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The big data for the big picture

07/11/2011 8057 lettori
5 minuti

Come sapete sto spingendo sempre di più i miei ragionamenti verso la logica della gestione del digitale come ecosistema che deve relazionarsi e sposarsi con tutta l’organizzazione aziendale, anche modificandone gli assetti con una logica sempre più ispirata ai principi delle reti sociali.

A questo proposito allora mi torna decisamente utile ragionare su di un’interessante presentazione cui ho assistito qualche giorno fa al Forum Italiano Gartner Executive Partners di Napoli, tenuta dall’analista Steve Prentice sul tema di “The Big Data“.  Si tratta di un concetto che negli USA, ma anche nel mondo IT in genere, sta diventando popolare e studiato e che in buona sostanza ci porta a considerare le sfide poste dalla grande quantità di dati che oggi sono potenzialmente gestibili dalle aziende (e non solo).

La moltiplicazione dei punti di contatto con i clienti e tutti i possibili pubblici, l’interazione attraverso i social media, la reperibilità e storicizzabilità dei commenti che un tempo erano solo verbali si unisce dunque a tutti gli altri dati business per costruire nuove opportunità.  Senza contare poi il tema dell’interattività e dell’ipertestualità diffusa e di tutti i feedback che potrebbe fornire.

Tutto questo ovviamente mette le aziende davanti a grandi temi gestionali per la cattura e la gestione di questi dati, vista la mole, la complessità e la varietà.

Dal mio punto di vista però l’aspetto cruciale è che tutto ciò ci obbliga a riportare il digitale in una logica strategica, in cui questo ampio mondo è tutto interconnesso e contribuisce in modo chiave alla costruzione del business. In altri termini, l’intero ecosistema deve essere ripensato dal punto di vista della big picture, mentre oggi spesso le attività sui nuovi media sono tattiche, scollegate e senza strategia.

La paura delle funzioni tradizionali rispetto a questo mondo deve dunque essere superata e il lavoro culturale riguarda tutta l’organizzazione, che deve incentivare le singole aree a considerare le proprie informazioni un patrimonio comune e non un tesoro da custodire per avere un vantaggio.

Anche il mondo dei professionisti del digitale deve uscire dalla dimensione dei praticoni che non capiscono e non riescono a farsi capire dalle aziende, strutturandosi in ruoli riconosciuti e lavorando su dati, ROI e misurazione dei risultati in un’ottica più ampia.

Questi cambiamenti sono secondo me già in atto ma si scontrano ancora con grossi limiti culturali, voi che ne dite? Che esperienze avete in merito?

Gianluigi Zarantonello via Internetmanagerblog.com

Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.