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Microsoft chiude le Chat, un caso isolato?

27/09/2003 8024 lettori
5 minuti

La Microsoft il 14 ottobre chiuderà le sue chat in 34 paesi sparsi fra Europa, Africa, Asia e America Latina: la motivazione ufficiale è che questi servizi sono diventati il regno di pedofili e dello spamming pornografico.

Di sicuro l'azienda è realmente preoccupata dei contenuti che circolano sui suoi servizi, anche perché in alcune tipologie di casi (vedi anche Responsabilità degli ISP) rischia di finire direttamente sul banco degli imputati per situazioni di omesso controllo e concorso di colpa.
Il general manager di Microsoft Network (MSN) Geoff Sutton ha commentato "E' il segnale che il gioioso approccio hippy a Internet, dove tutto è libero e aperto a chiunque, sta finendo. Per colpa di pochi saranno in molti a doversi adattare al cambiamento".

Sono d'accordo sul fatto che la Rete sta cambiando e che alcuni settori, come ad esempio quello della musica on-line, stanno vedendo un declino del gratuito e del senza regole.
Tuttavia la chiusura non sembra essere precisamente un procedimento costruttivo per risolvere un problema del genere, come rileva, tra gli altri, un concorrente di Microsoft, Michele Casacci, amministratore delegato di Lycos Italia, che a sua volta fornisce servizi di chat-on-line.
Le chat infatti sono un fenomeno comunicativo e sociale rilevante, al punto di essere studiate anche nelle Università, certo anch'esse richiedono forme di regolamentazione ma non è questo il caso della chiusura.

In realtà ci sono due considerazioni da fare: la prima è che per avere chat sicure occorrono moderatori che le seguano e sistemi informatici di filtraggio efficaci.
Ora però questi provvedimenti, oltre ai costi diretti che comportano, presentano un rischio ulteriore, infatti le attuali (e carenti) normative europee ed americane (vedi Responsabilità degli ISP 1 e seguenti) tendono a ritenere responsabili quei fornitori di servizi che, disponendo di sistemi di controllo, non hanno impedito messaggi e comportamenti illeciti da parte degli utenti.
Si tratta di una logica assurda che penalizza chi si prende la briga di controllare, almeno in parte, i contenuti e i comportamenti dei propri utenti.
C'è da sperare in un Codice di Autoregolamentazione per Internet, cosa che ho sostenuto recentemente (vedi Responsabilità degli ISP 5) e che ha ribadito in questi giorni il Garante dei dati personali Rodotà, però per adesso questo è il quadro giuridico.

La seconda considerazione riguarda i provvedimenti presi da MSN in altri paesi, quali USA, Canada, Giappone, Australia, Nuova Zelanda ed altri, in cui il colosso di Seattle fornirà servizi di chat con abbonamenti obbligatori e a pagamento, limitando in tal modo i numero di utenti liberi e non identificabili.
Risultato: maggiore sicurezza ma soprattutto guadagni, visto che MSN potrà sbarazzarsi di alcune infrastrutture non redditizie, come appunto la chat libere e gratuite.
A fronte di questi maggiori guadagni MSN prenderà ulteriori misure di sicurezza, come i moderatori, essendo in grado di fronteggiarne costi e rischi giuridici (con relative spese).

Non posso dire che questi provvedimenti sono da condannare in toto, perché sembrano avere le loro ragioni tecniche ed economiche, fatti del genere però sono un segnale di cambiamento della Rete, che un po' alla volta sta perdendo i suoi aspetti di gratuità ed accesso universale.
Non so ancora dire se questo sia un bene o un male, certo è però che senza leggi più consone a regolare la materia gli sviluppi difficilmente andranno nel senso di un ampliamento dell'accesso al Web, con uno svantaggio per tutti sul lungo periodo.

GIANLUIGI ZARANTONELLO

 

 

Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.