Bentornato. Accedi all'area riservata







Non ti ricordi i dati di accesso?Recupera i tuoi dati

Crea il tuo account

2 SHARES

DiCinema: la nuova Hollywood

03/09/2009 10252 lettori
6 minuti
Tra i tanti attori che possono vantare un curriculum recitativo capace di calzare a pennello la maglia a stelle e strisce della tradizione americana, sicuramente il volto di Ron Howard riesce a superare ogni barriera del tempo, in quel timido sorriso goffo celato da quel berretto che cerca di nascondere una stempiatura che mal si addice a quel ricordo legato a una delle serie televisive più amate dai telespettatori di tutto il mondo, in quel Happy Days, andata in onda per un decennio, conclusasi nell’84 e nata come spin off di alta classe dell’analogo film diretto in primis da un altro grande dei colossi delle Major dell’ultima generazione hollywoodiana nel suo American Graffiti, George Lucas, col privilegio di esserne anche coprotagonista assieme a una manciata di attori che stavano marcando un confine generazionale in sintonia con gli status del periodo, da Richard Dreyfuss a Harrison Ford, per non dimenticarci dell’autentico film omonimo (Happy Days- La banda dei fiori di pesco) che ha visto debuttare l’originale personaggio di Fonzie, interpretato sia nel film che nella serie televisiva da Henry Winkler.
Una carriera di attore cominciata giovanissimo (classe ’54), in comparsate di rilievo sia nel cinema con Pellirosse alla frontiera di Ron Ormond e in Tv, in un episodio di Ai confini della realtà, per approdare, un pò più grandicello, nel film diretto da Vincente Minnelli, Una fidanzata per papà, al fianco di Glenn Ford nel ruolo del renitente padre in cerca di consorte. Il cammino consolidato dalle serie televisive di successo inizia con Lassie e La famiglia Smith, per arrivare alla più celebrata Happy days con quel cast fatto di conferme e riprese (vedi un fortunato Scott Baio tra i più rivalutati), che ha visto il passaggio di testimone di Richie Cunningham alle nuove generazioni, nel The Fonz and the Happy Days Gang, nella successiva seria televisiva sempre diretta da Garry Marshall dall’80, introdotta dallo stesso Ron Howard in un episodio.
La carriera di regista inizia con Attenti a quellla pazza Rolls Royce, in veste anche di attore, affiancato dalla “madre putativa” Marion Ross, dietro il montaggio di un imprevedibile Joe Dante. Il primo successo arriva firmato Disney, con Splash-una sirena a Manhattan,nel debutto alla commedia di Daryl Hannah nei succinti panni della donna pesce, al fianco di Tom Hanks, futuro interprete dei più riusciti successi di “Ronny” nelle vesti di regista. Felice sorte tocca al successivo Cocoon-L’energia dell’Universo, corale adunata di attori della passata generazione, che ha regalato la celebre statuetta a Don Ameche come miglior attore non protagonista (forse più per la carriera) e una per gli effetti speciali regalati più allo spirito rilasciato al messaggio voluto dal soggetto del film stesso, alleggerito da Steve Guttenberg al fianco di Thanee Welch. Successivo passo di poca risonanza ricade nel Gung Ho, nato da un soggetto di Edwin Blum, interpretato da un Michael Keaton affiancato da Turturro, alle prese con una fabbrica automobilistica riciclata dal monopolio giapponese, nella caricaturale parodia di un fatto realmente accaduto, artefice una fabbrica della Nissan aperta nello stato del Tennessee.
Commedia fiabesca sospesa nel fantasy rimane Willow, ispirata dal veterano George Lucas autore del soggetto, dopo le fatiche stellari del terzo episodio della sua trilogia impregnata delle fattezze innocue e pelose del “popolo-orsetto” degli Ewoks. Protagonisti il nano Warwick Davis e un inedito Val Kilmer, in un set galeotto che lo ha unito in matrimonio con Joanne Whalley. Il passo felice della commedia drammatica lo esegue con Parenti, amici e tanti guai, in un cocktail riuscito di provati attori capitanati dallo strepitoso Steve Martin, alle prese con le problematiche di una famiglia stabilita da tre sorelle e rispettivi consorti, tra nipoti irresponsabili e irrequietezze adolescenziali alla ricerca di responsabilità che non trovano risposte in adulti incapaci di dare un senso ragionevole alla propria “normale” esistenza. Ottimi Tom Hulce, Keanu Reeves e Marta Plimpton, a dare una verve di sana goliardica comicità al ritmo di tutto il film.
Primo grande successo drammatico viene rivestito da Fuoco Assassino, con protagonisti Robert DeNiro e Kurt “Jena Plinsky” Russell, accanto a William Bladwin e Donald Sutherland nel ruolo del piromane che aiuta a ripercorrere le scene del crimine di un assurdo piano architettato dallo stesso ufficiale dei vigili del fuoco Scott Glen, preoccupato di non voler vedere chiudere il proprio distretto sotto le mani di un procuratore che sembra poco preoccupato ai veri interessi morali di un lavoro svolto da uomini che mettono a proprio rischio la vita nel loro dovere quotidiano (memorabile la scena finale che vede la morte dei due veterani Russell-Glen al motto di “Giù tu, giù tutti”).  
