Raperonzolo, Narnia o la Banda dei Babbi Natale?
La Disney-Pixar, ancora immersi nel fascino fiabesco del La Principessa e il Ranocchio, ritorna spavalda e sicura di sè, rispolverando il repertorio sempreverde dei fratelli Grimm, incantando le aspettative di chi è cresciuto con l’immagine sponsorizzata dal principe di turno al cospetto della bella bionda dalla folta treccia, calata per scalare la proverbiale torre con tanto di davanzale...Restyling nel titolo, Raperunzel: l’intreccio della torre, e qualche ritocco alla storia oiginale (la regia a quattro mani di Nathan Greno e Byron Howard), come ormai siamo abituati, per firmare di divertente originalità un classico tormentone confezionato per addolcire di promesse i sogni delle più piccine, trasformando, di “pixel e di fatto”, il principe in un brigantello di poche speranze, con il compito di salvare l’ingenua giovincella dalla magica chioma, liberandola dalla prigionia della torre e farle scoprire l’indole regale e le aspettative che la vita “aldifuori” comporta. Non di meno sembra promettere il terzo capitolo delle Cronache di Narnia, bollato con il proverbiale 3D e dall’esplicativo Il Viaggio del Veliero, ovvero le vicende dei quattro fratelli Peter, Edmund, Lucy e Sara, creati dalla penna di C. S. Lewis e dalla documentata fantasia attinta dalla italica Narni, di cui lo scrittore possedeva cartina e mitologica tradizione, alle prese con i propri sogni in conflitto con la crescita, ritrovando un Caspian (l’attore Ben Barnes) ormai diventato Re, alla ricerca dei Sette Nobili perduti, aiutato dai giovani “amici terreni” e dai consigli del Leone Aslam (Liam Neeson è la voce originale affidata al doppiaggio). Effetti speciali avvalorati dalla fotografia di Dante Spinotti e da una produzione inizialmente voluta dalla Disney e abdicata per sopraggiunti costi di budget, affidandola alla Walden Media per conto della 20 th Century Fox. Meno altisonante per prodigi tecnologici, ma di sicuro effetto per una comicità senza volgarità, è il nazionale La Banda dei Babbi Natale, affidato all’irresistibile trio di Aldo, Giovanni e Giacomo e diretti da Paolo Genovese, per i proverbiali equivoci comici, ritrovando una nuova spalla nella collaudata Angela Finocchiaro e un inedito cameo di Mara Maionchi a voler sottolineare la linea sostenuta da improbabile scopritrice di talenti, nello smascherare le inadeguatezze dello sprovveduto trio. Una ilarità di stile che non vuole intimorire l’inossidabilità di un marchio DOC voluto dalla tradizione del longevo cinepanettone, sempre affidato al collaudato Christian De Sica, “lasciato” da Boldi e consolato da Massimo Ghini, nel pasticcio di Neri Parenti, Natale in SudAfrica, affiancati da una conturbante Belén Rodriguez e Giorgio Panariello, nei rispettivi ruoli di una ricercatrice e di un improbabile macellaio. Il tutto contornato da titoli di prestigio, sempre in uscita il 17 Dicembre, quali The Tourist, nell’attesissima coppia cinematografica Angelina Jolie e Johnny Depp, girato nella romantica Venezia (incursione a cameo del nostro C. De Sica) e diretto da Florian Henckel von Donnersmarck, assieme al divertentissimo lungometraggio d’animazione firmato DreamWorks, Megamind, inedita versione da supereroi “superstressati”, in un Metro Man (Brad Pitt l’originale voce al doppiaggio) che abdica dal ruolo di “tuttofare” per lasciare le incombenze all’alter-ego di turno. Cos’altro dire... Buon cineNatale a tutti !