IMPRESE – Reti: detassazione, disco verde Ue
Via libera dall’Unione europea alle reti di impresa: infatti, la nuova forma di agevolazione introdotta dalla manovra correttiva 2010 non costituisce una forma di aiuto di Stato. Tutto pronto, quindi, per l'emanazione dei provvedimenti attuativi. Il primo ad arrivare sarà il decreto sull'asseverazione, che il Ministero dell'Economia metterà a punto per individuare gli enti e organismi dell'imprenditoria abilitati a validare i programmi comuni delle reti. L'obiettivo del dipartimento delle finanze è quello di predisporre un meccanismo di asseverazione piuttosto rigoroso (sia nella forma, leggasi requisiti delle imprese aderenti alle reti, sia nella sostanza); i soggetti che saranno individuati saranno tutti enti di una certa rilevanza e rappresentatività. Toccherà poi all'Agenzia delle entrate dettare con proprio provvedimento i criteri e le modalità di attuazione dell'agevolazione di cui al comma 2-quater del citato articolo 42. In cantiere c'è anche la relativa circolare esplicativa dell'Agenzia delle Entrate.
L'agevolazione introdotta dalla manovra 2010 consiste in una detassazione degli utili reinvestiti. Più propriamente si tratta di una sospensione d'imposta, e non di uno sconto fiscale: la quota degli utili che fino al 31 dicembre 2012 sarà destinata dalle imprese aderenti alle reti a un'apposita riserva, deputata a finanziare gli investimenti del programma di rete attuati entro l'anno successivo, sconterà la tassazione solo al momento dell'utilizzo. Per beneficiare di questo differimento, però, le reti dovranno incassare prima l'asseverazione del programma comune. Il plafond messo a disposizione dal dl n. 78/2010 in favore delle reti è di 48 milioni di euro: 20 milioni per l'anno 2011, 14 milioni per ciascuno degli anni 2012 e 2013. Il beneficio sarà fruibile soltanto in sede di versamento del saldo delle imposte sui redditi relative all'anno nel quale gli utili agevolati sono stati conseguiti; nessuna rilevanza dunque, ai fini dell'acconto dell'esercizio successivo. Oltre a emanare la normativa di attuazione, l'Agenzia delle Entrate dovrà verificare la regolarità del meccanismo, appurando la concreta realizzazione degli investimenti e, eventualmente, revocando i benefici fruiti indebitamente. In ogni caso, il tetto massimo previsto dalla legge è fissato a un milione di euro: questa, dunque, la quota di utili massima che ogni società potrà accantonare nella riserva in sospensione d'imposta. Tale riserva dovrà essere indicata in bilancio e descritta in nota integrativa. Il differimento dell'imposizione viene meno se gli utili sono utilizzati per finalità diverse dalla realizzazione degli investimenti di programma, per la copertura delle perdite di esercizio o, infine, qualora termini l'adesione dell'impresa al contratto di rete (recesso o scioglimento).
In cosa consiste la nuova agevolazione? Fino al periodo d'Imposta in corso al 31dicembre 2012, la quota degli utili destinati a realizzare gli investimenti previsti dal programma di rete, accantonata in un'apposita riserva, diviene imponibile solo nell'anno in cui la riserva è utilizzata; è necessario che il programma dl rete sia preventivamente asseverato da organismi espressione dell'associazionismo imprenditoriale muniti dei requisiti previsti dall'apposito dm, oppure, in alternativa, da organismi pubblici individuati dal medesimo decreto; la quota di utili in sospensione d'imposta diviene imponibile anche laddove la riserva sia utilizzata per la copertura di perdite di esercizio oppure venga meno l'adesione dell'impresa al contratto di rete; la quota dl utili detassabile non può comunque superare il limite di un milione di euro.