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La parola del mese di dicembre: no-b day

02/02/2010 11014 lettori
5 minuti

Il processo compositivo è noto: da D-day a Columbus-day. Quella bella B, tuttavia, si ha la tentazione di riconnetterla al florilegio dei nomignoli e degli appellativi affibbiati al nostro premier. Ricordiamone alcuni. Innanzitutto la “nanità” malata, menzognera, maligna o condita in varie altre salse: da bandanano a nano malefico, da nanefrottolo a psiconano (Beppe Grillo), da nano pelato a nano di gomma, da mafionano a Il Cainano, da Truffolo (ancora Grillo) a Silviolo, ottavi nani; per terminare con Al Tappone (Marco Travaglio). E poi Bellachioma (ancora Travaglio), Bellicapelli, Berlusca, Berluscaz, Berlusconi (e dittatore, miliardario, presidente) ridens, Berluscosa (e Berluscoso), Burlesquoni, Cavalier Banana, Er Bandana, Il Cavaliere Mascarato (lanciato da Striscia la Notizia), Jena ridens, L’Uomo di Arcore (e della Provvidenza), Sua Emittenza, Sua Impunità (sempre Travaglio), Testa d’Asfalto (sempre Grillo). E ancora Berluscao, che fa il verso all’arboriano cacao Meravigliao; Berluskaiser, che gli appioppò Umberto Bossi; Berluskamen, che si è attribuito lui stesso (come L’Unto del Signore); Er Catrame, per l’immobilità della chioma nel dopotrapianto... Vogliamo alimentare la serie? Sua Spottosità.

Massimo Arcangeli


 

E ora scegli la parola del mese di febbraio

Dalla lista che segue seleziona la parola che ti pare più rappresentativa del mese corrente (o che più ti piace, ti intriga, ti suggestiona...). Alla fine del mese la parola più votata sarà commentata per noi da Massimo Arcangeli, direttore de LId'O.