Comunicazione integrata.
Per effettuare una migliore diffusione di nozioni sulla produzione sicura, il governo cinese ha anche avviato l’attività dei volontari della propaganda ed educazione sicura in merito. Nel 2009, nella città di Beijing, più di 500 volontari dell’educazione alla sicurezza hanno già iniziato il loro lavoro nelle imprese e nei quartieri.
In Cina, si scopre spesso dalle indagini che molti incidenti, in particolare quelli gravi, sono provocati da produzione ed operazioni contrarie alle leggi ed ai regolamenti. Quindi, tramite il training e severi criteri di permesso, i dipartimenti in merito rafforzeranno la responsabilità della sicurezza dei rappresentanti legali delle imprese, ed anche il training alla sicurezza del personale, in particolare di quello incaricato di lavori speciali. Inoltre, contemporaneamente al rafforzamento della normale supervisione, offriamo i necessari servizi di sicurezza, aiutando le imprese a trovare i pericoli latenti e a stabilire regole e meccanismi, e innalzando la capacità di garanzia della sicurezza tramite la diffusione di tecnologie scientifiche di avanguardia.
È molto utile apprendere più nozioni di sicurezza. La gente comune non è molto informata sulla sicurezza, però attraverso la giornata di propaganda del mese della sicurezza può ottenere delle nozioni favorevoli alla prevenzione quotidiana. L’innalzamento della coscienza dell’auto-prevenzione permette di ridurre vari tipi di incidenti.
Quanto sopra è stato ripreso da una «comunicazione» sul rafforzamento della trasmissione di nozioni sulla sicurezza in Cina. Né più né meno di quanto si tenta di fare anche da noi. Evidentemente con metodi ed usanze relative alle proprie culture. Mi si lasci dire che ci accomuna lo stesso fine, e per un certo verso, nel caso specifico, lo stesso mezzo divulgativo. Dal mio punto di vista ogni testo vuole essere una comunicazione. E una volta nel personale, mi si lasci aggiungere una presuntuosa considerazione: anche per la sicurezza sul lavoro, si possono ottenere comportamenti virtuosi qualora si riuscisse a dar luogo a flussi di «comunicazione integrata» da cui ne può derivare quel giusto coinvolgimento stimolandone una «risposta attiva e non passiva accettazione».
Lo fanno il marketing e la pubblicità: in un mercato altamente competitivo e maturo, in cui inventare nuovi prodotti è praticamente impossibile, la nuova sfida è trovare una «posizione» nel mercato stesso o meglio nella mente del «consumatore». In quest’ottica non discerno tra consumatore e lavoratore; mentre faccio qualche riserva sulla maturità delle aziende in merito alla sicurezza.
Cosa significa fare marketing: «il termine marketing prende origine dall'inglese market cui viene aggiunta la desinenza del gerundio per indicare la partecipazione attiva, l'azione sul mercato stesso...». L’indagine e le nuove tecnologie possono consentire la migliore comunicazione e la strategia più efficace. Per altro nella letteratura vengono soprattutto sottolineate due funzioni che rendono strategica la comunicazione: evidenziare le competenze e le conoscenze interne «il saper fare» e rendere il tutto visibile, comunicarlo «farlo sapere».
Ciò premesso, in una situazione certamente particolare, tentare un «posizionamento» da dove partecipare flussi di «comunicazione integrata» ad ogni piè sospinto è voluta essere una costante del lavoro basato sulla buona pratica, comportamenti costanti e metodi accertati.