Dedica biografica alle proprie radici scozzesi rimane il primo vero kolossal in Cuori Ribelli, interpretato dalla coppia (in tutti i sensi, prima del successivo divorzio) Tom Cruise e Nicole Kidman, in una Irlanda di fine ottocento assorbita dai sogni di un povero mezzadro (Joseph) privato della propria terra per mano del padre-padrone della stessa Shannon-Kidman, aiutati da un destino che li vede unirsi e dividersi, per ritrovare i propri sogni di libertà nella fontiera dell’Oklahoma, in quella celebre corsa per aggiudicarsi il proprio terreno, in un insuperabile Panavision super 70 che ha fatto di un film un vero omaggio all’autentico valore storico.
Insuperabile rimane il disimpegno giornalistico di Cronisti d’assalto, una sorta di Grande Freddo amministrato nella redazione di un combattivo giornale (The Sun) redatto da un Michael Keaton suddiviso dalle maniacali ossessioni di una moglie in procinto di partorire (Marisa Tomei) e le future sorti lavorative nella quasi assicurata assunzione presso un quotidiano di rilievo, mentre un fatto di cronaca mette a dura prova i nervi e la tenacia di tutta la redazione, sotto le direttive di un monolitico direttore in Robert Duvall e il proprio vice in Glenn Close.
Onori e meriti vanno al primo cult condito con “veri effetti speciali” da computer grafica (il decollo del razzo Apollo rimane il must di tutto il film) nell’omonimo Apollo 13, protagonista del fallimento più celebrato nella storia della NASA, con quell’equipaggio interpretato da un’assorta meditazione ripiegata nelle gesta di Tom Hanks nel ruolo credibile di Jim Lovell (autore del libro Lost Moon, a titolo della missione), affiancato da Bill Paxton e Kevin Bacon, mentre rimangono più autorevoli i ruoli affidati ad Ed Harris e Gary Sinise. Meno altisonanti rimangono Ransom-Il Riscatto e Edtv, quest’ultimo visto più come un riadattamento del Truman Show di Peter Weir, una sorta di grande fratello interpretato da Matthew McConaughey nel ruolo di un commesso da videoteca che accetta di farsi riprendere 24 ore su 24 da un network televisivo,parafrasando la perdita di valori morali stabiliti dal precario equilibrio tra notorietà e superficialità. Successivo passo quasi inosservato rimane Il Grinch, quasi una sorta di meaculpa nei confonti di Jim Carrey, impastando un pasticcio grottesco in stile Tim Burton, esperto nelle cupe carole natalizie dove i buoni sentimenti vengono soppiantati da malignità improvvisate.
Il salto di qualità arriva con A Beautiful Mind, una commedia drammatica tratta dalla biografia di John Nash, brillante laureato in matematica che vede perdere i propri affetti e dignità morale in quella gabbia di persecuzione affidata al sempre fedele e riciclato Ed Harris e a una inedita Jennifer Connelly, vincitrice dell’Oscar assieme alla regia, miglior film e sceneggiatura. Il conseguente flop tocca a The Missing, romanzo d’epoca affidato a Kate Blanchett e a Tommy Lee Jones, risollevato dall’interpretazione di Russell Crowe nel suo Cinderella Man, dramma sentimentale impregnato da quel machismo che solo Crowe può rivestire nei panni del pugile James Braddock, finito in disgrazia dopo il crack della borsa di Wall Street, assistito dalla fedelissima moglie interpretata da Renèe Zellweger.   
L’apice del successo celebrato arriva col capolavoro tratto dal best seller di Dan Brown, Il Codice Da Vinci, un autorevole cocktail di sacro e profano, assorbito da un delitto consacrato dal dogma di una fede rivestita con claustrofobica sofferenza da un “angelo” senza redenzione interpretato da Paul Bettany nel ruolo di Silas, l’albino, un Satana in cerca di ristabilire la propria anima, mentre il detective americano Langdon, interpretato da Tom Hanks, ricerca la propria fede e religiosità nel cammino percorso dal Cristo, nel legame con una Maddalena, icona di una femminilità consacrata alla purezza, nelle vesti reali affidate a Audrey Tautou. Formula riproposta nel recente Angeli e Demoni, dove i conflitti etico-religiosi vengono soppressi da una rinnovata setta in grado di concentrare l’antimateria per confluire in una potentissima energica esplosione destinata ad annientare il Vaticano, tutto mentre è in atto l’elezione del nuovo Papa, pena la sparizione di quattro arcivescovi.
Ron Howard sembra poter sancire un patto con quel Richie tutto lentiggini che sono le credenziali in grado di testimoniare la sua devozione a un cinema rispettoso e attento ai bisogni di una nuova generazione che vuole mantenere fede a chi sa credere nella macchina promozionale americana, diventata il fulcro su cui sembrano soppesare i valori di una società che non vuole credere all’ambiguità come artefice, ma come assoluzione... visto che Ronnie sembra essere diventato il nuovo guru di una ritrovata sacralità religiosa che non vuole scendere a patti con la propria fede. Tutto sommato, crediamo in te...
 
