SCUSA MA TI VOGLIO SPOSARE... e con Moccia diciamo: “SI!”
Li avevamo lasciati all’isola del Faro, innamorati e contenti, Alex e Niki: un pubblicitario trentasettenne e una romantica diciassettenne alla scoperta del grande amore. Oggi li ritroviamo un pò più cresciuti, dopotutto sono passati quasi tre anni; lui immerso nel suo mondo frenetico di creativo e lei alle prese con gli impegni di un legame che sembra non subire quella differenza di età, divincolata tra i corsi universitari e quel grappolo di amiche (le Onde) che seguono ognuna la propria strada, tra amori perduti e problematiche legate alla scoperta di un nuovo lavoro. La stessa cosa accade a lui, con un gruppo di amici disastrati che cercano di dare un senso alla vita da scapoli. Tutto sembra non riguardare la nostra felice coppia, non sino al momento che Alex decide di chiedere a Niki di fare il grande passo... e, allora, arrivano le ansie! Un corso pre-matrimoniale che decima, di volta in volta, le coppie presenti, ammonite da un cupo reverendo che sembra soddisfatto di redimere la leggerezza di un impegno che non può essere solo semplice convenzione, è solo l’inizio di un menage che porta, in un primo momento, i nostri protagonisti alla rottura. Federico Moccia diventa così autentico regista del proprio romanzo, abbandonando quella eterea narrazione cinematografica lasciata agli aforismi da “Bacio Perugina”, per dirigere una credibile commedia romantica che strizza abilmente l’occhio alla godibilità espressa da Emile Ardolino nel Tre Scapoli e una bimba, complici Luca Infascelli e Chiara Barzini alla sceneggiatura, rimanendo fedeli al soggetto scritto sempre dal regista, confermando quella autentica abilità narrativa che riesce ad esprimere anche nella trasposizione cinematografica, correggendo qualche attore dalla prima versione (i genitori di Alex e Filippo), meglio in sintonia con l’austera preoccupazione che può affliggere una ventenne alle prese con bomboniere e partecipazioni di nozze (la battuta di caccia condotta da Pino Quartullo è un godibile cameo di tutto il film). Tutto scorre come nella vita reale, in quella bruciante frenesia che lascia senza respiro, dove l’incidente di percorso viene addossato nei disimpegni di un coetaneo (l’attore Andrea Montovoli) che allieta una Quattrociocche in pieno panico, sollevandola da problematiche che sembrano andare oltre ad un fattore d’età (l’incursione notturna nel cimitero acattolico, tra gli epitaffi di amori perduti, lascia decisamente il segno). Una difficile convivenza a casa del più renitente scapolo Pietro (sempre l’attore Francesco Apolloni), porta l’implosione di un Alex che non vuole subire le assurde deviazioni che non appartengono alla sua vita, riprendendo le redini della situazione e raggiungendo Niki in una frenetica riconciliazione all’isola di Ibiza, in una dichiarazione che riporta Moccia ai fasti adolescenziali degli esordi. Benvenga un Federico Moccia all’altezza dei meriti, ... e noi strizziamo l’occhio ad un ennesimo sequel riversato nella progènie dei felici protagonisti!