensì può partecipare attivamente alla costruzione del post stesso. E così WikiArtPedia sfrutta quello che è il vantaggio principale del web su tutti gli altri media, ovvero il poter creare legami orizzontali tra i vari utenti, dare opportunità a tutti i computer della rete di dialogare tra di essi, scambiarsi informazioni e materiali, senza dover sottomettersi al gioco di un'unica fonte che dall'alto impartisce a tutti il suo potere. WikiArtPedia si basa sul contributo dei singoli utenti, di tutti coloro che hanno delle informazioni e che vogliono condividerle con il resto del mondo, ed proprio su questo nodo che appare evidente il suo legame con la logica hacker. Il principio fondamentale è che tutti coloro che hanno le giuste capacità devono essere liberi di “mettere le mani” su qualcosa che, come il software, non può essere di nessuno (per approfondimenti Arturo di Corinto, Tommaso Tozzi, "Hacktivism. la libertà nelle maglie della rete", 2002, manifestolibri). Inoltre, il legame tra WikiArtPedia e l'universo hacker lo riscontriamo anche nella scelta dei nomi che concorrono alla riuscita del progetto.
Uno su tutti ricordiamo AHA, un progetto di networking artistico ideato da Tatiana Bazzichelli alla fine del 2001. L'acronimo – Activism, attivismo politico, Hacking, attivismo tecnologico, Artivism, attivismo artistico –, attivo negli ambienti underground italiani ed esteri, racchiude progetti che spaziano dall'intreccio dell'arte più canonica con i diversi mezzi di comunicazione (video, computer, televisione, radio, testi scritti) alla new media art, fino alla sperimentazione tecnologica in uso tra le comunità hacker, più propriamente conosciuta come hacktivism. Inoltre questo gruppo si propone di effettuare una serie di seminari per dare ai partecipanti gli strumenti necessari per conoscere e comprendere la cultura digitale in Italia. Un altro nome strettamente legato a WikiArtPedia è Neural.it, progetto dedicato alla pubblicizzazione di archivi, recensioni, news relative all'hacktivism, la New media Art e l'E-Music.
Uno degli aspetti più interessanti che caratterizza il materiale che liberamente circola attraverso questi canali sotterranei del web è sicuramente la loro libertà giuridica, il loro essere costantemente “copy-lefted”. Vale a dire registrati con licenze quali GNU GPL o Creative Commons, le quali permettono la libera circolazione, riproduzione, distribuzione, esposizione dell'opera, nel pieno rispetto del proprio autore. L'unico vincolo, infatti, riguarda il riconoscimento dell'autore, la giusta citazione, e l'impossibilità di utilizzare l'opera per fini commerciali. La cultura è libera e resta libera: favorire la libera circolazione delle idee resta l'obiettivo principale. Un obiettivo pienamente raggiunto da WikiArtPedia!