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STAR TREK: il nuovo viaggio dell’Enterprise è iniziato!

29/05/2009 4764 lettori
4 minuti

Spazio. Data astrale 2009. Lo stesso epilogo scandito dalla voce di Nimoy (Mr. Spock) ristabilisce un ponte temporale con una delle serie televisive più seguite di tutti i tempi, almeno da due generazioni di fedelissimi Trekker, laddove avevamo lasciato William Shatner e Leonard Nimoy, inseparabili compagni di viaggio di una delle navi spaziali più conosciute, con un equipaggio storico che ha elargito filosofiche dispute morali nei numerosi viaggi, in quello spazio cosmico abbordato da ricercate forme di vita, sotto amorfe fisionomie aliene, care al patrimonio televisivo di un  pubblico senza età. Il debutto cinematografico diretto da Robert Wise (Star Trek: The Movie) sembra dover regalare un inchino a questo “saggio” di buon cinema, laddove gli omaggi ai progenitori di questi personaggi diventano camei ricercati da ogni attento buongustaio, severi nel volere intatto il sapore delle cose ingenuamente genuine di una volta, dove gli effetti speciali erano seriamente credibili nei teletrasporti più indimenticabili e nelle divise stesse di quegli ufficiali senza tempo. Le scenografie di Scott Chambliss sanno essere la dimostrazione di come coniugare presente e futuro, di un confine varcato da una dinamicità riversata da un giovanissimo James T. Kirk (l’attore Chris Pine), ribelle e ispido come lo stesso Shatner non riuscirebbe a riconoscersi.  Un prologo riversato nella morte del padre che regala il tormento sovversivo di un capitano che incontra, di volta in volta, tutti i protagonisti della saga originale, cominciando dall’ufficiale medico McCoy (Cal Urban), fedelissimo all’originale di DeForest Kelley, almeno nelle pungenti ironiche angosce sfociate dal proverbiale divorzio da una moglie. La sensuale bellezza di Zoe Saldana riscopre un legame d’amore spiccato tra Uhura e Spock (Zachary Quinto), in quel travaglio di un giovane vulcaniano chiuso in se stesso, in quella natura in bilico tra l’uomo e l’alieno, grazie a una madre terrestre interpretata da una ritrovata Wynona Rider. L’abilità di Abrams si rivela impeccabile, consolidato sceneggiatore di Armageddon (e si vede), capace di immergerci tra gli hangar credibili di una stazione spaziale intrisa nei rigori accademici. Un viaggio nello spazio contro una  minaccia alla Federazione, incarnata da Nero (Eric Bana), ci deliziano in quel legame dovuto con il recentissimo Deep Space Nine, sbilanciandosi forse nelle fantasie del Guerre Stellari di Lucas, nei conflitti edipici di un analogo SkyWalker, ma la storia sembra non subire inquinamenti indesiderati, soprattutto per una azione che sa rimandare sempre alla saga televisiva originale. Il salvataggio di Sulu (John Cho) è un riuscito medley di adrenalina, per riavvicinare l’immagine del giovane Kirk all’insieme di un equipaggio che si scopre tale, mentre il giovane Spock si piega all’amicizia di James, rigirato da un compromesso voluto da chi può solo sostenere, con fredda logicità, le rabbie e le angoscie di un uomo combattuto da due nature. Riuscitissimi sono i personaggi di Pavel Chekov, un giovanissimo diciassettenne interpretato da Anton Yelchin,  e Montgomery “Scotty” Scott, impacciato genialoide, autore della formula del teletrasporto e coadiuovato dallo stesso Spock-Nimoy, interpretato da Simon Pegg. Cos’altro aggiungere? Il futuro ha inizio...

Paolo Arfelli
Paolo Arfelli

Nato a Ravenna; ho avuto il piacere di aver frequentato un corso di grafica pubblicitaria tenuto da Umberto Giovannini, presso la T. Minardi di Faenza, dopo il quale intendo affrontare un discorso editoriale che possa completare il cammino professionale che voglio realizzare.

E' da qualche anno che ho il piacere di legare la mia capacità a Comunitàzione, in una collaborazione di testi e argomenti che valorizzano la serietà riposta da Luca Oliverio e il contesto in cui questo portale opera, tra pubblicità, marketing, informazione e tanto altro.

Ho in preparazione alcuni cortometraggi e la realizzazione di un magazine (DC DIRECTOR'S CUT) all'interno di Alphabet&Type®.