La sfida dell'Enterprise 2.0 nei contesti aziendali
Qualche giorno fa ho partecipato con entusiasmo ad un ignite organizzato da Ignite Italia ed Elastic, dove ho avuto la possibilità di condividere con i numerosi presenti tutti di altissimo profilo professionale come Giorgio Marandola, Fabio Lalli, Nicola Mattina, il tema dell’Enterprise 2.0, argomento sul quale verterà il mio prossimo libro in uscita con Franco Angeli.
Penso che gli Ignite siano una forma di comunicazione davvero innovativa, che esaltano le capacità di sintesi e coinvolgimento di ciascuno speaker: in 5 minuti di tempo, con 20 slide che scorrono ogni 15 secondi, non ti puoi permettere di fare una lezione accademica: devi andare subito al “sodo” della questione.
E questo è proprio ciò che ho voluto trasmettere nel video del mio ignite di 5 minuti, che potete trovare sul mio blog.
Il concetto di Enterprise 2.0 consiste principalmente nell’utilizzo degli strumenti web 2.0 e di social networking con l’obiettivo di favorire le attività partecipative e di knowledge sharing da parte dei collaboratori interni e di tutti gli stakeholders (clienti, fornitori, pubblica amministrazione) che sono portatori di interessi specifici nei confronti dell’impresa.
Nel mio intervento specifico che l’Enterprise 2.0 è un fenomeno prettamente di tipo social driven; è necessario anzitutto un radicale – direi dirompente – cambiamento organizzativo all’interno delle aziende: questo deve essere in grado di attivare la cultura della partecipazione, la condivisione degli obiettivi aziendali, le attività collaborative tra le diverse business unit.
In pratica, deve sparire la figura dell’impiegato geloso della sua scrivania e del suo file XLS; affinché l’azienda possa rispondere rapidamente alle nuove e dinamiche sfide del mercato è necessario che questa sviluppi un approccio in grado di privilegiare contesti organizzativi informali e liquidi, basati sulle community e le attività collaborative.
Le piattaforme tecnologiche Enterprise 2.0 offrono la possibilità di implementare questi processi; senza il contributo delle persone, sarebbero infatti del tutto inutili.
Questa è la sfida per il futuro. Ora vediamo chi sarà in grado di coglierla prima degli altri…