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Educazione stradale: mancano campagne sulle cinture di sicurezza

06/10/2008 9251 lettori
4 minuti

Ci siamo trovati a riflettere su un elemento: le lodevoli campagne di comunicazione a favore della sicurezza stradale invitano a non bere e a non correre con la macchina, ma curiosamente omettono tutte di ricordare ai giovani che le cinture andrebbero allacciate, essendo questa, oltretutto, una cosa obbligatoria. Forse si dà per scontato che chi si mette al volante sappia che la legge "impone" di allacciare le cinture, ma si può obiettare che la legge vieta anche di guidare in stato di ebbrezza e di superare certi limiti di velocità, e nonostante ciò c'è chi trasgredisce alle regole... Dunque, con le cinture di sicurezza non si scherza. Anche per questo, bisogna prendere in opportuna considerazione il rapporto "Sistema Ulisse" dell'Iss e del ministero dei Trasporti, da cui emerge che il Molise, insieme alla Calabria e alla Sicilia, ha conquistato la tutt'altro che decorosa maglia nera per quanto concerne la sicurezza stradale in automobile. Questo significa, tradotto in soldoni, che i molisani fanno uno scarsissimo uso delle cinture di sicurezza a bordo delle proprie vetture. Le regioni dove invece le cinture di sicurezza vengono indossate praticamente sempre sono collocate al Nord: in testa a questa speciale classifica troviamo la Liguria con il 91,3% e il Veneto con l'89,1%. Qui, dunque, chi si mette alla guida di una macchina mostra non solo disciplina, ma anche buon senso nei confronti della propria incolumità e della tutela della sua stessa vita. Per ciò che riguarda, invece, l'uso del casco, il rapporto "Sistema Ulisse" segnala che esso è diffuso soprattutto al Nord e al Centro, con valori altissimi, compresi tra il 97 e il 100%. In alcune province del Sud, invece, la percentuale può arrivare a valori prossimi allo zero. In pratica, il meridione mostra - purtroppo - una minore attenzione nei confronti della sicurezza stradale rispetto al settentrione. Gli automobilisti dovrebbero riflettere su questi dati non solo per una questione di educazione civica, ma anche in chiave di "punti" della patente: a chi non indossa la cintura, infatti, ne vengono decurtati ben 5. La tendenza a non indossare la cintura di sicurezza è molto forte, tanto che costituisce una delle infrazioni più frequentemente commesse da chi si mette alla guida di una vettura; dal canto delle forze dell’ordine, questa inosservanza viene contestata soprattutto per il fatto che rappresenta un fattore di rischio e pericolo per il conducente della macchina. C’è chi sembra quasi non voler accettare questa cosa, magari perché è sempre stato abituato a guidare senza cintura, ma la coscienza dei bravi cittadini ci impone di comprendere che gli atti – specie quando sono prescritti dalla legge – vanno compiuti anche contro il nostro volere. A meno che non si scelga di assumersene personalmente la responsabilità. Inutile cercare di convincere le forze dell'ordine a non multare chi viene fermato senza cintura adducendo motivazioni del tipo “ma sono appena partito!”: l’automobilista non è un equilibrista, ed è meglio evitare di indossare la cintura al volo, mentre si è impegnati alla guida (che non è cosa su cui scherzare). Queste operazioni vanno fatte prima di mettersi in moto. Una buona campagna di comunicazione sulla sicurezza stradale dovrebbe sottolineare anche questi concetti.

Massimo Giuliano
Massimo Giuliano

Ho collaborato con varie testate cartacee, tra cui Il Tempo e Intercity. La musica è il mio interesse principale: ho recensito cd e concerti per vari siti Internet (NotizieNazionali.net, L'isola che non c'era, Musicalnews.com) mentre oggi sono redattore di IlPescara.it, gruppo editoriale Citynews-Today. Mi sono occupato per anni anche di uffici stampa e comunicazione, collaborando inoltre da esterno con agenzie ed emittenti tv per realizzare servizi ad hoc.