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L’occasione di «Altro che muro».

15/02/2010 7357 lettori
3 minuti

Si trascuri il complesso di circostanze o di fatti che costituiscono e caratterizzano la situazione descritta[1]: almeno per quanto ci riguarda manca la competenza e la conoscenza specifica. Si isoli arbitrariamente la proposizione «ai tagli economici che la stessa amministrazione ha, nel tempo, dovuto imporre al budget[2] complessivo dell’opera». Si consideri la struttura essenziale del budget (previsioni) che ricalca lo schema del bilancio di esercizio (risultati), e che non potrebbe essere altrimenti, in quanto devono poter essere confrontati. Una differenza fondamentale tra budget e bilancio è nel fatto che nel budget entrano in gioco anche le quantità (oltre ai valori monetari), sia nella stima dei ricavi, che nei costi delle risorse necessarie alla produzione e ai servizi.

Ciò premesso si va a ripercorrere, in una breve sintesi, il criterio di gestione: «Il controllo di gestione è un processo continuo, in cui si definiscono obiettivi, si eseguono azioni, si controllano i risultati, si formulano nuove azioni o nuovi obiettivi, e così via di seguito. Un mezzo utilizzato per effettuare questa operazione complessa di programmazione, rilevazione dei risultati, e adozione dei correttivi è il bilancio preventivo, detto budget. Il bilancio preventivo, o più brevemente, il preventivo è un insieme di documenti in cui vengono quantificati, anche in Euro, gli obiettivi da raggiungere, si esplicitano le azioni da fare per raggiungere questi obiettivi. Il preventivo non è una semplice previsione di quello che sarà il futuro, ma è la definizione esatta di obiettivi da raggiungere e la formulazione di strategie o tattiche idonee per il loro raggiungimento. Nell'ambito dei sistemi di controllo di gestione il budget riveste un ruolo molto importante, non tanto e non solo come riferimento operativo generale sull'andamento (in confronto a quanto previsto), ma anche perché, nel suo processo di preparazione: obbliga tutte le aree interessate a riflettere sulle attività di propria competenza, impostare programmi e monitorare (controllare continuamente) le attività quando i programmi diventano operativi; promuove (anche obbliga) la comunicazione tra le diverse aree e il confronto su fabbisogni spesso contrastanti; fornisce, di conseguenza, dei criteri di valutazione delle performance (necessariamente) condivisi. Il budget viene elaborato tenendo conto di uno scenario costruito e analizzato al momento della sua stesura, tenendo conto che si parla sempre del futuro. Nel corso dell'esercizio alcuni fattori o eventi possono far cambiare anche profondamente tale scenario, che non è più futuro ma realtà del momento. La buona organizzazione per la gestione reagisce rapidamente rielaborando le previsioni da quel momento in poi, riadattando i programmi, e quindi cambiando il budget stesso, che per la parte rimanente non sarebbe più credibile».

Tornando alla frase isolata nel capoverso iniziale ed alla luce della sintesi teste riportata, restando in un ambito di comunicazione di tonoesplicativo, si ritiene essere il caso di assoggettare a condotte più proprie la gestione operativa: «Il preventivo non è una semplice previsione di quello che sarà il futuro, ma è la definizione esatta di obiettivi da raggiungere e la formulazione di strategie o tattiche idonee per il loro raggiungimento».
 
La presente nota vuole essere solo un compendio, ad uso didattico personale, in un contesto di conoscenza tacita: «una conoscenza che nasce dall'esperienza lavorativa e che - come tale - si collega alla capacità di comprensione dei contesti di azione, intuizioni, sensazioni che difficilmente possono essere comprese da chi non condivide tale esperienza».
 


[2]Programmazione, basata su previsioni realistiche, delle attività di un’azienda in vista del conseguimento di risultati ritenuti possibili. Da Vocabolario on line Tag Treccani.it: budget
 
Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.