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TRANSFORMERS: la vendetta del caduto

13/07/2009 6746 lettori
4 minuti
Sembrava che la parola fine fosse siglata nell’epilogo dettato dalla voce di Optimus Prime, in quel primo episodio magistralmente diretto da Michael Bay, capace di coniugare una generazione di cartone animato e di un cinema capace di farci sognare ad occhi aperti, in quel tripudio di tecnologia dove azione e sentimento sono overdosi di puro e autentico spettacolo, soprattutto quando sotto sotto si cela la mano miracolosa di Steven Spielberg col suo colosso della DreamWorks. Ma, si sa, Hollywood è sempre stata fiera dei suoi film annoverati nei sequel, e Transformers ha saputo non essere da meno con La vendetta del caduto, seconda fatica del prolifico Michael Bay, regista australiano che ha inventato una formula strepitosa di cinema d’azione di alta classe, e ancora una volta nelle vesti di director insieme all’amico produttore Spielberg. Il film riprende la formula del precedente capitolo, azzardando, forse,  una spiccata goliardia riversata in un Sam (il collaudato Shia LaBeouf) alle prese con le prime responsabilità di ex-adolescente oramai cresciuto e che deve fare i conti con le responsabilità rivestite nei meandri dell’università. Le buone abitudini nei divertenti monologhi tra i genitori WitWicky (di nuovo Kevin Dunn e Julie White) non ci fanno dimenticare la spensieratezza autentica del precedente episodio, sostenendo al meglio una succinta metafora rappresentata dal distacco che inevitabilmente deve marcare la crescita dei propri figli. Ritroviamo la bella fidanzatina Mikaela (la sempre più avvenente Megan Fox), decisamente succinta in quel ruolo di innamorata (ora a distanza) e il fedele Bumbeblee, Autobot alieno nascosto in garage e restio a lasciare il suo “protetto” (“lo sai Bumblebee, tu sei stata la mia prima macchina e non ti posso dimenticare”) alle prese con le responsabilità della vita. Ma tutto sembra rimandare sempre alle buone abitudini, anche nella caotica frenesia addossata alle severe lezioni di fisica e ai nuovi compagni di corso immersi in quel tunnel accademico, nel compagno di stanza Leo (vulcanico manager di un portale web ) e la seducente studentessa mozzafiato Alice (rispettivamente Ramon Rodriguez e Isabel Lucas), che si rivela una  terribile Decepticon decisa ad annientare Sam, in preda a un vortice di dèja-vu, scoprendo qualità di studente ereditate dal suo trisavo, sbroccato in quella missione in Alaska, alla ricerca degli alieni dietro la scia di enigmatici simboli apparentemente indecifrabili, gli stessi che ora “vede” Sam, ingurgitando nozioni in pochissimi secondi e sorprendendo un restio professore ad accettare l’irrefrenabilità insolente di un novello Einstein che dà lezione ai suoi compagni di banco nel monito della relatività. Sarà la scoperta di queste visioni e una scheggia dell’AllSpark  che rimette la coppia in cerca di una spiegazione, innescando una miccia che vede coinvolgere lo stesso Leo e una ritrovata coppia di gemelli Autobot (riferimento irresistibile alla coppia di custodi nel Labyrinth di Jim Henson) a ricondurre l’inarrestabile gruppo a debellare le proprie paure, mentre Optimus Prime cade in uno scontro tra i Decepticon, per mano di Megatron, decisi a ricongiungersi per riportare in vita la tomba che porta il segreto della minaccia aliena, decisi ad oscurare il destino della Terra. Sarà con l’aiuto di Jetfire, un vecchio Decepticon alleato degli Autobot, che Sam e  il ritrovato Simmons (irresistibile John Turturro, degradato dai servizi segreti e macellaio in incognito con il “vizio” di hacker cresciutello per perseguire nelle paranoiche ricerche sulla presenza degli alieni “pneumaticizzati” sulla terra) si ritroveranno catapultati nel deserto egiziano, decisi a riportare in vita l’ultimo Prime rimasto utilizzando la stessa polvere della matrice in mano a Sam, la scintilla in grado di sopprimere la minaccia rappresentata da The Fallen, il traditore Decepticon che vuole riunire l’antica stirpe avversaria degli Autobot. Sarà proprio in quell’ultimo scontro che Sam sembra soccombere tra il fuoco incrociato dell’esercito americano e gli alieni, sotto gli occhi inorriditi di Mikaela e dei genitori, assistiti dal fedele guardiano Bumblebee, ma lo spirito dei Prime riporta in vita la purezza morale del giovane e ridanno intatta la matrice, con la quale il rinato Optimus Prime, assorbito dallo stesso Jetfire in una ipertecnologica fusione, sconfigge il malefico Decepticon, in un travolgente duello finale nello scenario spettacolare della piramide di Cheope e dell’ enigmatica Sfinge. La magia degli effetti speciali curati da Chris Jones e la musica ineguagliabile affidata ai fedelissimi Linkin Park garantiscono un momento di cinema che vale il merito di essere considerato un godibile prodotto commerciale che può deliziare adulti e piccoli, smaniosi di riprodurre quelle prodezze che la computer grafica ha saputo restituire a ciò che è pur sempre nato come un cartone animato per ragazzi, con la moralità adulta di chi può far riflettere su tematiche molto più meno banali di come possono sembrare... e il cinema riesce sempre a fare centro! Aspettiamo impazienti il terzo episodio...       
Paolo Arfelli
Paolo Arfelli

Nato a Ravenna; ho avuto il piacere di aver frequentato un corso di grafica pubblicitaria tenuto da Umberto Giovannini, presso la T. Minardi di Faenza, dopo il quale intendo affrontare un discorso editoriale che possa completare il cammino professionale che voglio realizzare.

E' da qualche anno che ho il piacere di legare la mia capacità a Comunitàzione, in una collaborazione di testi e argomenti che valorizzano la serietà riposta da Luca Oliverio e il contesto in cui questo portale opera, tra pubblicità, marketing, informazione e tanto altro.

Ho in preparazione alcuni cortometraggi e la realizzazione di un magazine (DC DIRECTOR'S CUT) all'interno di Alphabet&Type®.