Il Marketing e la Comunicazione nel Nord-Est
Buongiorno Marika Lion, benvenuta in Comunitazione.
Lei ha collaborato con il direttivo della sezione Nord-Est del Club del Marketing e della Comunicazione, ci può spiegare di cosa si tratta?
Il Club del Marketing e della Comunicazione nasce nel 1998 come libera associazione di professionisti nel mondo del marketing aziendale e della consulenza in comunicazione globale e integrata. Ad oggi siamo oltre 6.000 iscritti tra responsabili Marketing, Commerciali e Vendite di Aziende italiane ed internazionali del largo consumo e dei beni industriali, titolari e responsabili di Agenzie di pubblicità, promozione, incentivazione, organizzazione congressuale, relazioni pubbliche, concessionarie di pubblicità e strutture di servizi inerenti l'articolato mondo del Marketing, nonché professionisti dell'informazione: stampa, tv, radio e web.
La missione del Club è "CONNECTING-MANAGERS", è principalmente quella di sviluppare rapporti interpersonali tra i soci per far nascere proficue collaborazioni reciproche, impostate sulla fiducia umana di ogni individuo oltre che sulla fiducia professionale. L'Associazione, presente su tutto il territorio nazionale con sedi regionali, è la più grande del settore ed è stata insignita del premio di categoria "Pubblicità & Successo 2001-2002" per la migliore attività associativa.
E rispetto al Nord-Est come vi state muovendo?
Già all'inizio di quest'anno, per volontà di Luigi Fusco, attuale coordinatore di Connecting Managers Nord-Est, si è voluto cominciare ad analizzare il tessuto economico del Nord-Est e in particolare modo con quali strategie di marketing e di comunicazione, le aziende venete si erano sviluppate fino a diventare un esempio di successo imprenditoriale riconosciuto in tutta Europa.
La maggior parte delle aziende presenti in questo preciso territorio sono di piccole-medie dimensioni con un fatturato che va da 5 milioni di Euro a 20 milioni. Molte poi di queste sono arrivate a superare certi fatturati e raggiungere un effettivo successo anche di notorietà, implementando strategie di marketing e comunicazione partendo spesso dall'intuito e dalla capacità di relazionarsi da sole con mercati che risultavano interessanti.
Da una nostra ricerca solo il 20% ha al suo interno delle figure precise impegnate alle strategie di marketing e di comunicazione, e generalmente questa percentuale rappresenta imprese grandi, strutturate e con marchi riconosciuti a livello internazionale, un esempio il distretto di Montebelluna con la calzatura sportiva o quello della confezione moda attorno a Treviso o ancora calzaturiero moda della riviera del Brenta e il mobile su Pordenone.
Molte di queste aziende sono state, diciamo pure, "la scuola" di altre che si sono formate grazie a persone con spirito imprenditoriale che hanno saputo riversare le loro conoscenze in nuove attività proprie; ciò è successo fino ad una decina di anni fa, mentre oggi abbiamo una situazione diversa, sono sempre meno le aziende industriali e più le aziende di servizi ad aprire sul territorio.
Nel complesso le suddette aziende "a self-made man" sono cresciute quasi sempre non presentando managerialità specifiche di marketing, se non una ricollocazione di personale interno proveniente dal commerciale o scelto per particolari attitudini personali.
Non posso certo dire che questa metodologia sia stata sbagliata, anzi e lo dimostra il fatto del successo dell'imprenditoria del Nord-Est, ma dobbiamo dire che questo metodo oggi non va più bene. Le aziende per competere sul mercato sempre più senza confini, necessitano di maggiori competenze professionali offerte da persone specializzate.
Come vede lo sviluppo del marketing e della comunicazione in questo contesto?
