La tv digitale terrestre, il marketing e la pubblicità
L'avvento della televisione digitale terrestre si avvicina nonostante le polemiche e le difficoltà.Per molti versi questo media potrebbe rivoluzionare i modelli di consumo televisivo, anche se ci vorrà del tempo prima che entri a regime pieno.
Ma quali sono i vantaggi, e gli svantaggi, per la comunicazione pubblicitaria ed il marketing?
Sicuramente una televisione di questo tipo rappresenterà un distacco dalla tradizionale idea di tv generalista per avvicinarsi, a livello contenutistico, a quello che oggi sono i canali satellitari, ossia dei media più fortemente targetizzati.
Questo, dal punto di vista dell'investitore pubblicitario, significa una maggiore possibilità di raggiungere realmente i propri pubblici, che diventano più estesi di quelli dei programmi satellitari dato che si parla di una tv gratuita.
C'è poi il problema della produzione di contenuti adeguati (vedi http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=573 ) a fronte di un ampliamento di canali così vasto come quello determinato da questa nuova tecnologia.
Un problema che può trasformarsi in un'opportunità di business per chi sappia intuire le esigenze dei nuovi utenti.
La difficoltà per contro è di capire se il pubblico tenderà ad utilizzare questa nuova televisione in maniera innovativa o invece la interpreterà come il vecchio media con un po' più di canali.
A questo si lega anche la questione dell'interattività, che potrà essere un'ottima risorsa di marketing se gli utenti ne faranno un uso attivo. Anche qui tutto è ancora da testare, perché si tratta di un campo nuovo, ma gli sviluppi potrebbero essere davvero interessanti.
Un grosso problema connesso con l'interattività potrebbe invece essere la possibilità per gli utenti di evitare gli spot pubblicitari.
Maurizio Goetz in un suo articolo su Mymarketingnet.com (vedi bibliografia) segnala come diverse ricerche negli Stati Uniti ed in Europa hanno rilevato che una tra le funzionalità preferite dai fruitori di servizi interattivi in tv è il PVR, ovvero il personal video recorder; un sistema per registrare in modo digitale i programmi in modo più semplice ed efficace di un videoregistratore analogico, con una capacità di "immagazzinare" tra le 30 e le 60 ore di trasmissioni televisive.
Consente come un normale videoregistratore di fare pause, far scorrere le immagini in avanti o indietro, ma soprattutto di evitare la pubblicità.
Lo stesso Goetz evidenzia inoltre come altre ricerche sull'utenza nordamericana rivelano che il 71% dei giovani tra i 18 ed i 34 anni considerano la possibilità di evitare gli spot pubblicitari il servizio interattivo cui sono maggiormente interessati.
Infine nell'articolo citato si riporta come gli stessi utenti di PVR sentiti in queste ricerche tuttavia abbiano affermato che guarderebbero la pubblicità se fosse più divertente ed il 92% lo farebbe se fosse più rilevante e targetizzata: dunque il digitale terrestre probabilmente non è il tramonto della pubblicità in tv ma è solo la fine del modo di fare spot dell'era analogica.
Bisognerà trovare nuove tecniche per un nuovo mezzo, la sfida è aperta.
BIBLIOGRAFIA
Maurizio Goetz, "Luci e ombre della pubblicità nella tv digitale interattiva", link http://www.mymarketingnet.com/agora/editoriali/contributi/dettaglio_articolo.asp?a=16&s=40&i=537