Nessuno ne sa abbastanza per essere pessimista.
Vi siete mai imbattuti in una macchina che sfreccia prepotente alle vostre spalle in un vicolo minuscolo?I laureati o laureandi in Scienze della Comunicazione spesso sono come coloro che per salvarsi lo specchietto o la fiancata ed evitare una probabile futura lite, si sacrificano per il bene comune accostandosi docili e pazienti di lato, in attesa che il furbo Schumacher passi. Ebbene, oggi di lato si accosterà il signor Vespa. E non è perchè è lunedì, o perchè sono di parte, laureata anche io in Scienze della Comunicazione e in attesa speranzosa di lavoro.
Ma è perchè a volte ci stanchiamo anche noi dell'essere definiti gratuitamente sognatori e quel che è peggio, perditempo. Probabilmente Vespa ha scambiato il popolo dei comunicatori in tanti, piccoli Billy Elliot incompresi e perchè no, sfigati. Che pensi serenamente quello che vuole, è un paese libero e può senza dubbio farlo, e noi risponderemo diversamente, con un sorriso sempre aperto a confrontarsi. Ma a volte, come in questo caso, le parole hanno un peso specifico che s'imprime intensamente nel cuore e nell'orgoglio di chi, come me, non accetta di essere pubblicamente condannato e gli chiede di prendersi le sue responsabilità.Vespa critica il mondo della comunicazione, ma non s'accorge che a lui manca l'a-b-c di questo sconosciuto universo che tanto lo fa inorridire: non ha tatto nè rispetto, e porta scoraggiamento, di certo non fiducia e positività in un'Italia di giovani disoccupati che ne avrebbe davvero bisogno. Dopo questa gaffe, imparerà che comunicare costa fatica, e che Scienze della Comunicazione non è un simbolo tirato fuori con sarcasmo per riferirsi all'insuccesso, al pregiudizio, a perversioni retoriche. Studiare Scienze della Comunicazione non significa avere qualcosa di meno, non significa impoverimento, nè tantomeno fallimento futuro. Discutere in una trasmissione dei possibili problemi dei laureandi italiani è importante, ma andrebbe fatto evitando condanne improduttive, offensive, confuse e semplicistiche. Aspiranti Comunicatori, non scoraggiatevi dunque: che Vespa sia forse il Padre Eterno o Nostradamus non mi risulta, per cui non potrà certo scrivere le pagine del nostro futuro. Io non mi permetto di giudicare lui, i suoi studi, le sue passione e Vespa dovrebbe fare elegantemente altrettanto. Se voleva essere ironico, non ci ha fatto ridere. Se voleva sembrarci saggio, dei suoi dispersivi manuali di istruzione ne possiamo fare anche a meno. Tuttavia, se voleva farci credere ancora di più in noi, rafforzare i nostri sogni e obiettivi, ci è riuscito e lo ringraziamo. Perchè nessuno, tantomeno un impulsivo pensiero di Vespa, toglierà il vento alle nostre vele. Quindi, grazie Bruno Vespa ☺