Il Web 2.0 può creare 2 milioni di posti di lavoro in Europa
Viviane Reding, commissario europeo per le telecomunicazioni e i media, nonché responsabile europea delle politiche comunitarie per internet, ha affermato durante i lavori aventi ad oggetto l’attuazione della strategia di Lisbona che lo sviluppo di internet, inteso sia come infrastrutture che come cultura della Rete, viene visto come un fattore fondamentale per la crescita economica e sociale dell’Unione, e sarà in grado di promuovere la nascita di due milioni di posti di lavoro nei prossimi anni.
Dal discorso si può capire come la nuova generazione dei “nativi digitali”, che usa gli strumenti del web 2.0, blogga, partecipa ai social network, apprende ogni giorno in maniera naturale l’utilizzo delle nuove tecnologie e delle nuove forme di comunicazione innovativa e partecipativa, che costituiranno l’asse portante dello sviluppo europeo per i prossimi anni.
Questo conferma quanto già dico e scrivo da tempo anche sul mio blog, e cioè che il web 2.0 è in grado di sviluppare quella cultura della partecipazione che trova nei social media i suoi veicoli privilegiati di diffusione e sviluppo. Mi auguro che questo possa avvenire con rapidità anche in Italia, un Paese dove la “cultura di internet” scarseggia soprattutto tra i meno giovani.
Cliccando qui potete scaricare il rapporto dell’Unione Europea sulla competitività digitale, nel quale si afferma che l’economia digitale può far uscire l’Europa dalla crisi di questi ultimi anni.
Il rapporto è uscito nei primi giorni di agosto e i media ne hanno parlato evidenziando soprattutto la situazione di difficoltà del nostro Paese. Molti di noi erano già in vacanza, quindi ho deciso di rilanciarlo attraverso il mio blog. Per chi si occupa di marketing/comunicazione può essere un elemento di riflessione molto interessante.