CHI LEGGE, SI VEDE.
La Federazione Italiana Editori Giornali è uscita il 1° agosto con questa campagna: chi legge, si vede.
"Una campagna isituzionale di comunicazione per iniziativa della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG) diretta a promuovere la lettura dei giornali e delle riviste presso tutti i potenziali lettori."
Realizzata da TBWA Italia (la stessa agenzia della precedente campagna, ottimamente rivisitata qui da Pierluca Santoro)
In principio la guardi e rimani un po' sorpreso. Poi ne cerchi le trame e la scomponi.
Di cosa parli se tutti quanti intorno a te leggessero? di cosa puoi conversare al bar? quali sono i tuoi argomenti di interesse? Il chiacchiericcio da bar non fa per te.
Se l'obiettivo è quello di farci capire questo concetto, allora qualcuno potrebbe rispondere che ormai le conversazioni nascono anche dall'online. Altri che preferiscono la tv. Insomma, l'argomentazione potrebbe sembrare un po' debole.
Tu cosa ne pensi?
commenti raccolti sulla nostra fan page di facebook:
Ugo Gaspardone
Sono senza parole.
Maurizio Goetz
Ottima pubblicità che dimostra che leggere è inutile e soprattutto che non si debbano comprare i giornali, perchè se le notizie sono quelle del gossip e degli altri argomenti banali evidenziati dalla pubblicità è molto meglio rimanere in mutante e non proferire banale. La pubblicità lancia uno straordinario messaggio per lanciare la moda dell'analfabetismo di ritorno.
Beniamino Buonocore
personalmente l'idea non dispiace. Forse però la vedo "un po lontana" dalle persone comuni, la percezione (visiva) che ho mi dice "Chi legge si vede ... ma non è da tutti". Come se avessero inserito attraverso la scelta del visual un muro, insomma un po di in-sano snobbismo. Sarò troppo drastico?
Per Tbwa-Italia hanno lavorato al progetto Fabio Palombo,
direttore creativo associato, Moreno De Turco, art director e
Mirco Pagano, copywriter. Direzione creativa esecutiva Nicola
Lampugnani e Francesco Guerrera. (ANSA).