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Tu chiamale se vuoi, affissioni.

19/06/2009 18759 lettori
4 minuti

Che uno dei malefici effetti della global age dentro la quale operiamo sia stata la crisi economica e finanziaria, generata dagli USA e spalmata a tappeto sul globo, è ben noto. La parola “crisi”, tabù di questi tempi, è stata però sdoganata dal sistema pubblicitario. Che, anzi, ne sta traendo spunto per uploadare la comunicazione su un altro livello, vagliando territori semantici per lo più inesplorati.

Tra i precursori, l’azienda low cost per eccellenza: Ikea.
Prolificano campagne pubblicitarie btl in cui con claim evocativi della situazione globale attuale: “Sui tuoi casini, dormici sopra” si legge in una affissione in metro, che ha per soggetto il lettone con cassettone nascosto sottostante. “Tutto in ordine. Almeno qui”, campeggia sulla pubblicità di una delle tante diavolerie salvaspazio Ikea (per essere precisi, pare sia un armadio). C’è chi promette, quindi, di salvaguardare l’ambiente familiare tenendo al di fuori i problemi dalla vita privata.
Ho letto su 24, il quotidiano pomeridiano freepress del Sole 24 ore, che i copy che cavalcano l’onda sono molti e di ambiti diversi. Una nuova tendenza, quindi, che emerge per accostarsi al cliente da un punto di vista più intimistico, se vogliamo.
Come dire “Aiutati, che Ikea ti aiuta”.
Se questo è il nuovo trend del momento, sono curioso di gustarmi le campagne di comunicazione 2009 proposte dalle banche nostrane.
thomas pepe
thomas pepe

Lavoro come copy e content manager per H-Art, una agenzia di WPP. Lavoro a Roma, e come freelance, ovunque ci sia una presa elettrica e possibilmente un sole caldo.
Parlo inglese e italiano, ho il pc dai tempi del Commodore e navigo da sempre. Ho tanti interessi, vai su www.unuomochiamatocontatto.blogspot.com per conoscermi meglio.