Le Corporate University
Un fenomeno in crescita in questo periodo è quello delle Corporate University, veri e propri centri di formazione interni alle aziende.
L'idea non è nuova: la General Motors già nel 1927 ha ripensato la struttura interna di formazione, denominandola "Istituto di Ingegneria e Management" (Gmi), mentre la prima versione moderna è del 1961, con l'"hamburger university" di McDonald's, una funzione dedicata a preparare i quadri e i franchisees a dirigere i fast-food.
Anche se assumono diverse forme e modelli le Corporate University sono diverse dalle università private e dalle business school, infatti la caratteristica distintiva è data dal fatto che sono possedute e controllate direttamente dalle corporation che le hanno generate e che, quindi, esistono in quanto sono funzionali ai propri obiettivi strategici.
Jeanne Meister individua alcuni degli elementi necessari a creare una Corporate University: occorre la partecipazione attiva del top management, una visione del futuro facile da trasmettere, individuare studenti target e sistemi di docenza nonché sistemi di misurazione dell'efficacia della formazione sulle prestazioni, stabilire rapporti con le università tradizionali.
Per questo si devono individuare tre elementi strategicamente importanti, strettamente connessi nell'ambito della comunicazione interna dell'azienda e della Corporate University: Comunità, Contestualità e Competenze.
Con comunità si fa riferimento alla creazione del senso di appartenenza, con contestualità ci si riferisce alla conoscenza approfondita delle caratteristiche e della storia dell'azienda (spesso carente nei programmi di comunicazione interna), con competenze infine si mira allo sviluppo delle skills che in quel momento sono maggiormente utili all'azienda.
Per sviluppare tutto questo occorre una tecnologia adatta, come ad esempio dei programmi di e-learning, intesi non come semplice apprendimento tramite il computer ma come metodo di condivisione continua, e anche bidirezionale, di conoscenze e di innovazione, processo utile per i sistemi di formazione tradizionale e che qui può essere sperimentato al meglio.
I costi di start up sono piuttosto alti, in quanto occorre creare i contenuti e, soprattutto, l'infrastruttura tecnologica che consenta ai dipendenti di gestire la formazione direttamente dal proprio pc, annullando i costi di trasporto verso le strutture formative (ricordiamo che per i dipendenti i corsi sono di solito gratuiti).
Questi costi di avviamento possono essere ammortizzati collaborando con altre imprese (i fondi bilaterali per la formazione continua di recente costituzione in Italia sono un'opportunità), con le istituzioni pubbliche, con i fornitori privati di formazione, oppure affidando in outsourcing alcune delle funzioni educative ai fornitori di e-learning
Alcuni costi poi possono anche essere recuperati caricando una quota nominale ai dipendenti o offrendo a terzi accesso ai corsi a pagamento.
Certo bisogna stare attenti a diversi aspetti, quali il rischio di perdere l'unicità della propria cultura aziendale, dover condividerne la strategia o incappare in fornitori di e-learning non all'altezza (come tuttora capita abbastanza spesso in questa fase).
Una volta valutati attentamente rischi e costi di start-up tuttavia un buon progetto di Corporate University può essere proprio ciò di cui il business ha bisogno per riuscire a competere nell'economia globale, generando benefici ed innovazioni di lunga durata.