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Disney-Pixar in vacanza con CARS 2

23/06/2011 10978 lettori
5 minuti

Di strada ne ha fatta il pacioso Lasseter, rivoluzionario promotore della computer graphic in casa Disney, quando ancora il cartone animato doveva essere tale (quella testardaggine gli è costata  prima un licenziamento per poi riassumerlo come presidente), incuriosendo tutti con il primo lungometraggio (e che lungometraggio!), Toy Story, battezzando il lungo cammino della “sua” Pixar, per arrivare oggi a quel sequel ovvio e atteso dedicato al mito delle quattro ruote e al sogno americano in stile country-vintage. 3000 sofisticati computer e 17 ore di lavoro per ogni fotogramma, hanno ridato vita e colore alla spumeggiante auto da corsa più “intraprendente” della storia del cinema (sempre in debito col mitico maggiolino Herbie, creato da Robert  Stevenson, da cui ha ereditato grinta e determinazione), il “vivace” Saetta McQueen,  protagonista di quella rocambolesca fuga dalla mitica Route 66 (la statale più “polverosa” d’America) e dalla nostalgica cittadina di contea di Radiator Spring, alcova di auto nebulizzate da un glorioso passato finito nel dimenticatoio della vita moderna. La Piston Cup rivive nel secondo episodio che vede protagonista quello scenario incontenibile degli autodromi da millemiglia, sostituita dal Grand Prix Mondiale (omaggio al Grand Prix di Montecarlo), che dovrà decretare l’Auto più Veloce del Mondo. I personaggi ci sono tutti, dal fedele “Cricchetto” alla compagna Sally Carrera, per rivoluzionare quel vortice di colore e velocità che ha omaggiato il Getaway  dell’autentico Steve McQueen, accostando nuove spalle d’autore alle riuscitissime macchiette di Luigi (la 500 più “venduta” d’America, visto i contemporanei proseliti di casa FIAT), Guido e Flo, con la new entry “Mamma Topolino”, doppiata dalla veracissima Sofia Loren, per non far dimenticare il personaggio di DOC, nel precedente cameo di Paul Newman, scomparso nel 2008.  Per non far passare inosservata tanta veemenza di stile, il tocco d’autore dello stesso regista, nella propria reincarnazione in gomme e carrozzeria con il personaggio di John Lasse(tire), un furgone giallo che non fà di certo oscurare l’italianità del personaggio Francesco Bernoulli, autentica star da Formula 1 in veste tricolore (John Turturro la voce originale), per omaggiare i 150 anni dell’unità nazionale, nel vincolo tutto made in Italy del GP di Monza. Gli ingredienti sono “oliati e riforniti” a dovere, per non far passare inosservata l’ultima fatica di papà Pixar, ... augurandovi un Ka-Ciao da autentico bolide!                                                 
    

Paolo Arfelli
Paolo Arfelli

Nato a Ravenna; ho avuto il piacere di aver frequentato un corso di grafica pubblicitaria tenuto da Umberto Giovannini, presso la T. Minardi di Faenza, dopo il quale intendo affrontare un discorso editoriale che possa completare il cammino professionale che voglio realizzare.

E' da qualche anno che ho il piacere di legare la mia capacità a Comunitàzione, in una collaborazione di testi e argomenti che valorizzano la serietà riposta da Luca Oliverio e il contesto in cui questo portale opera, tra pubblicità, marketing, informazione e tanto altro.

Ho in preparazione alcuni cortometraggi e la realizzazione di un magazine (DC DIRECTOR'S CUT) all'interno di Alphabet&Type®.