C'è da dire che spesso c'è confusione a riguardo del concetto di marketing, visto soprattutto come un qualcosa simile al concetto di vendita, mentre la comunicazione è piuttosto riferita alla pubblicità. Non escludo che per molti imprenditori sia ancora così ed è per questo che si è deciso di istituire l'Area Nord-Est del Connecting-Managers, con cui io ho collaborato, con un proprio direttivo capace grazie alla collaborazione di tutti gli iscritti, di realizzare momenti, eventi, incontri, corsi, per sensibilizzare gli imprenditori a riguardo di concetti come quelli del marketing e della comunicazione. Inoltre Connecting-Managers vorrebbe arrivare a contribuire alla formazione di nuove figure che possano essere inserite in queste aziende senza che quest'ultime vadano a cercarle a Milano, come succede.
Quest'ultimo discorso merita un'altra parentesi di approfondimento, in quanto per i nostri imprenditori, Milano ha rappresentato e rappresenta ancora, il luogo perfetto dove trovare competenze nel settore di cui stiamo parlando.
Da un lato è sicuramente vero, visto il numero di agenzie presenti, ma non possiamo dire di trovare sempre le massime professionalità di cui si ha bisogno.
Rispetto agli anni 80/90 dove ogni concetto di comunicazione gravitava attorno a questa città, oggi possiamo trovare realtà e figure di marketing e comunicazione residenti anche nelle nostre province.
Qual è stata la Sua esperienza personale in tal senso?
Parlando per esperienza personale, erano gli anni 80 che mi hanno portato a Milano e nonostante la voglia di rientrare nel Veneto, luogo natio, e nonostante potessi vantare di un'esperienza con le migliori società di comunicazione, sono dovuti passare ben 15 anni prima che io trovassi la giusta opportunità.
Sicuramente gli anni milanesi sono stati importanti e significativi, sacrificando comunque momenti di vita propria. Restare a Milano sarebbe stato più facile che andare a convincere le aziende del nordest, ma alla fine ho scelto di rientrare e cominciare a lavorare proprio in queste aziende. Ho iniziato con l'affrontare da sola il concetto marketing e comunicazione, cercando di dare risultati concreti, poi raggiunta la fiducia degli imprenditori ho iniziato a selezionare personale già con una formazione scolastica a riguardo, inserendoli dapprima con la formula stage proprio per convincere piano piano l'imprenditore, fino a costruire un vero e proprio dipartimento, con un direttore marketing, un responsabile comunicazione ed un addetto all'ufficio stampa. Sicuramente non è stato facile, ma devo dire che l'imprenditore ha compreso immediatamente l'importanza di questo genere di riorganizzazione e posso tranquillamente dichiarare che la diffidenza iniziale è dovuta principalmente al fatto della non conoscenza del servizio.
E oggi perché le cose stanno cambiando? Visto che Lei vi ha contribuito, come si pone il progetto Connecting-Managers/Club del Marketing e della Comunicazione rispetto a questa realtà?
A mio parere, direi che le aziende venete, forse anche visto il cambio generazionale in atto, sono oggi pronte per affrontare questi temi e perciò vedere l'inserimento di figure ad hoc. Connecting-Managers vuole essere solo un trade-union tra professionisti e aziende, una forma di garanzia per le aziende per raggiungere una maggiore competitività e allo stesso tempo una forma di assistenza per il manager impegnato nei progetti di sviluppo. Tra le iniziative del prossimo anno, Connecting-Managers ha in programma sicuramente alcuni corsi che si terranno di sabato e domenica che avranno come destinatari persone inserite in azienda che vogliono avere una formazione in ufficio stampa, marketing e comunicazione. Le docenze saranno affidate a professionisti di settore accanto a testimonianze dirette di direttori marketing e comunicazione di importanti aziende.
Veranno toccati anche settori precisi, che caratterizzano il nostro territorio, come quello vinicolo, infatti, uno dei corsi avrà come tema il marketing e la comunicazione per l'azienda vinicola, e … piano piano tanti altri…
Grazie Marika, spero di averla ancora nostra ospite.

