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La prima volta con il crowdsourcing*

25/01/2011 19108 lettori
4 minuti

A quasi un anno dall'avvio della versione italiana di 12designer abbiamo voluto sentire il parere di alcune aziende che hanno portato a termine con successo una gara creativa sul nostro portale, per fare un bilancio di questa loro prima esperienza.

Scopriamo così che le motivazioni che hanno portato realtà aziendali profondamente differenti tra loro a rivolgersi ad una community creativa possono trovare un comune denominatore.

Paolo Lavisci è un Dottore Forestale abituato ad ideare soluzioni innovative e a renderle possibili. Come membro della società d'ingegneria Legnopiù S.r.l., specializzata in strutture di legno, ha voluto dar vita assieme ad altre imprese simili ad un consorzio specializzato nella carpenteria in legno in opera a basso impatto ambientale, per il settore edile utilizzando legno Toscano. E anche se per usare le sue parole, sono "ancora un po' boscaioli" e non ancora del tutto informatizzati, l'idea come "comunità" di aziende di affidare la realizzazione del nuovo logo del consorzio ad una "comunità" di creativi gli è sembrata una soluzione quasi logica.

Il dott. Enrico Lippi è responsabile dell'Ufficio Stampa e Comunicazione del Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena. Anche l'Ente di cui fa parte è abituato ad elaborare soluzioni innovative. Il progetto Europeo di cooperazione transfrontaliera PMIBB (Parco Marino Internazionale delle Bocche di Bonifacio) per cui la community di 12designer è stata chiamata a realizzare il logo, ha come scopo principale la realizzazione di una nuova istituzione di diritto comunitario che aiuti l'Ente italiano ed il suo omologo francese a gestire risorse naturali e culturali sviluppatesi in regioni adiacenti.

Anche la decisione dei due Enti è nata dal desiderio di dare al proprio logo un respiro "comunitario", potendo usufruire attraverso lo sviluppo online del progetto di un alto livello d'internazionalità ed interattività con i designer, già caratteri principali della collaborazione tra loro.

Se entrambe le realtà aziendali erano alla loro prima esperienza con il crowdsourcing, il membri del consorzio toscano ne hanno apprezzato l'efficacia nei risultati, tanto da aver deciso di scegliere ben due vincitori tra le 562 proposte creative presentate da più di 100 designer.

Gli organi di amministrazione dell’Ente Parco sono rimasti inoltre piacevolmente sorpresi dal livello qualitativo espresso da alcuni creativi, dimostrando che anche gli Enti Pubblici sono pronti ad abbracciare i nuovi strumenti di lavoro messi a disposizione dal web.

Entrambe le realtà aziendali, sia quella pubblica che quella privata, sono unanimi nel dare un consiglio alle aziende che vogliono utilizzare un portale creativo basato sul crowdsourcing per la prima volta: "fondamentale è l’individuazione di un testo chiaro e sintetico da utilizzare come brief, per consentire alla community di capire lo scopo del progetto ed il target di riferimento", così il dott. Lippi.

Un'accurata descrizione delle caratteristiche fondamentali del lavoro richiesto e delle proprie aspettative, unita ad una comunicazione attiva con i partecipanti costituiscono, anche secondo il parere del team di 12designer, i fattori chiave di successo dei progetti creativi basati sul crowdsourcing. Il web permette di accorciare le distanze tra le persone, rendendo semplice ed immediata una verifica dello stato di avanzamento dei lavori, senza la necessità di fissare meeting interminabili con i collaboratori esterni.

In particolare le aziende che lanciano una gara creativa per la realizzazione della propria comunicazione visiva o del naming dell'azienda o del prodotto, possono prendere visione dei lavori proposti in qualsiasi momento, richiedendo modifiche o aggiustamenti, dando ulteriori informazioni sulle proprie aspettative ed indirizzando i partecipanti verso il risultato sperato con le proprie valutazioni.

Questa è la grande opportunità e nello stesso tempo la nuova sfida del crowdsourcing. Le aziende possono risparmiare tempo e risorse, ottenendo una grande varietà di proposte per il proprio progetto, ma non avranno il "filtro" delle agenzie o dei consulenti, saranno loro stesse a dover gestire in maniera chiara ed attiva la comunicazione con il "crowd" di collaboratori online.

 


* Crowdsourcing = crowd: gente + sourcing: affidamento. Il termine è stato ideato da un giornalista del periodico Wired nel 2006 ed indica una forma di outsourcing nella quale l'attività non viene sviluppata all'interno di un'organizzazione, ma viene affidata ad una generalitá di persone esterne ad essa, come per es. alla community di un portale. Lo scorso Novembre è stata presentata in Italia l'edizione italiana del libro "Crowdsourcing. Il valore partecipativo come risorsa per il futuro del Business” di Jeff Howe (lui l'ideatore del termine).

Su http://www.crowdsourcingnetwork.it/ una presentazione del libro ed un wiki dei maggiori portali di crowdsourcing presenti anche in Italia.