Filmografia (Regista)
Old Paint (1969) - cortometraggio
Deed of Daring-Do (1969) - cortometraggio
Cards, Cads, Guns, Gore and Death (1969) - cortometraggio
Attenti a quella pazza Rolls Royce (Grand Theft Auto) (1977)
Cotton Candy (1978) - film TV
Skyward (1980) - film TV
Through the Magic Pyramid (1981) - film TV
Night Shift - Turno di notte (Night Shift) (1982)
Littleshots (1983) - film TV
Splash - Una sirena a Manhattan (Splash) (1984)
Cocoon, l'energia dell'universo (Cocoon) (1985)
No Greater Gift (1985) - film TV
Gung Ho - Arrivano i giapponesi (Gung Ho) (1986)
Take Five (1987) - film TV
Willow (Willow) (1988)
Parenti, amici e tanti guai (Parenthood) (1989)
Fuoco assassino (Backdraft) (1991)
Cuori ribelli (Far and Away) (1992)
Cronisti d'assalto (The Paper) (1994)
Apollo 13 (Apollo 13) (1995)
Ransom - Il riscatto (Ransom) (1996)
EdTV (EDtv) (1999)
Il Grinch (How the Grinch Stole Christmas) (2000)
A Beautiful Mind (A Beautiful Mind) (2001)
The Missing (The Missing) (2003)
Cinderella Man - Una ragione per lottare (Cinderella Man) (2005)
Il codice da Vinci (The Da Vinci Code) (2006)
Frost/Nixon - Il duello (Frost/Nixon) (2008)
Angeli e demoni (Angels & Demons) (2009)
 
