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Comunicare per vincere il degrado.

05/02/2010 7152 lettori
5 minuti

«Siamo ancora capaci di narrare o siamo solo costretti a informare?». Un dare di sprone ai giornalisti radunati in vescovado a Como per l’annuale incontro nella ricorrenza di San Francesco di Sales patrono degli addetti alla comunicazione. Insieme ad un sentimento di solidarietà nel condividere un analogo impegno, relativo alla diffusione della «buona notizia».

Agire mutuamente, esercitare un’azione o avere un’influenza l’uno sull’altro; provocare un processo di interazione. Nel linguaggio delle scienze sociali, interazione, è la reciproca influenza tra individui (o gruppi) tramite processi di comunicazione; analisi dell’interazione, osservazione che mira a un rilevamento sistematico delle interazioni sociali, generalmente tra membri di piccoli gruppi (per es. una classe scolastica, i partecipanti a una riunione, o anche tra i membri di una famiglia).

Un passatempo, il mio, iniziato in biblioteca e continuato nella rete: in quanto rete sociale (social network). Inteso anche come Web 2.0, come insieme di applicazioni evolutive nella loro specificità che permette l’intrinseca interazione: la reciproca influenza tra individui. Il fine vuole essere, il conseguimento di una crescita sistematica, per poter apprendere quell’ordine e quella serie di principi attinenti, le ricerche, la trattazione o esposizione di ogni argomento. «Le nostre comunità sono chiamate a mettersi in rete e a riscoprire un guizzo di umanità e di consapevolezza critica – sono parole di Sua Eminenza il Vescovo - Servono percorsi e strumenti per realizzare un nuovo umanesimo». I sottostanti link sono due contributi, riferiti al tentativo di decentrare e diffondere, nel senso divulgativo, argomenti che attengono quanti, come me, ci si intende rivolgere «indifferentemente ora all’azione ora alla contemplazione, all’otiumappunto», nella ricerca di realizzarsi in entrambi i casi.

 

Plinio? Un comasco di Napoli    Oltre il muro…

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.