Filmografia (Attore)
Pellirosse alla frontiera (Frontier Woman), regia di Ron Ormond (1956)
Il viaggio (The Journey), regia di Anatole Litvak (1959)
The Andy Griffith Show, di Sheldon Leonard (1960) - serie Tv, Opie Taylor in 210 episodi (1960-1968)
Door-to-Door Maniac, regia di Billy Karn (1961)
Capobanda (The Music Man), regia di Morton DaCosta (1962)
Una fidanzata per papà (The Courtship of Eddy's Father), regia di Vincente Minnelli (1963)
Village of the Giants (Village of the Giants), regia di Bert I. Gordon (1965)
A Boy Called Nuthin', regia di Norman Tokar (1967)
Smoke, regia di Vincent McEveety (1970)
Lassie (Lassie) - Gary in due episodi del telefilm (1970)
La famiglia Smith (The Smith Family) (1971) - serie Tv, Bob Smith in 39 episodi (1971-1972)
Wyoming, terra selvaggia (The Wild Country), regia di Robert Totten (1971)
American Graffiti (American Graffiti), regia di George Lucas (1973)
Happy Mother's Day, Love George, regia di Darren McGavin (1973)
The Migrants, regia di Tom Gries (1974) - film Tv
La banda di Harry Spykes, regia di Richard Fleischer (1974)
Locusts, regia di Richard T. Heffron (1974) - film Tv
Happy Days (Happy Days), di Garry Marshall (1974) - serie Tv, Richard "Richie" Cunningham in 171 episodi (1974-1984)
Huckleberry Finn, regia di Robert Totten (1975)
Il primo nudo musicale (The First Nudie Musical), regia di Mark Haggard e Bruce Kimmel (1976)
Eat My Dust, regia di Charles B. Griffith (1976)
Il pistolero (The Shootits), regia di Donald Siegel (1976)
I'm a Fool, regia di Noel Black (1977)
Attenti a quella pazza Rolls Royce (Grand Theft Auto), regia di Ron Howard (1977)
American Graffiti 2 (More American Graffiti), regia di Bill L. Norton (1979)
The Fonz and the Happy Days Gang, di Garry Marshall (1980) - serie Tv, Richard "Richie" Cunningham in 1 episodio (1980)
Act of Love, regia di Jud Taylor (1980) - film Tv
Bitter Harvest, regia di Roger Young (1981) - film Tv
Fire on the Mountain, regia di Donald Wrye (1981)
Night Shift - Turno di notte (Night Shift), regia di Ron Howard (1982)
When Your Lover Leaves, regia di Jeff Bleckner (1983) - film Tv
David Letterman's Holiday Film Festival, regia di Hal Gurnee (1985
Return to Mayberry, regia di Bon Sweeney (1986)
Il Grinch (How the Grinch Stole Christmas), regia di Ron Howard (2000)
A Beautiful Mind (A Beautiful Mind), regia di Ron Howard (2001) - Unico cameo in un suo film ed ultima apparizione sul grande schermo
Osmosis Jones, regia di Bobby e Peter Farrelly (2001)
Arrested Development (Arrested Development), di Mitchell Hurwitz (2003) - serie Tv, narratore   
Paolo Arfelli
Paolo Arfelli

Nato a Ravenna; ho avuto il piacere di aver frequentato un corso di grafica pubblicitaria tenuto da Umberto Giovannini, presso la T. Minardi di Faenza, dopo il quale intendo affrontare un discorso editoriale che possa completare il cammino professionale che voglio realizzare.

E' da qualche anno che ho il piacere di legare la mia capacità a Comunitàzione, in una collaborazione di testi e argomenti che valorizzano la serietà riposta da Luca Oliverio e il contesto in cui questo portale opera, tra pubblicità, marketing, informazione e tanto altro.

Ho in preparazione alcuni cortometraggi e la realizzazione di un magazine (DC DIRECTOR'S CUT) all'interno di Alphabet&Type®.